SALVABANCHE: DOMANI NEL SIT-IN IN VIA NAZIONALE, IN TANTI CHIEDERANNO LE DIMISSIONI DI VISCO

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COMUNICATO STAMPA

 

SALVABANCHE: DOMANI NEL SIT-IN IN VIA NAZIONALE, IN TANTI CHIEDERANNO LE DIMISSIONI DI VISCO

 

 

   Molti truffati del risparmio tradito, arrivando da molte parti d’Italia, si uniranno domani al presidio di Via Nazionale, indetto da Adusbef, Federconsumatori e dalle Vittime del Salva-banche, nel decennale delle spontanee dimissioni del Governatore Antonio Fazio, dimessosi il 22 dicembre 2005, per fatti e circostanze meno gravi, chiederanno le dimissioni del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, le cui giustificazioni sulla vigilanza a maglie larghe, restano irritanti e poco convincenti.

 Le vittime di Bankitalia, che hanno chiesto di essere ricevute dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, analogamente al governatore Ignazio Visco indagato per gravissimi reati dalla Procura di Spoleto sulla vendita della Banca Popolare al Banco Desio, non hanno finora ricevuto alcun segnale dal supremo garante della Costituzione, che all’art.47 tutela il risparmio in tutte le sue forme, truffati per precise responsabilità dei banchieri di CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Popolare dell’Etruria, ma soprattutto per l’omessa vigilanza di Bankitalia e Consob, le cui gravi responsabilità vengono acclarate ogni giorno, come nella lettera secretata inviata dal Governatore Ignazio Visco il 3 dicembre 2013 al Cda di una Banca Etruria decotta, che  se fosse stata conosciuta dai risparmiatori, avrebbe impedito loro di sottoscrivere bond subordinati, bruciando così ulteriori 110 milioni di euro di sudati risparmi.

   Le proteste civili di decine di migliaia di famiglie vittime di Bankitalia, che avendo perso tutto, hanno poco altro da perdere, sono destinate ad allargarsi ai truffati di Deiulemar, dei tango bond ed altri scandali del risparmio tradito che saranno domani a Roma, smentendo così  l’ingannevole narrazione dei "pochi" colpiti e dei “molti” salvati dal governo Renzi e dal ministro Padoan, responsabili e maggiori artefici nell’aver approvato i diktat di Troika e Bce, secretato le malefatte dei banchieri e dell’autorità di risoluzione, impedito l’azione di responsabilità verso gli artefici delle frodi seriali, ostacolando così la ricerca dei veri responsabili  sull’esproprio criminale e della verità, non si fermeranno davanti Palazzo Koch il 22 dicembre 2015 ed in Via G.B. Martini, 3 a Roma sotto la sede della Consob, ma si allargheranno a macchia d’olio fino a quando non otterranno i risarcimenti integrali.

   Adusbef, Federconsumatori e le 130.000 vittime del salvabanche, che proseguiranno la loro offensiva fino a quando gli alti vertici di Consob e Bankitalia non saranno dimissionati ed incriminati ed i truffati integralmente risarciti, ritengono una semplice foglia di fico gli arbitrati affidati all’Anac, ed una ulteriore beffa le valutazioni caso per caso, dopo l’esproprio di massa subito il 23 novembre 2015, dal Governo Renzi e dal ministro Padoan su mandato diretto della Banca d’Italia e della Bce.

 

21/12/2015

Documento n.10213

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