Vicenda Generali-Unicredito: il ruolo di Bankitalia

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA ADUSBEF-CODACONS-FEDERCONSUMATORI GENERALI: A PRESCINDERE DALLA CONDIVISIBILE DIFESA DELLA "NAZIONALITA?", IL RUOLO DI BANKITALIA RAPPRESENTA UN PROBLEMA OGGETTIVO, SIA PER IL MERCATO, CHE PER I DIRITTI LESI DEGLI UTENTI BANCARI Il caso ?Generali?, solo l?ultimo di una numerosa serie delle indebite ingerenze della Banca d?Italia, squarcia quel velo di sacralità dietro il quale l?Istituto di emissione si è sempre nascosto, mettendo finalmente a nudo ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma che molti continuano a non vedere: la Banca d?Italia rappresenta un serio problema, sia per il mercato che per l?efficienza del sistema bancario ed i relativi standard di qualità non commisurati agli elevati costi dei servizi bancari e finanziari erogati agli utenti bancari ed alle imprese. Che la Banca d?Italia abbia rilasciato o meno autorizzazioni o il preventivo benestare alla operazione Generali ? Mediobanca - Unicredito (che ha il 2,1% di Generali), che la Vigilanza,nei casi di specie, viene informata nella libera e autonoma determinazione dell?ente creditizio che compie l?operazione, che il mercato finanziario sia chiamato a esprimere azionisti in grado di garantire la stabilità del controllo di una grande impresa italiana, sono ovvie banalità che poco interessano gli utenti ed ai consumatori. Ciò che interessa ai consumatori ed al Paese è l?intreccio incestuoso che la Banca d?Italia continua ad avere con le maggiori banche essendo da esse controllata; l?anomala assegnazione del ruolo Antitrust sugli istituti di credito che impedisce la concorrenza ed ingessa il mercato; la carica a vita di un Governatore che non risponde ad alcuno del suo operato; ma soprattutto che la Banca d?Italia e le istituzioni direttamente controllate possano esprimere, nelle assemblee degli azionisti, quei consensi o quei dissensi eterodiretti da un Governatore che dovrebbe restare ?super-partes? invece di decidere secondo requisiti di ?amicalità? rispetto a quelli più obiettivi di efficienza e trasparenza del mercato. La stabilità del sistema bancario è sì un valore da difendere, ma non a costo di vessazioni ed abusi a danno dei consumatori e degli utenti mortificati non soltanto dai contratti capestro di formulari preparati sotto gli auspici dell?Abi, ma dalla mancanza assoluta di sistemi sanzionatori in grado di farli cessare: dal crack del Banco di Napoli addossato alla collettività, al caso Bipop-Carire; dalle obbligazioni strutturate che hanno prodotto un danno di 35.000 miliardi per gli investitori a quello dei bond argentini piazzati al pubblico nell?inerzia più totale delle Autorità vigilanti; dal caso delle obbligazioni Cirio adatte ad investitori istituzionali ma piazzate a poveri pensionati, alle vere e proprie vessazioni nella gestione del risparmio, è lunga la catena delle malefatte finanziarie perpetrate negli ultimi anni con la ?distrazione? della Banca d?Italia e delle autorità vigilanti. Sono milioni i risparmiatori vittime dell?ignoranza e della malafede delle istituzioni bancarie e finanziarie, commentano le associazioni dell?Intesa dei consumatori ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI: centinaia di migliaia di famiglie, di pensionati o di casalinghe indotte ad investire i propri risparmi in bond argentini o in obbligazioni Cirio senza essere minimamente edotti sulla rischiosità dell?investimento, chiedono giustizia. Non è fisiologico ma patologico che il 25 per cento dei bond argentini, per un totale di 14,5 miliardi di euro, sia stato piazzato a 400.000 risparmiatori italiani: già questo aspetto, in sistemi bancari efficienti, dovrebbe indurre Autorità Vigilanti serie a commissariale istituzioni bancarie che hanno ridotto sul lastrico milioni di risparmiatori.

03/03/2003

Documento n.2932

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