Il PuntO. Signoraggio. (2) “BC, Rossi e Pierino”

in Il Punto

Il PuntO. Signoraggio. (2) “BC, Rossi e Pierino” Di Mauro Novelli (8.7.2004)

BC ha un debito di 500 euro nei confronti di Rossi. Stila un assegno a valere sul suo conto corrente per 500 euro e lo consegna al creditore. Rossi conosce la correttezza e l’onestà di BC. Accetta quel titolo quale rimborso del suo credito, ben sapendo che BC ha un conto corrente bancario con saldo capiente. In altri termini, Rossi ritiene soddisfatto il suo credito perché considera l’assegno di BC semplice sostituto delle banconote: sa che quel titolo è perfettamente e certamente “convertibile” in moneta corrente. A sua volta Rossi può soddisfare suoi creditori girando l’originario assegno di BC. Quel titolo ha valore perché l’ennesimo prenditore sa per certo che, qualora decidesse, potrebbe recarsi presso lo sportello dove è radicato il conto corrente di BC e cambiarlo in banconote. Prima variante: BC non è persona corretta e onesta, è anzi conosciuto come malfattore. Rossi rifiuta l’offerta dell’assegno a saldo del suo credito, poiché considera quel titolo “non convertibile” in moneta corrente. BC dovrà pagare in contanti o non vedrà onorato il suo debito. Ma BC si accorda con una potente ed istituzionalizzata banda di colleghi malfattori della zona, in grado di obbligare Rossi ad accettare in pagamento quell’assegno “non convertibile”. La stessa banda –onestamente - obbligherà un eventuale creditore di Rossi ad accettare in pagamento l’originario assegno di BC, giratogli da Rossi. Il titolo di BC ha un corso “forzoso”: o si accetta a saldo di crediti o si viene bastonati dalla banda di malfattori. Occorrerà denunciare BC e la banda per associazione a delinquere, far intervenire magistratura e forza pubblica, ed assicurare tutti alle patrie galere. Tale soluzione è accettabile ed anzi da tutti richiesta. Ma Rossi decide di accettare Seconda variante: BC non è stato messo in galera, ma è diventato signore della sua zona: ha forza pubblica a disposizione, si dimostra anche buon amministratore, ha una stamperia per i suoi assegni (chiamiamoli “assegnati”) da 500 unità di misura, con i quali paga le sue spese correnti, finanzia l’ armata, i suoi debiti. Salta su il Pierino: “Ma così, stampando di continuo assegnati e mettendoli in circolo, aumenta solo l’inflazione e dovrà emettere titoli in numero sempre maggiore per pagare le sue spese !”. BC, ex malfattore, oggi signore, ma non cretino, ci riflette su e decide che Pierino ha ragione. Trova una soluzione geniale e tale da convincere anche il capo delle guardie: a fronte delle sue emissioni dovranno essere ritirati assegnati per una somma pari all’ammontare delle emissioni, o in proporzione che deciderà. Droga in tal modo il “fisco”: i suoi sudditi dovranno pagare tasse, si vedrà come e quante… BC & Co potrà decidere tra: - pedaggio: tassa per aver diritto di transito su terreni di proprietà. - pontatico: tassa per ottenere il diritto ad attraversare un ponte. - portatico: tassa per ottenere il diritto ad attraversare una porta di cinta, o per entrare in porto. - campatico: tassa sulla produzione agraria di un podere. - imbottato: tassa sulla produzione di vino. - fodro: contribuzione obbligatoria in foraggio per gli animali al seguito di un esercito di passaggio. - ripatico: tassa per transitare sulla riva del fiume. - fienatico: tassa per ottenere il diritto di far fieno in campi del feudatario. - erbatico tassa per l’erba mangiata ai bordi della strada o in poderi da buoi trainanti carri - molinatico: tassa per l’uso del molino. - fornatico: tassa per l’uso del forno. - rotatico: tassa per il danno arrecato al fondo stradale dal passaggio dei carri. - polveratico: tassa per il danno arrecato dalla polvere sollevata dal passaggio di carri e carrozze. - ius primæ noctis: tassa sul matrimonio del figlio del colono. - Ige - Iva - Ilor - Irpeg - Irpef - Irap - Ici - - Terza variante: BC scopre che per i suoi assegnati si è creato un mercato. Alcuni sudditi risparmiasi sono disposti a depositarli a fronte di un interesse, altri a prenderli in prestito offrendo, a loro volta, un interesse. Ma non sta bene che dei suoi assegnati facciano mercato semplici privati cittadini. Il business può ancora migliorare. Incarica suoi agenti di creare punti di incontro (gli unici legittimi) tra depositanti e richiedenti. Solo li, i Pierini potranno prestare le somme avute in deposito. I prestiti saranno effettuati a tasso più alto di quello di remunerazione dei depositi: l’aggio andrà all’agente ( e, col fisco, a BC e collaboratori). L’agente Pierino non si accontenta e affina ancor meglio il sistema: chiede a BC di poter effettuare prestiti in misura superiore al monte depositi: guadagnerà di più la sua attività e pagherà più tasse. Quarta variante: BC fiuta l’affare e fissa al 2 per cento (è il livello imposto alle riserve da Banca Centrale Europea) la somma da tenere in cassa a fronte delle 100 lire prestate da Pierino. Se l’agente riceve in deposito assegnati per 100 unità potrà prestare 5000 unità. Sotto forma di ulteriori assegnati ? No, non invadiamo campi altrui ! Sotto forma di scritture contabili, di dare e di avere annotate sulle righe di un registro. Pierino aveva inventato la moneta creditizia. Avrebbe percepito interessi sulle semplici scritture contabili: gli sarebbe bastato un ulteriore deposito di 2 unità (da remunerare, oggi, allo 0,01 per cento ) per prestare 100 ( su cui ottenere interessi, oggi, del 10 per cento). Conclusione: Sono passati vari secoli. Di generazione in generazione si è tramandata la attuale “cultura” della moneta, del potere di batterla e del diritto di imporre tasse, entrambi prerogative degli eredi della BC e Co. e mai più messi in discussione; del potere di moltiplicarla per mezzo di registri (mai più messi in discussione) appannaggio dei soli eredi di Pierino; dell’obbligo di finanziare l’erario da parte degli eredi di Rossi tramite il fisco (oggetto non di discussioni ma di lamentazioni o di elusioni. Con l’evasione arriva la forza pubblica). Gli eredi di BC sono semplici privati (Banca d’Italia fino al 1999, oggi Banca Centrale Europea), ma in rapporti di affari con chi deve mantenere la forza pubblica (lo Stato italiano e gli altri di Eurolandia) al quale riconoscono nominalmente un contentino. Gli eredi di Pierino sono anch’essi privati. Continuano ad alimentare il (loro) sistema, creando dal nulla moneta creditizia. Si limitano a pagare le tasse. [ E’ calcolato che, in un Paese avanzato e finanziariamente maturo, su 100 unità di moneta a disposizione, il 5 per cento è costituito da banconote e monete metalliche, il 95 per cento da moneta creditizia: Pierino ha stravinto, con BC, sui detentori della forza pubblica. Tutti e tre hanno fatto fesso Rossi. “Si è sempre fatto così……!”]. Avremmo dovuto arrestare BC (nella versione mascalzonesca) qualche secolo fa. Ma Rossi fu convinto ad adeguarsi. Avremmo dovuto impedire a BC di imporre tasse per bilanciare le emissioni messe in circolo forzosamente. Ma Rossi accettò anche questo. Avremmo dovuto impedire la legittimazione esclusiva di Pierino a creare moneta creditizia pari a 100, da 2 di materia prima, rimanendo proprietario delle somme prestate e godendo di un aggio di 10 unità al costo di 0,02. Ma a Rossi sembrò addirittura una funzione di utilità generale. Che fare ? Tutto dipenderà dalla risposta che daremo alla seguente fondamentale domanda (rubata al prof. Auriti): “Gli assegnati di BC sono accettati dagli eredi di Rossi perché hanno valore, oppure hanno valore perché sono accettati dagli eredi di Rossi ?” Ragioniamoci un po’, ricordando sempre che “..la sovranità appartiene al popolo …”.

12/07/2004

Documento n.4030

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