TANGO BOND: I DELEGATI ADUSBEF AVV. ANGIULI (PUGLIA) E AVV. PAVANETTO (VENETO) OTTENGONO SENTENZE RISARCITORIE INNOVATIVE. TRIBUNALE BARI CONDANNA BANCA A RISARCIRE CAPITALE ED INTERESSI OLTRE LE CEDOLE GIA' PERCEPITE. TRIBUNALE VENEZIA CONDANNA A RISARCIRE 830.000 EURO.

in Comunicati stampa

 

TANGO BOND: I DELEGATI ADUSBEF AVV. ANGIULI (PUGLIA) E AVV. PAVANETTO (VENETO) OTTENGONO SENTENZE RISARCITORIE INNOVATIVE. TRIBUNALE BARI CONDANNA BANCA A RISARCIRE CAPITALE ED INTERESSI OLTRE LE CEDOLE GIA’ PERCEPITE. TRIBUNALE VENEZIA CONDANNA A RISARCIRE 830.000 EURO.

  A 15 anni dal default della Repubblica Argentina, che colpì nei primi anni duemila circa 450.000 risparmiatori italiani per un valore di 14 miliardi di dollari, gli avvocati Adusbef continuano ad ottenere sentenze di condanna delle banche, con l’avv. Paganetto delegato del Veneto che è riuscito a far ottenere dal Tribunale di Venezia 830.000 euro di risarcimento per investimenti rischiosi, o come la sentenza innovativa del Tribunale di Bari ottenuta dall’avv. Angiuli, che oltre a far condannare la banca a risarcire 123.000 euro dell’intero capitale investito, ha lasciato all’utente anche gli interessi (cedole) incassati.

   La sentenza del Tribunale civile di Bari, emessa nel gennaio 2016, ha interamente accolto una domanda risarcitoria incardinata dai 3 eredi di un piccolo commerciante di Castellana Grotte (Bari), il quale nel 1999 aveva investito circa € 123.000 nei famigerati bond argentini, accogliendo in particolar modo la tesi dell’avv. Angiuli sul diritto dell'obbligazionista a ritenere anche gli importi medio tempore incamerati a titolo di cedole sugli interessi, pagati dal governo argentino prima di dichiarare il noto default nel dicembre del 2001.

   Una sentenza innovativa e non scontata, in quanto la maggior parte delle sentenze in tema di "risparmio  tradito" hanno finora sottratto dall'ammontare del danno gli importi percepiti a titolo di interessi, in applicazione del noto principio della cd. COMPENSATIO LUCRI CUM DAMNO.

   Da questo punto di vista, il Tribunale di Bari (nella persona del Presidente della IV^ sez. civile, dott. Rana) accogliendo le tesi della difesa dei soci ADUSBEF, ha chiarito che gli interessi incamerati dal risparmiatore non devono essere scomputati dall'ammontare del danno, in quanto si tratta di frutti civili percepiti dal possessore di buona fede, ai sensi dell'art. 1148 cod. civ.

   Le migliaia di cause imbastite dall’Adusbef dal 2002 ad oggi contro le banche, che avevano appioppato bond argentini, molti dei quali in ‘contropartita diretta’, ossia direttamente dal portafoglio delle banche a riprova di comportamenti dolosi, sono state vinte al 95%,  in assenza della legge sulla class action approvata dalla camera dei Deputati all’unanimità e giacente al Senato per i noti veti di Confindustria, che predica concorrenza e regole, praticando di fatto l’ostracismo su norme di civiltà giuridica deterrenti degli abusi di mercato, comprese il danno punitivo, presenti negli Usa patria del libero mercato da 150 anni, per poter continuare indisturbata a ledere tranquillamente i diritti di consumatori e risparmiatori costretti ad ingolfare i Tribunali per tutelare le ragioni dei contraenti deboli, caduti nei casi di specie, nelle grinfie dei banchieri.

 

04/02/2016

Documento n.10285

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