Da Ansa BCE:ADUSBEF, SU RIALZO TASSI BANCHE INGANNANO CLIENTELA/ANSA

in Rassegna Stampa
2005-12-08 15:54 BCE:ADUSBEF, SU RIALZO TASSI BANCHE INGANNANO CLIENTELA/ANSA INCREMENTI DI 0,50% MENTRE FRANCOFORTE HA RITOCCATO DI 0,25% ROMA (ANSA) - ROMA, 8 dic - "Mentre la Bce ha aumentato dello 0,25% i tassi, le banche hanno aumentato dello 0,50%, spesso rincarando persino la commissione del massimo scoperto e, giacché c’erano, anche una sfilza di spese e commissioni". La denuncia è del presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, che nota come "neppure nella consulenza le banche riescono a brillare, come dimostrano i cattivi consigli sui mutui a tasso variabile, la gestione del risparmio tradito e persino la liquidità dei depositi". Dopo il ritocco di un quarto di punto percentuale del tasso di riferimento, portato al 2,25% giovedì scorso, oggi alcuni funzionari della banca centrale hanno messo in guardia su una possibile nuova stretta monetaria. Che avrebbe conseguenze per le tasche dei risparmiatori. I tassi su cui la Bce agisce, infatti, sono quelli applicati alle banche nelle operazioni di rifinanziamento. A loro volta gli istituti di credito si rifanno sui risparmiatori, aumentando i tassi praticati al pubblico. Secondo Lannutti, tuttavia, le banche stanno ritoccando all’insù i tassi più del dovuto. E non solo. Mentre i tassi sui prestiti salgono, lo stesso non accade a quelli sui depositi, quelli cioé con cui gli istituti di credito remunerano i clienti che hanno un attivo. "Le banche italiane - si legge in una nota dell’Adusbef - nel 75% dei casi non solo hanno provveduto ad un aumento dei tassi su tutte le forme tecniche di impiego dello 0,50%, dimenticando di aumentare i tassi sui depositi, fermi ad una media dello 0,0125%, ma hanno rincarato la dose sia aumentando la commissione di massimo scoperto, che viaggia ad una media dell’1,50%, che alcune spese". Delle 167 banche monitorate dall’Adusbef negli ultimi due mesi risulta - dice Lannutti - "solo una minoranza (36) hanno provveduto a ritoccare i tassi dello 0,25 per cento, mentre la stragrande maggioranza (83) ha apportato variazioni dello 0,50 per cento, e ben undici tra lo 0,75 per cento e l’1 per cento, effettuando allegri ritocchi di costi e commissioni, di aumento delle spese perfino per gestire i libretti di risparmio e di loro estinzione". Sono stati apportati cambiamenti significativi - prosegue la nota - "sul top rate, che raggiunge il 13,75% in media; sulla commissione di massimo scoperto, fissata ad una media dell’1,25%; sulle spese di produzione ed invio di estratto conto (+ 0,50 euro); sono state introdotte penali per conti non affidati che vanno a debito pari a 110 euro trimestrali; sono state inaugurate spese di chiusura contabile fino a 500 euro (Banco di Sassari- G.U. del 7.12.2005); nuove commissioni per richiesta esito bancario pari a 15,50 euro (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona-G.U.6.12.2005); perfino 100 euro mensili di spese di sconfinamento (Credito Cooperativo- G.U. 6.12.2005), ma nessuna banca ha provveduto ad aumentare i tassi sui depositi bancari". l’Adusbef, infine, prende di mira anche la consulenza delle banche per le scelte di ’investimento dei loro clienti. Secondo Lannutti ’’se fino a metà 2003 era giustificato passare ai BTP abbandonando i CCT, dopo non era più consigliabile procedere a quelle sostituzioni ed anzi sarebbe stato opportuno invertirle". Perché se fino alla seconda metà del 2003 i tassi di mercato sono stati in leggero calo o stabili, da quel periodo hanno cominciato a subire tensioni verso l’alto. Eppure le famiglie hanno abbandonato i CCT a favore dei Btp. "I ’professionisti’ del settore non potevano non sapere di queste inversioni nel trend dei tassi di mercato, ma nel caso concreto hanno dimostrato o di non aver voce in capitolo o di non aver proceduto ad avvisare gli investitori meno esperti".(ANSA).

09/12/2005

Documento n.5369

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