---> Caso CITA/ Bond Argentina

in Consigli e guide
CASO BOND ARGENTINA _______________________________________________________________________ In calce al documento, in "argomenti correlati", articolo del Sole-24 Ore del 26.4.03 _______________________________________________________________________ COMITATO INVESTITORI TITOLI ARGENTINI Bond, l?Argentina chiede tempo Disponibilità e buone intenzioni, ma la soluzione del caso bond argentini per i 400mila sottoscrittori italiani è ancora lontana da venire. Nell?incontro con il segretario delle Finanze del Paese sudamericano, Guillermo Nielsen, l?Intesa dei consumatori (Adusbef, Adoc, Codacons, Federconsumatori) si è detta soddisfatta delle assicurazioni ricevute ma scettica su una soluzione rapida della questione. Nel comunicato congiunto delle quattro associazioni di consumatori, infatti, leggiamo: ?Il governo argentino ha mostrato grande disponibilità evidenziando soluzioni concrete per i risparmiatori italiani?. Sono state prospettate tre ipotesi che verranno vagliate a settembre: ?o l?annullamento dei tempi senza toccare il capitale, o il ritocco dei tassi di interesse o una diminuzione del capitale?. Chiara la replica dell?Intesa dei consumatori (Adusbef, Adoc, Codacons Federconsumatori): ?Noi, da parte nostra, abbiamo detto che preferiamo o l?allungamento dei tempi o il ritocco dei tassi, senza che il capitale venga toccato?. Secondo Elio Lannutti, presidente dell?Adusbef, le elezioni argentine del 27 aprile rimandano tutto all?insediamento del nuovo vertice, presumibilmente, tra il mese di luglio e quello di agosto. Ma, ogni possibile soluzione dovrà ricevere il placet del Fondo monetario internazionale. Chiarimenti arrivano anche sulle cifre del debito argentino che ammonta a sessanta miliardi di dollari. Il 50% dei bond è stato sottoscritto da investitori argentini, il 25% (circa 15 miliardi di dollaro per 400milasottoscrittori) è stato invece appioppato agli investitori di casa nostra. A questo proposito il segretario del Paese argentino ha rassicurato: ?Non ci saranno discriminazioni, tutti saranno trattati allo stesso modo, senza differenze tra i sottoscrittori privati e istituzionale, argentini ed europei?. Ma a prescindere dalle rassicurazioni del caso, Lannutti sottolinea la volontà dell?Intesa di adire le vie legali contro la Consob e la Banca d?Italia: ?dov?era il governatore della Banca d?Italia, Antonio Fazio, quando le banche incentivavano all?acquisto dei bond pur essendo consapevoli della crisi argentina??. Lo stesso ministro argentino dell?Economia, Roberto Lavagna, nell?intervento svolto a Milano nel corso dell?assemblea della Banca Interamericana di Sviluppo, ha ripreso le accuse dell?Intesa dei Consumatori: ?Molti bond argentini sono stati venduti dalle istituzioni finanziarie quando la crisi era già evidente e le istituzioni erano ben informate?. Qualcuno ha quindi tratto vantaggio dalle asimmetrie informative. Questo il pensiero di Lavagna che ha poi continuato: ?Le banche sapevano benissimo come andavano le cose a Buenos Aires e hanno offerto fino all?ultimo la sottoscrizione di obbligazione, quando già ben si conosceva il rischio paese ed il dissesto imminente?. Per queste ragioni, conclude Lannutti: ?Abbiamo scelto 5 episodi eclatanti che porteremo in Tribunale contro altrettante banche, chiedendo la nullità dei contratti e la correità delle autorità vigilanti che non hanno saputo prevenire il più grave fenomeno di speculazione finanziaria addossata ai risparmiatori?. ______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA CREDITORI ARGENTINA: Comitato di dilettanti allo sbaraglio. Continua la speculazione sulla pelle dei risparmiatori Il Comitato dei Creditori Argentina, balzato agli onori delle cronache estive per aver ottenuto il sequestro dei beni argentini in Italia ( equivalente al pignoramento su una nebulosa intergalattica) promette, dietro parcelle milionarie, di far recuperare il 100 per cento dei soldi investiti in Argentina. Si tratta di una promessa ingannevole, cari risparmiatori. Non fidatevi ! Riportiamo l?art. 8 della legge 334 del 18 agosto 1993, regolante le controversie sugli investimenti tra Italia e Argentina: LEGGE 18 AGOSTO 1993, N. 334 RATIFICA ED ESECUZIONE DELL?ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ARGENTINA SULLA PROMOZIONE E PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI, CON PROTOCOLLO AGGIUNTIVO, FATTO A BUENOS AIRES IL 22 MAGGIO 1990 [?omissis?] ART. 8 - COMPOSIZIONE DELLE CONTROVERSIE TRA INVESTITORI E PARTI CONTRAENTI 1. Qualsiasi controversia relativa agli investimenti insorta tra una parte contraente ed un investitore dell?altra, riguardo problemi regolati dal presente accordo, sarà per quanto possibile risolta mediante consultazioni amichevoli tra le parti in controversia medesime. 2. Se tali consultazioni non consentissero una soluzione, la controversia potrà essere sottoposta alla competente magistratura ordinaria od amministrativa della parte contraente nel cui territorio si trovi l?investimento. 3. Ove tra una parte contraente ed investitori sussista ancora controversia, dopo trascorso un periodo di 18 mesi dalla notifica di inizio di una azione avanti le magistrature nazionali indicate al paragrafo 2, tale controversia potrà essere sottoposta ad arbitrato internazionale. A tale effetto ed ai sensi del presente accordo, ciascuna parte contraente conferisce fin d?ora consenso anticipato ed irrevocabile affinché qualsiasi controversia possa essere sottoposta all?arbitrato. 4. Fin dal momento in cui abbia avuto inizio un procedimento arbitrale, ciascuna delle parti nella controversia adotterà ogni utile iniziativa intesa a desistere dall?azione giudiziale in corso. 5. In caso di ricorso all?arbitrato internazionale, la controversia sarà sottoposta, a scelta dell?investitore, a uno degli organismi di arbitrato qui di seguito indicati: A) Al Centro Internazionale Per La Risoluzione Delle Controversie Relative Ad Investimenti (I.C.S.I.D.), Istituito dalla convenzione sul "Regolamento delle controversie relative agli investimenti tra stati e cittadini di altri StatI", aperta alla firma in Washington il 18 marzo 1965, qualora ognuno dei Paesi parte nel presente accordo vi avesse aderito. ove questa condizione non sussista, ciascuna delle parti contraenti conferisce il proprio consenso affinché la controversia sia sottoposta ad arbitrato, in conformità alla regolamentazione sui "meccanismi" aggiuntivi per la conciliazione e l?arbitrato del centro internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti. B) Ad un tribunale arbitrale "ad hoc" istituito caso per caso. L?arbitrato si effettuerà secondo il regolamento arbitrale della Commissione Delle Nazioni Unite Sul Diritto Commerciale Internazionale (UNCITRAL), di cui alla risoluzione dell?assemblea generale delle nazioni unite 31/98 del 15 dicembre 1976. Gli arbitri saranno in numero di tre e, se non cittadini delle parti contraenti, dovranno essere cittadini di paesi che abbiano relazioni diplomatiche con le parti contraenti. 6. Nessuna delle parti contraenti, che sia parte in una controversia, potra? sollevare in una fase della procedura di arbitrato ne? in sede di esecuzione di una sentenza di arbitrato, eccezioni basate sul fatto che un investitore parte avversa abbia, per effetto di una polizza di assicurazione o della garanzia prevista all?articolo 7 del presente accordo, ricevuto un indennizzo destinato a coprire in tutto o in parte le perdite subite. 7. Il tribunale arbitrale decidera? sulla base del diritto della parte contraente parte nella controversia - comprese le norme di quest?ultima relative ai conflitti di leggi -, delle disposizioni del presente accordo, di clausole di eventuali particolari accordi relativi all?investimento, nonché sulla base dei principi di diritto internazionale applicabili in materia. 8. Le sentenze arbitrali saranno definitive e vincolanti per le parti nella controversia. ciascuna parte contraente si impegna ad eseguire le sentenze, in conformità alla propria legislazione nazionale ed alle convenzioni internazionali in materia vigenti per ambo le parti contraenti. 9. Le parti contraenti si asterranno dal trattare per via diplomatica argomenti attinenti ad un arbitrato od un procedimento giudiziario già in corso, finché le procedure relative non siano concluse e le parti nella controversia non abbiano poi adempiuto al lodo del tribunale arbitrale od alla sentenza del competente tribunale interno, secondo i termini di adempimento stabiliti nel lodo o nella sentenza medesimi. [?omissis?] Fatto in duplice copia a Buenos Aires il giorno ventidue del mese di maggio dell?anno millenovecentonovanta, in due esemplari originali in lingua italiana ed in lingua spagnola, ambedue i testi facenti ugualmente fede. Per Il Governo della Repubblica Italiana: De Michelis Per Il Governo della Repubblica Argentina: (firma illegibile) Da 16 anni Adusbef difende i vostri diritti.State attenti a chi vuole arricchirsi alle vostre spalle. Vi invitiamo ad iscrivervi al CITA (Comitato Investitori in Titoli Argentini) promosso da Ados, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, associazioni storiche nella salvaguardia dei diritti di utenti e consumatori. Il CITA farà valere i vostri diritti sia in sede di rinegoziazione dei bond argentini, che contro le banche, ritenendo nulli i contratti sottostanti l?acquisto dei titoli. Roma, 5 novembre 2002 _______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA I CONTRATTI DI ACQUISTO DEI BOND ARGENTINI SONO NULLI!! I SOLDI INVESTITI DEVONO ESSERE RESTITUITI DALLE BANCHE AI RISPARMIATORI SI ATTENDE ORA IL PROVVEDIMENTO DELLA CONSOB Il Cita (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ha sufficienti elementi per ritenere che le banche, le sim, e i singoli intermediari finanziari abbiano violato le norme di legge del Testo Unico finanziario e del regolamento Consob n.58/98 sia al momento della stipula del contratto di investimento in titoli argentini, che nell?esecuzione dello stesso. Tra le principali violazioni, sostiene il Cita, troviamo: 1) La mancata consegna del prospetto informativo; 2) La mancata indagine circa la propensione al rischio dei risparmiatori; 3) La mancata informazione sulla natura del titolo acquistato; 4) Omissioni e violazioni di altra natura da parte dei soggetti promotori. La violazione di tali precetti normativi, a detta del Cita, legittimerebbe il risparmiatore ad esercitare un?azione di nullità del contratto per illiceità della causa dello stesso (art. 1343 e 1418 cod. civile). Con tale azione si otterrebbe la restituzione integrale di quanto investito. Oltremodo si configurerebbe un?ipotesi di risarcimento danni extracontrattuale per falsa informazione ai sensi art. 2043 del codice civile. In attesa della pronuncia della Consob sulla denuncia presentata dal Cita contro gli istituti finanziari e le banche, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori invitano i risparmiatori coinvolti nel crack dei titoli argentini a contattare le stesse al fine di avviare la procedura per riavere indietro i soldi perduti. 23.10.2002 _______________________________________________________________________ Il Consiglio - 20.09.2002- Bond argentini. L?Abi sta cercando di acquisire dalla clientela un mandato a trattare al fine di poter intervenire sull?argomento presso il governo argentino. Le banche potrebbero raccogliere ? per conto della loro associazione - lettere di incarico degli investitori. Adusbef consiglia di non affidare alcun mandato alla Associazione Bancaria Italiana, ed aggiunge la seguente raccomandazione: ATTENZIONE !: Poiché in moltissimi casi i risparmiatori non furono avvertiti del rischio dell?investimento, né furono sottoposti alla loro firma documenti informativi sulla ?qualità? dei titoli proposti, è molto probabile che, impiegati di pochi scrupoli, oltre al del mandato suddetto, sottopongano di nascosto alla firma del cliente interessato, anche documentazione inerente il rischio per poterla retrodatare al momento dell?investimento. VERIFICATE SEMPRE CIO? CHE FIRMATE. NON LASCIATE MAI IN BIANCO ALCUN CAMPO DA RIEMPIRE E SOPRATTUTTO NON OMETTETE MAI LA DATA. RICORDATE CHE LA BANCA E? OBBLIGATA A CONSEGNARE COPIA DI OGNI DOCUMENTO FIRMATO DAL CLIENTE. ______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO BOND ARGENTINI: L?ABI E LE BANCHE, DOPO AVER DATO CATTIVI CONSIGLI SU INVESTIMENTI AD ALTISSIMO RISCHIO, CHE HANNO MESSO A REPENTAGLIO L?1% DEL PIL... E PRODOTTO MANCATI INCASSI PER 1,2 MILIARDI DI EURO L?ANNO, CHE INCIDONO SULLA CONTRAZIONE DEI CONSUMI, SI CANDIDANO A RAPPRESENTARE I RISPARMIATORI NELLA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO! ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI INVITANO GLI INVESTITORI A NON FIRMARE ALCUNA DELEGA ALLE BANCHE... CHE PERSEGUONO I LORO ESCLUSIVI INTERESSI, E DENUNCIANO A CONSOB E BANKITALIA PRATICHE POCO ORTODOSSE NELL? ESONERO DI RESPONSABILITA?,PER NON AVER INFORMATO SULL?ALTISSIMO RISCHIO DELL?INVESTIMENTO ! DOPO AVER INCONTRATO IL PROF. TANZI E LA CONSOB,IL CITA INCONTRERA? IL 1 OTTOBRE L?ON.BACCINI,DELEGATO DAL GOVERNO PER L?ARGENTINA L?Abi e le banche italiane, che hanno gravissime responsabilità per aver piazzato ai risparmiatori italiani titoli (come i bond argentini) ad altissimo rischio e per aver messo a repentaglio e congelato per almeno 2-3 anni il sudato risparmio di 400.000 investitori,per un controvalore di 13,5 miliardi di euro,l?1 per cento dell?intero PIL e sequestrato cedole annue per almeno 1,2 miliardi di euro,i cui mancati incassi incidono sulla contrazione dei consumi e danneggiano l?economia, hanno la faccia tosta di voler rappresentare i consumatori nel tavolo negoziale per la ristrutturazione del debito ! Con quale credibilità si presentano per chiedere le deleghe ai clienti, dopo averli indotti ad acquistare tali titoli,omettendo di informarli compiutamente sui rischi connessi ed incrinando in tal modo il rapporto di fiducia ? Per quale ragione alcune banche, che non hanno ricevuto alcuna firma dai risparmiatori in calce all?esonero di responsabilità prevista dai regolamenti Consob (banche, Sim e SGR erano tenute a sconsigliare l?acquisto di quei titoli rischiosissimi ed a fronte all?insistenza dell?investitore,richiedere la lettera di ?manleva? da conservare agli atti),si stanno affrettando a chiedere ora tale ?esonero? e di fronte al rifiuto dei clienti, minacciano di bloccare il conto ? Federconsumatori, Adusbef e Codacons con la finalità di rappresentare i diritti lesi dei risparmiatori di fronte alle banche ed ai governi (sia italiano che argentino), le quali rappresentano - ad oggi -circa 6.000 deleghe, invitano gli utenti di banche, Sim e SGR a non sottoscrivere alcuna delega se prima non sono state accertate le responsabilità nella vendita dei bond, perché la delega può inibire l?azione di responsabilità nei confronti delle stesse banche, ed a prestare particolare attenzione quando vengono chiamati a firmare moduli dalle banche, che spesso rappresentano l?esonero di responsabilità da una doverosa informazione, che al 90 per cento dei casi non è stata data. Le 3 associazioni, che presenteranno un ulteriore esposto alla Consob ed alla Banca d?Italia,stigmatizzano il comportamento delle banche,la controparte dei risparmiatori non loro alleati,che a 10 mesi dal congelamento del debito argentino,non hanno dato alcuna seria informazione agli investitori ed oggi si svegliano chiedendo deleghe in bianco per gettare fumo negli occhi dell?opinione pubblica. Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno sempre escluso azioni eclatanti,perché ritengono che la soluzione del problema del crack dell?Argentina non sia quella dei sequestri ?lunari? dei beni,né delle richieste di deleghe in evidente conflitto di interessi,ma della cooperazione internazionale e della pressione dell?Italia e dell?Europa verso il FMI per finanziamenti legati ad un piano credibile di risanamento. Dopo aver incontrato il sottosegretario al ministero dell?Economia Vito Tanzi e la Consob, le 3 associazioni incontreranno il 1 ottobre p.v.il sottosegretario agli Esteri Baccini, incaricato dal Governo italiano di seguire la situazione. Roma, 19.9.2002 _______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADOC ? ADUSBEF ? CODACONS - FEDERCONSUMATORI Roma, 25.7.2002 ORDINANZA DI SEQUESTRO PER I BOND ARGENTINI: È COME CHIEDERE SOLDI ALLA LUNA. La notizia che il tribunale di Roma ha ordinato il sequestro dei beni argentini presenti in Italia, solleverà un polverone che servirà solo a distogliere l?attenzione sulle gravi responsabilità di banche e di intermediari. In questa vicenda non si può, ancora una volta, creare un?illusione, alla ricerca di pubblicità a buon mercato, che questa ordinanza possa portare vantaggi perché, come è noto, in Italia lo Stato argentino ha solo sedi coperte dall?inviolabilità diplomatica. La vendita dei bond Argentini è stato un esempio gravissimo di mala-consulenza. Dal 1999, tutte le notizie sull?alto tasso di rischio di questi investimenti erano note a tutti gli operatori e, nonostante questo, nessuna informazione è stata data ai sottoscrittori, anzi si è scelta la strada ingannevole di parificare questi titoli addirittura ai Titoli di Stato italiani. Il CITA (Comitato Investitori Titoli argentini) ha scelto da subito una strada più efficace e, sicuramente non ingannevole, che porterà a breve alla presentazione di un esposto denuncia alla CONSOB, alla Banca d?Italia, alla magistratura e al Governo ed ad azioni dirette ed individuali per costringere tutte le istituzioni ad indagare ed a punire, se accertate, le infrazioni commesse da banche e intermediari. Da questi accertamenti deriveranno i diritti che i sottoscrittori avranno nel chiedere il risarcimento del danno. Il CITA, nel frattempo, continuerà un?azione forte nei confronti del Governo italiano e di quello Argentino a tutela degli interessi dei cittadini italiani coinvolti in questa tragica vicenda. ______________________________________________________________________ AGI- 25 luglio 2002 - 14:34 SEQUESTRATI BENI ARGENTINI IN ITALIA, SCETTICI I RISPARMIATORI (AGI) - Roma,. - La "partita" dei risparmi investiti nei titoli argentini, per un totale di oltre 26 mila mld di vecchie lire, non sara? vinta con l?ordinanza del Tribunale di Roma che ha autorizzato il sequestro dei beni dello Stato sudamericano in Italia. E? questa la convinzione del Cita, il Comitato istituito da Codacons, Adusbef, Adoc e Federconsumatori per recuperare le somme dei risparmiatori italiani messe a serio rischio a seguito della crisi economica che ha travolto l?Argentina. Lo Stato argentino possiede nel nostro territorio "solo sedi coperte dall?inviolabilita? diplomatica": l?iniziativa disposta dal Tribunale produrra?, pertanto, soltanto una "illusione" che - sostiene il Comitato - distogliera? l?attenzione dalle "gravi responsabilita?" di banche e intermediari. L?ordinanza del Tribunale, che nasce dal ricorso di un altro gruppo di risparmiatori, potrebbe condurre a sviluppi inaspettati qualora tra i beni argentini s?intendessero ricompresi anche i finanziamenti liquidi, destinati dallo Stato italiano al governo di Buenos Aires. Il Cita, tuttavia, ci crede poco e ha gia? intrapreso un?azione contro le banche, ritenute responsabili di "mala-consulenza" perche? orientarono i risparmiatori verso i bond argentini. Tra breve il Comitato presentera? un esposto alle autorita? di vigilanza, alla magistratura ed al Governo per "costringere tutte le istituzioni - si legge in un comunicato - ad indagare ed a punire, se accertate, le infrazioni commesse". La speranza e? che proprio da questi accertamenti "deriveranno i diritti che i sottoscrittori avranno nel chiedere il risarcimento del danno". ______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA BOND ARGENTINI: IL CITA E? STATO RICEVUTO DALLA CONSOB. COLLOQUIO CORDIALE E COLLABORATIVO CON IL PRESIDENTE SPAVENTA E I 4 COMMISSARI,ANCHE PER INDIVIDUARE MEGLIO EVENTUALI RESPONSABILITA? DI BANCHE ED INTERMEDIARI, NEL COLLOCAMENTO DI TITOLI ARGENTINI AI RISPARMIATORI. Il CITA (Comitato Investitori Titoli Argentini) promosso da Adoc,Adusbef, Codacons, Federconsumatori,è stato ricevuto dal Presidente Consob prof. Luigi Spaventa e dai 4 commissari,per esporre la gravissima situazione dei risparmiatori che hanno investito in titoli argentini,a volte indotti all?investimento dai non proprio disinteressati consigli per gli acquisti di banche ed intermediari finanziari. La delegazione del CITA,che ha rappresentato alcune evidenti anomalie nel piazzamento di bond argentini, ha trovato grande attenzione ed interesse da parte della Consob, su una questione che riguarda circa 450.000 risparmiatori,alcuni ridotti sul lastrico,proprio perché hanno investito l?intera liquidazione o tutti i propri risparmi,per un controvalore complessivo di almeno 26.500 miliardi di lire. Nel proficuo colloquio,è stato ravvisato una grande apertura della Consob ad esaminare le situazioni più critiche da parte delle banche e degli intermediari,laddove non vi sia traccia,nella documentazione sottoscritta dai risparmiatori,di un rischio per operazione specifica né di una adeguata informazione sul rischio dell?investimento. Consob ha ricevuto sul caso argentino,soltanto 11 esposti,che riguardano altrettante banche,e poiché i reclami arrivati alle 4 associazioni che hanno costituito il CITA,sono diverse migliaia,ci siamo impegnati a raccogliere quelle più interessanti ed emblematiche per consegnarle alla stessa commissione e farle esaminare. Dopo l?incontro politico cordiale e costruttivo con il sottosegretario al Tesoro,prof Vito Tanzi,il Cita esprime gratitudine al prof. Luigi Spaventa ed alla Consob per l?impegno tecnico assicurato e per lo spirito di reciproca collaborazione, per tutelare i diritti dei risparmiatori anche sotto il profilo normativo. Poiché almeno per il 95 per cento i titoli piazzati erano di proprietà delle banche che hanno trattato i bond "a fermo",ossia collocati mediante una commissione o "sottosindacati", il CITA invita i risparmiatori in bond argentini a circostanziare le anomalie nell?investimento,anche tramite la richiesta,alle banche ed agli intermediari, della documentazione comprovante l?eventuale anomalia nell?investimento. ADOC ADUSBEF CODACONS FEDERCONSUMATORI Carlo Pileri Elio Lannutti Carlo Rienzi Rosario Trefiletti Roma,30.4.2002 ______________________________________________________________________ COMUNICATO STAMPA IL CITA (Comitato investitori titoli argentini costituito dalle associazioni Adoc, Adusbef Codacons Federconsumatori), è stato ricevuto in data odierna dal On. Prof. Vito TANZI, Sottosegretario del Ministero dell?Economia. Il CITA, costituito da Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori, a seguito delle segnalazioni pervenute da migliaia di risparmiatori e che sta affrontando la grave questione dei Bond argentini, è stato ricevuto oggi dal Sottosegretario del Ministero dell?Economia, On. Prof. Vito TANZI, componente della task force costituita dai rappresentanti dei governi sudamericani ed europei ed invitata dal governo argentino, per dare soluzione ai problemi che si sono verificati. In Italia oltre 400.000 risparmiatori,anche grazie ai cattivi consigli di banche e Sim,sono stati coinvolti nel crack argentino per un totale di circa 14 miliardi di ?. L?incontro con il prof. Tanzi,già direttore del Fondo Monetario, è stato cordiale e costruttivo ed ha dato il via ad altri futuri e costanti confronti. Queste le richieste del CITA: - interventi concreti del Governo nei confronti di tutte le istituzioni competenti italiane (Consob), ed internazionali (Fondo Monetario Internazionale); - maggiore informazione ai consumatori,anche tramite il CITA su sviluppi e programmi delle trattative tra il Governo italiano e quello argentino; - deciso intervento nei confronti dell?ABI per chiarire il ruolo svolto dal sistema bancario italiano nella vicenda; - interventi del Governo per tutelare, senza discriminazioni, non solo le aziende italiane coinvolte nella crisi, ma anche tutti i singoli risparmiatori. Il CITA inoltre ha formulato le seguenti proposte: 1) riempire le lacune legislative oggi esistenti nel collocamento dei titoli ad alto rischio, per una maggiore informazione e tutela dei risparmiatori; 2) ristrutturare il debito mediante lo spostamento del pagamento delle cedole scadute, in alternativa alla perdita del capitale; 3) convocare il comitato CITA in rappresentanza dei risparmiatori al futuro tavolo per la ristrutturazione del debito futuro. Il CITA, apprezzando la disponibilità offerta dal Sottosegretario, On. TANZI, ritiene comunque che questo sia solo il primo passo nel processo di tutela dei risparmiatori italiani. Roma,11.4.2002 ______________________________________________________________________ INFORMATIVA AGLI ISCRITTI AL CITA IN MERITO ALLA SITUAZIONE DEI BOND ARGENTINI Tutti coloro che hanno sottoscritto l?adesione al CITA (Comitato Investitori Titoli Argentini) sono invitati a compilare e inviare alla società o banca presso cui hanno sottoscritto i bond argentini, la lettera/reclamo di cui si riporta il testo come primo passo necessario per il successivo esposto reclamo collettivo che il CITA farà nei confronti della CONSOB. Vi informiamo, inoltre, che siamo in attesa di essere convocati dal Sottosegretario al Ministero dell?Economia e delle Finanze Vito Tanzi, componente della task force presso il governo dell?Argentina. 28.3.2002 _____________________________________________________________________ Schema di lettera ____________________________________ Raccomandata con A.R. Spett. Banca o SIM o altro (indirizzo della sede legale) ______________________________ Via________________________________ Cap_________Città___________________ (posta normale) p.c. ADUSBEF ( CITA ) Via Farini, 62 00185 R O M A Oggetto: Acquisto di titoli obbligazionari argentini Il sottoscritto ________________________________(Tel_________________) residente in_______________________________________________________ correntista presso la Vs. Agenzia n°_______di_______________________________ [oppure] Vs. cliente investitore per il tramite del Vs. promotore finanziario sig._________________________________ avendo acquistato titoli obbligazionari argentini in seguito alle sollecitazioni di codesto istituto senza una completa ed adeguata informativa sul grado di rischio che questa tipologia di investimento comportava, intende esporre reclamo e chiedere giustificazione delle indicazioni fornite allo sportello da Vs. dipendenti/promotori, addetti al servizio titoli. L?investimento in bond argentini mi è stato presentato come "sicuro" e del tutto simile all?acquisto di titoli di Stato italiani, solo più remunerativo Data Firma Nome Cognome Indirizzo Telefono ____________________________________________________________________ Modulo di iscrizione al CITA ______________________________ CITA (Comitato Investitori Titoli Argentini) ADOC - ADUSBEF - CODACONS - FEDERCONSUMATORI MODULO UNITARIO RACCOLTA DATI DATA________________________ NOMINATIVO ................................................................................................................................ TELEFONO ..................................................................... E-MAIL ............................................................................ INDIRIZZO (FACOLTATIVO) ....................................................................................................... PROVINCIA .................................................................... PROBLEMA (NOTA SINTETICA) BANCA INTERESSATA /.................................................................. SOCIETÀ DI GESTIONE RISPARMIO ............................................ AGENZIA N° ( per la banca)............................................................... INDIRIZZO ........................................................................................ PROVINCIA ...................................................................................... QUESTIONARIO Quota (anche approssimativa ) investita in titoli argentini .................. (%). sul totale di risparmio personale. [ ] E? stata influenzata nella scelta di investimento [ ] Ha scelto liberamente dopo le spiegazioni dell?addetto [ ] Non aveva capito su cosa investiva [ ] E? stata messa in guardia in modo esplicito sui rischi che si correvano [ ] E? stata contattata, prima della crisi argentina, per chiedere se confermava l?investimento [ ] Finora non è stata contattata I dati verranno trattati nel rigoroso rispetto della legge sulla privacy n° 675/96

26/04/2003

Documento n.3150

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