Il PuntO n° 73. Continua il saccheggio del risparmio degli Italiani. Di M. Novelli

in Il Punto

Il PuntO n° 73. Continua il saccheggio del risparmio degli Italiani.
Arena non ha onorato le sue obbligazioni scadute il 15.6.2066. Ancora distratte tutte le autorità.
Di Mauro Novelli 27-7-2006

L’avv. Fulvio Cavallari (Adusbef Veneto) ci informa che il 15.06.2006, non sono stati rimborsati Bond Arena scaduti in quella data. Interveniamo a cose ormai fatte: non è (era) prevista l'adesione al cambio con bond scadenza 2011 da parte del singolo obbligazionista, perchè il documento OPA, pubblicato e approvato da Consob, prevede (prevedeva) che l'adesione al cambio avvenga (avvenisse) mediante l'espressione del voto, in persona o per delega nell'assemblea straordinaria dei notheolders tenutasi in prima convocazione l'8 giugno e il 22 giugno 2006 preso uno studio legale londinese. Da notare che la partecipazione diretta o tramite procuratore avviene (sarebbe potuta avvenire) mediante rilascio di apposite istruzioni alla banca depositaria dei titoli, la quale potrà essere (avrebbe potuto essere) destinataria di delega ( pag. 161 del Documento di OPA ). Tutta l'operazione è stata fatta senza clamore e conclusa nel mese di giugno, fra pochi intimi, in uno studio londinese. E’ un sistema molto elegante (in perfetto stile old time: Argentina/Parmalat/Cirio) aggirare le ire e le azioni di protezione del popolo dei risparmiatori e delle associazioni che li tutelano: siamo convinti che operazioni del genere si ripeteranno, perché tutti rispettano la legge….. Il meccanismo è semplice, un Cda avveduto prevede con largo anticipo il default, qualche notizia filtra qua e là ma il tutto viene sostanzialmente passato sotto silenzio, certe operazioni per riuscire devono essere condotte con riserbo. Viene progettato a tavolino uno scambio con altri bond a scadenza differita nel tempo, nel nostro caso dal giugno 2006 al 2011. Ovviamente l'OPA deve avere il beneplacito della Consob, che è arrivato puntualmente. Il prospetto è addirittura pubblicato nel sito dell'organo di controllo alla voce “documenti opa”. Quindi tutto apparentemente avviene nella massima regolarità, ma ciò che stupisce è che, a differenza degli altri scandali finanziari, la stampa specializzata mette il silenziatore alla notizia: solo qualche quotidiano, come Il Mattino di Padova, sollecitato dall'Adusbef del Veneto, coraggiosamente affronta l'argomento e dedica al fatto una pagina intera (beccandosi minacciosi strali da Banca S. Paolo). Vengono indette due assemblee degli obbligazionisti una in data 6 giugno e l'altra in data 22 giugno, si badi bene per un controvalore pari a 135.000.000. di euro in bond, e riescono a mettere tutta quella gente in uno studio legale della City. Delle due l'una: o lo studio ha le dimensioni di uno stadio di calcio, oppure sono fioccate deleghe a pioggia, distribuite ovviamente manco a dirlo da avvedutissimi istituti di credito col “Firmi qui…. Firmi qui…. Firmi qui….“. L'approvazione da parte dell'assemblea degli obbligazionisti, con i quorum e le maggioranze prestabilite, di fatto rende operativo lo scambio e il povero obbligazionista si ritrova un credito differito di ben sei anni, magari solo per aver firmato un modulo accuratamente riempito da terzi, ma altrettanto accuratamente sottaciuto nei contenuti. Non vogliamo neanche pensare a quanti altri default passeranno sotto silenzio in questo modo. Come tuteleremo il popolo degli ignari risparmiatori che sigla documenti sol che gli vengano sottoposti alla firma poiché si fida, ancora, delle banche?

27/07/2006

Documento n.6238

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