Il ConsigliO. Polizze Unit e Index Linked: meglio il "fai da te"

in Il Consiglio

POLIZZE UNIT E INDEX LINKED: SE FONDATE SU ZERO COUPON BOND, MEGLIO IL ?FAI DA TE?. (26.9.2002)
[In calce, una conferma alle ns. valutazioni:Corsera del 14.4.03]

Lo ZCB è un titolo obbligazionario non remunerato da cedole; è emesso ad un prezzo inferiore a 100 e verrà, a scadenza, rimborsato a 100. I BOT italiani sono zero coupon bond di breve e brevissimo termine: si comprano ( ad esempio) a 97 lire e verranno rimborsati a 100. Più è lunga la scadenza dello ZCB e più sono alti i tassi di mercato, minore sarà il prezzo di emissione, che quindi verrà definito scontando durata e tasso tendenziale. Per fare un esempio, con tassi di mercato del 5 per cento, uno ZCB di durata cinque anni dovrà essere emesso attorno a 78 punti; se di durata pari a dieci anni, il prezzo iniziale sarà di circa 61; se a quindici anni, attorno a 48. Con tassi di mercato più bassi, il prezzo di emissione sarà più alto. Si lucrerà infatti un minore differenziale tra prezzo di emissione e valore di rimborso. Se il titolo verrà quotato, si assisterà ? con tassi costanti - ad una crescita della sua quotazione in funzione del tempo che passa: più si approssima la scadenza, più il prezzo si avvicina a 100. Ricapitolando:l? acquisto di uno ZCB a cinque anni (tassi al 5 per cento) comporta un addebito sul conto corrente di 78; a scadenza si avrà un accredito sul conto di 100. Si sarà lucrata la differenza tra l?addebito (78) e l?accredito finale (100), cioè 22 punti. Molti prodotti assicurativi di recente impostazione, definiti ?sofisticati?, (parliamo delle polizze unit o index linked) hanno come sottostante base finanziaria uno ?Zero Coupon Bond?. Chi li colloca alletta il cliente in questo modo:?? si investono 100 e, a scadenza assicuriamo il capitale investito di 100, più una quota di rendimento (il meccanismo di calcolo è praticamente illeggibile) che deriverà dall?andamento di certi indici finanziari o dalla valorizzazione di titoli, fondi ecc., comunque con un minimo garantito di?? Oltretutto non esistono obblighi informativi al sottoscrittore, essendo considerati prodotti assicurativi e non finanziari. In soldoni: con la polizza, investo 100 (addebito di 100 sul conto corrente), a scadenza (ipotizziamo dopo 5 anni) avrò 100 più qualcosa. Quanto? Si vedrà. Intanto, il gestore acquisterà uno ZCB con 78 dei miei 100 investiti e gestirà i 22 per cinque anni. A scadenza mi darà 100 (risultato dello ZCB) più il risultato del calcoletto sul pacchetto di titoli o sull?indice. La differenza tra l?acquisto diretto di ZCB e la sottoscrizione della polizza è che, nel primo caso, restano sul mio conto 22 punti che gestirò come voglio e mi renderanno secondo i tassi di mercato; nel secondo caso (polizza) mi spossesso di 100, il gestore utilizzerà per sé i 22, di cui mi retrocederà qualcosa. Risultato finale. Nel primo caso: 100 (da ZCB) + 22 (di mia pertinenza) + il rendimento di 22 ai tassi di mercato = 122+rendimento quinquennale di 22. (Spesa iniziale: 78) Nel secondo caso: 100 (da ZCB) + il risultato del calcoletto. (Spesa iniziale 100). Questa comparazione è in ambito fisiologico. Se inseriamo disturbi patologici, le cose si aggravano. C?è da chiedersi: chi emette lo ZCB acquistato dalla compagnia di assicurazione? E? quotato, oppure il prezzo è al di là di ogni regola di mercato? Se non è quotato chi definirà il prezzo d?acquisto iniziale ? Se decido di rescindere anticipatamente il contratto, chi definirà il prezzo di riacquisto per la liquidazione? Meglio non continuare. Conclusione: in troppi casi, prodotti assicurativi unit e index linked sono nettamente superati dai risultati del ?fai da te?. Pensiamoci bene prima di sottoscrivere quei contratti. 26.9.02 (MN)


14.4.03 Una conferma alle suesposte valutazioni: dal Corriere della Sera - Soldi di Lunedì 14.4.03 RICETTE - Come tutelarsi da soli L?ombrello fatto in casa. L?alternativa dello zero coupon con una scommessa azionaria di Marco Sabella Non occorre essere grandi esperti di ingegneria finanziaria per realizzare con il fai-da-te l?equivalente (o quasi) di un prodotto a capitale «protetto». Il vantaggio? Più semplicità. E decisioni autonome sulla ripartizione tra costi e investimenti. «Un?operazione a capitale garantito fatta in casa consiste nell?acquistare un?obbligazione a sconto, che viene pagata ad esempio 80 e rimborsata alla scadenza al valore facciale di 100 e nel reinvestire la differenza su prodotti legati al mercato azionario, ad esempio opzioni sull?indice o fondi indice», spiega Mario Spreafico, direttore investimenti di Banknord. L?operazione è più semplice di quanto possa sembrare. Facciamo qualche esempio. L?obbligazione Mediobanca con scadenza 12 dicembre 2011 (cod. Isin IT0000958592) è un esempio di titolo a sconto, detto in termini tecnici zero coupon, cioè senza cedola. Non paga dunque interessi annuali, attualmente è quotata al prezzo di 65 e tra otto anni verrà rimborsata alla pari. «Su un titolo come questo il risparmiatore potrebbe decidere di investire soltanto una parte dello sconto, ad esempio 20, e trattenere il restante 15 come remunerazione garantita, che spalmata sugli otto anni di vita del titolo corrisponde all?incirca a un rendimento del 2,5% annuo», osserva Spreafico. Il 20 che si decide di investire (su diecimila euro questa quota corrisponde a duemila euro), potrebbe essere impiegato in fondi indice ed Etf o in opzioni (derivati) su indici azionari. In quest?ultimo caso, però, occorre un minimo di esperienza in più. Perché i meccanismi e i rischi dei derivati vanno compresi e valutati nel modo più approfondito possibile. «L?altra via è quella di impiegare lo sconto o una parte di esso in un fondo azionario tradizionale - prosegue Spreafico -. Infatti dopo otto anni è ben difficile che quei duemila euro si siano azzerati ed è anzi probabile che siano aumentati». Il costo di tutta l?operazione è dato dalla commissione bancaria di acquisto del titolo a sconto (0,30%) e dalle commissioni di gestione nell?ipotesi di un investimento della quota eccedente il nominale in un fondo azionario o in un ancor più economico Etf. Oppure dai costi dell?opzione se si sceglie la via più sofisticata. I vantaggi, rispetto all?acquisto di un prodotto «confezionato», stanno nel fatto che l?investitore può rivendere in qualsiasi momento e senza gravi perdite il titolo sottostante. La quotazione dello zero coupon, infatti, è data dalle condizioni generali del mercato e tende a 100 via via che si avvicina la data del rimborso. L?unica avvertenza è quella di scegliere bond relativamente liquidi, magari quotati in Borsa. Per chi cerca scadenze brevi c?è più di una possibilità. Come l?obbligazione Centrobanca, rimborsata a dicembre 2006 (codice Isin IT0000960747), attualmente quotata a 89. MN

14/04/2003

Documento n.2997

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