---> Caso Tucker + Aggiornamento de Il Resto del Carlino

in Consigli e guide
CASO TUCKER __________________________________________ Da "Il Resto del Carlino" Pesaro Indietro i soldi del... «tubo» L?Adusbef, la combattiva associazione di consumatori la cui sede pesarese è guidata dall?avvocato Floro Bisello, rende noto di essere pronta a tutelare tutti coloro che sono rimasti impigliati nella rete dell?organizzazione Tucker e di aver messo a punto una serie di iniziative legali-giuridiche per riavere indietro i soldi pagati per il «tubo». Chi è interessato può telefonare allo 0721/370823 oppure al 376042. ___________________________________________ Tucker: istruzioni per difendersi dal tubo miracoloso (dell?Avv. Antonio TANZA) (20.10.2002) Da molto tempo Adusbef, grazie ai suoi iscritti ed ai cittadini che numerosissimi hanno segnalato il problema, ha segnalato alle Autorità competenti le anomalie, contrattuali e non, degli organizzatori e promotori del tubo miracoloso. In verità, come è emerso anche da recenti pubblicazioni, ad oggi non esistono economiche tecnologie che permettano un risparmio pari al 30 % - 55% dei combustibili utilizzati dalle caldaie domestiche e industriali. Come è, oramai, di pubblico dominio (a seguito della pressanti rassegne stampa sull?argomento) la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini ha inviato diversi avvisi di garanzia (ipotizzando il reato di truffa, associazione a delinquere, appropriazione indebita e lesioni personali) e si è, perfino, giunti all?arresto dei responsabili della Tucker Spa. A questo provvidenziale risultato si è pervenuti grazie all?attività della Magistratura e delle forze dell?ordine attivate dalle numerose segnalazioni presentate da parte degli acquirenti del tubo sia alla Procura della Repubblica che alle associazioni consumatori. Le associazioni dei consumatori hanno chiesto un incontro col P.M. incaricato, dott.ssa Francesca Zavaglia della Procura di Rimini per contribuire allo svolgimento delle indagini. La vicenda è nota a tutti: Tucker S.p.A. illustrando ed esaltando le doti di risparmio energetico ad un particolare tubo di sua produzione dimostrava la valenza dello stesso avvalendosi di una serie di verosimili certificazioni ed induceva numerosissimi soggetti, organizzandoli secondo una specie di ?Catena di Sant?Antonio?, non solo ad acquistare il tubo ma a rendersi promotori della vendita dello stesso, dietro la promessa di lauti compensi. L?amara verità è stata svelata dalla stampa di questi giorni: il tubo non ha le caratteristiche promesse e non fa risparmiare sulla bolletta. Ma, cosa fare se si è diventati clienti Tucker? Agli ACQUIRENTI del tubo Tucker, Adusbef consiglia di: - presentare un?esposto alle Autorità competenti evidenziando il proprio caso personale (ovviamente ADUSBEF Onlus è a disposizione per la redazione del documento); - chiedere con raccomandata a/r diretta alla Tucker Spa ed al venditore incaricato la risoluzione del contratto e la restituzione delle somme versate, secondo il fac simile che si allega di seguito. Ai VENDITORI, in buona fede, del tubo Tucker, Adusbef consiglia (al di là della presentazione dell?esposto) di - chiedere con raccomandata a/r diretta alla Tucker Spa la risoluzione del contratto di franchising e la restituzione delle somme versate, per aver stipulato un contratto di multi level marketing (?Catena di S. Antonio?), simulato da contratto di franchising. Ai consumatori vittime di operatori senza scrupoli, attualmente in Italia non viene concessa alcuna difesa, in caso di sopruso, per la totale carenza di regolamentazione riguardo le vendite piramidali, al contrario invece del resto d?Europa (in Belgio, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Regno Unito) dove esiste una legge o vi sono state decisioni della magistratura (in Austria e Germania) che vietano le vendite piramidali quando queste si configurino in modo poco trasparente, ingannevole, e con assenze di diritti fondamentali per i consumatori come quello di recesso o di recupero dei capitali versati una volta usciti dal sistema. Nuove regole e sanzioni si attendono sul piano legislativo. Una direttiva in merito è in fase di ultimazione, mentre una proposta di legge sulla regolamentazione delle vendite dirette è all?esame del Parlamento. Vi forniamo la bozza della lettera da inviare ed un fac simile dell?esposto. FAC-SIMILE LETTERA Raccomandata A.R. Spett.le Tucker S.p.a. Via del Commercio, 94 47838 Riccione (RN) (posta normale) Spett.le ADUSBEF Onlus Sede Centrale Via Farini, 62 00185 ROMA (posta normale) Spett.le ADUSBEF Onlus Vicepresidenza (studioTanza) C.so Porta Luce, 20 73013 Galatina (LE) OGGETTO: Annullamento contratto di pseudo-frachising e richiesta restituzione somme con il risarcimento dei danni. Il sottoscritto (nome e cognome) ____________________________, nato a ___________ il __/___/____, residente in ________________cap________ alla via ___________________________, n. ______, nella espressa qualità di (acquirente o venditore o acquirente/venditore del tubo Tucker S.p.a.), rappresentato da ADUSBEF ONLUS, nella persona del Presidente Dott. ELIO LANNUTTI, essendo venuto a conoscenza, da alcuni articoli pubblicati su alcuni giornali e da servizi giornalistici trasmessi sulle maggiori emittenti televisive nazionali, di essere stato vittima di promesse mirabolanti che hanno viziato il proprio consenso Invita e diffida la Vs. azienda ad annullare il contratto sottoscritto in data __/____/200_, poichè viziato da dolo (1427 c.c.) e, per l?effetto, a restituire tutte le somme corrisposte, che si quantificano nella somma di Euro ____.____,__, oltre agli interessi legali maturati e maturandi, oltre ulteriori danni che si andranno a quantificare. Delega a tutelare i propri interessi l?associazione di consumatori ADUSBEF onlus, a cui è iscritto, ed alla quale invia, presso le sedi sopra indicate, copia di tutti i documenti in proprio possesso ed elenco dei nominativi con i quali ha avuto contatti, oltre ad una riservata?storia? della vicenda. _______, __/___/200_ (firma) _________________ NOME,COGNOME INDIRIZZO TEL. ________________________________ La dimensione del fenomeno Tucker ha raggiunto livelli drammatiche poiché lo pseudo-franchising ha assunto natura di contratto ?di massa?, ovvero la proposta della sua sottoscrizione è stata rivolta ad un numero potenzialmente illimitato di aspiranti (pseudo) franchisees attraverso massicce campagne pubblicitarie. Nel caso in esame ogni ?rivenditore? deve, oltre che vendere prodotti, cooptare all?interno della rete nuovi rivenditori, partecipando quindi di una parte dei proventi delle vendite da questi effettuate, o beneficiando di uno sconto proporzionale in occasione dei suoi futuri approvvigionamenti per la vendita presso il fornitore. Questo meccanismo di distribuzione, apparentemente efficiente, è invece destinato al quasi immediato fallimento: la tendenziale trasformazione in rivenditore di ciascuno dei clienti di ogni venditore (visto l?alto prezzo dei beni usualmente distribuiti con questo sistema), generalmente reclutati tra parenti, amici e conoscenti riduce progressivamente, sino all?esaurimento, il bacino di clientela potenziale a disposizione di ogni venditore. Una inedita sentenza del Tribunale di Firenze del 1986 ha già reso giustizia in un caso molto simile a quello in esame una larga sfera di utenti abbindolati con promesse irrealizzabili. Ogni singolo cittadino può attivarsi per l?eventuale risarcimento dei danni: a questo scopo ADUSBEF Onlus mette a disposizione le sue strutture legali per le consulenze e chiunque può mandare materiale oltre agli indirizzi citati nel fac simile di lettera, oppure e ? mail o mettendosi in contatto con i telefoni indicati nei siti www.adusbef.it o www.studiotanza.it Raccoglieremo le vostre storie e tuteleremo i vostri diritti nelle varie sedi al fine di recuperare il maltolto. Lecce ? Roma, 20 ottobre 2002 Il Vicepresidente Adusbef Fin dall?aprile scorso, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno denunciato all?Antitrust l?ingannevolezza del dispositivo Tucker i cui messaggi promozionali promettevano notevoli riduzioni nei consumi di gas e drastici abbattimenti dell?inquinamento. Una perizia dell?ENEA, richiesta dall?Antitrust, ha accertato che non si avrebbe alcuna riduzione né nei consumi, né dell?inquinamento. Adusbef, Codacons e Federconsumatori si costituiranno parte civile nel processo e forniranno assistenza legale ai cittadini caduti nella rete. COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADUSEBF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI TUCKER: DOPO GLI 8 ARRESTI ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI SI METTONO A DISPOSIZIONE DI CHI VUOLE OTTENERE IL RISARCIMENTO DEI DANNI . CHIUNQUE ABBIA INVESTITO E PERSO SOLDI NELLA "CATENA DI SAN ANTONIO" TUCKER PUO? RIVOLGERSI ALLE 3 ASSOCIAZIONI PER RIAVERE IL PROPRIO DENARO . ADUSEBF, CODACONS E FEDER-CONSUMATORI, CHE SI COSTITUIRANNO PARTE CIVILE, INVITANO LA GUARDIA DI FINANZA A SEQUESTRARE I BENI DELLA TUCKER COME GARANZIA PER GLI EVENTUALI TRUFFATI Con l?accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e violenza privata sono stati arrestati ieri 8 dirigenti della Tucker, tra cui il presidente della società Mirco Eusebi. L?azienda, nel corso degli anni, aveva raccolto un numero non indifferente di venditori che, con il meccanismo del franchising, dovevano versare una quota compresa, pare, tra 4.500 e 10.000 euro. Si apprende oggi che già da un anno la Guardia di Finanza di Rimini indagava sull?azienda, anche a seguito di numerosi esposti presentati da cittadini che ritenevano di essere stati truffati dalla Tucker. La società a dire il vero, non era nuova nemmeno alle associazioni di consumatori Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che nei mesi scorsi presentarono un dettagliato esposto per pubblicità ingannevole all?Antitrust contro l?azienda di Mirco Eusebi, affinchè l?Autorità accertasse la veridicità dei messaggi diffusi dalla Tucker. Dopo l?arresto degli 8 dirigenti Adusbef, Codacons e Federconsumatori intervengono a tutela di chi, credendo nelle promesse della società, ha subito dei danni. Tutti coloro che, a seguito dei risvolti giudiziari della vicenda, ritengono di essere stati truffati dalla Tucker, oppure hanno investito e perso denaro, possono rivolgersi alle 3 associazioni per intentare una causa di risarcimento dei danni e riavere indietro le somme perdute. Adusbef, Codacons e Federconsumatori annunciano infine che si costituiranno parte civile per la vicenda Tucker e invitano la Guardia di Finanza a predisporre il sequestro immediato dei beni dell?azienda, al fine di tutelare e garantire quanti ritengano di essere stati truffati da quello che, da sogno, si è trasformato in un incubo. Roma, 9.10.2002

09/10/2002

Documento n.3075

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