RISI: FIDUCIA BANCHE,BANKITALIA, CONSOB AI MINIMI TERMINI. CONSUETO SONDAGGIO ISCRITTI ADUSBEF, (CAMPIONE NON RAPRESENTATIVO SECONDO I CRITERI STATISTICI), SOLO IL 5% TRUFFATI ED ESPROPRIATI DA BANCA D'ITALIA E DALLO STATO, SI FIDA DI BANKITALIA; IL 6% DI CONSOB, IL 10 % DELLE BANCHE. IL 95% CONSIDERA IL BAIL-IN ESPROPRIO CRIMINALE DEL RISPARMIO

in Comunicati stampa

CRISI: FIDUCIA BANCHE,BANKITALIA, CONSOB AI MINIMI TERMINI. CONSUETO SONDAGGIO ISCRITTI ADUSBEF, (CAMPIONE NON  RAPRESENTATIVO SECONDO I CRITERI STATISTICI),  SOLO IL 5% TRUFFATI  ED ESPROPRIATI DA BANCA  D’ITALIA E DALLO STATO, SI FIDA DI BANKITALIA; IL 6% DI CONSOB, IL 10 % DELLE BANCHE. IL 95% CONSIDERA IL BAIL-IN ESPROPRIO CRIMINALE DEL RISPARMIO

 

   Le banche vendono fiducia e reputazione, se tali valori fondanti crollano, non ci potrà essere alcuna speranza di superare la gravissima crisi che ha investito  soprattutto gli istituti di credito locali del Centro e del Nordest, come la Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti ed ancora prima  il Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Un truffa ed un esproprio criminale del risparmio senza precedenti, che ha minato la fiducia di correntisti e risparmiatori.

    Solo 1 consumatore su 10 si fida ancora delle banche, ma quasi più nessuno si fida di Bankitalia (5%) e della Consob (6%), secondo un recentissimo sondaggio realizzato dall’Adusbef su 1.587 consumatori (tutti iscritti all’associazione), che sottolinea l’atteggiamento di sfiducia dei cittadini nei confronti delle tre maggiori istituzioni finanziarie che basano i loro rapporti proprio su fiducia e reputazione: banche, Consob, Bankitalia e che considera il bail in un esproprio criminale del risparmio al 96%, mentre il 4% lo considera legittimo per risolvere i crac e le crisi bancarie.

   Fiducia e reputazione nel sistema bancario, erano così importanti fino agli anni ottanta, al punto che se un bancario, un cassiere, un impiegato o un funzionario scappavano con la cassa, oppure raggiravano i clienti con taluni espedienti contabili, svuotando i conti correnti che tramite giro-conto interni venivano accreditati su conti ad hoc, non scattava neppure la doverosa denuncia penale: le banche, pur di difendere il requisito della fiducia e della loro reputazione, preferivano licenziare in silenzio i responsabili degli ammanchi, evitando il clamore mediatico.

  Ma fiducia e reputazione nel sistema bancario e nelle autorità vigilanti, che pur avrebbero il dovere di impedire frodi, truffe ed abusi nei confronti di correntisti, utenti e risparmiatori, già calata con la crisi dei sub-prime, la frode del sito Abi Patti Chiari,  che bollinava con il massimo di affidabilità Lehman Brothers, i bond bancari ed altri titoli tossici, dichiarando rischiosi i Btp ed altri titoli di Stato, è crollata dopo il crac delle 4 banche in risoluzione (Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti),  ai minimi termini.

   Nel sondaggio Adusbef, alla domanda “Quanta fiducia ha nelle banche?”, il 4% ha risposto “molta”, il 5% “abbastanza”, il 7% “poca”,l’84% “nessuna”: in pratica, aggregando i dati, il 16% dei consumatori nutre “molta” o “sufficiente” fiducia nelle banche, l’84 % “poca” o “nessuna”.

   Alla domanda “Quanta fiducia ha nella Consob?”, il 3% risponde molta; il 4% abbastanza; il 6% poca; l’87% nessuna“. Aggregando i dati, il 13% si fida della Consob, mentre l’87% non ha alcuna fiducia nell’operato della Commissione sulla società e la Borsa, che non è riuscita a prevenire dissesti e crac del loro sudato risparmio espropriato dal decreto del governo.

   Alla domanda secca, su come viene considerato il Bail-in: “strumento efficace per impedire che lo Stato paghi crac e dissesti bancari”, “un esproprio criminale del risparmio”, il 95% ha risposto: “esproprio criminale del risparmio”;  il 4% “strumento efficace per impedire che lo Stato paghi i crac bancari”; l’1% non sa o non risponde.

   Alla domanda:” Quanta fiducia ha nella Banca d’Italia?”, il 2% risponde molta; il 3% abbastanza; il 4% poca; il 91% nessuna“. Aggregando i dati, solo il 9% si fida della Banca d’Italia, mentre il 91%  non ha alcuna fiducia nell’operato della Banca Centrale, che non è riuscita a prevenire dissesti e crac del loro sudato risparmio espropriato dal decreto del governo del 22 novembre 2015. Alla successiva domanda sulla Banca d’Italia: “Ritiene che sia un presidio di trasparenza, correttezza e competenza, per prevenire truffe frodi ed abusi bancari”, “Ritiene che sia un costoso carrozzone, dannoso per risparmiatori ed utenti dei servizi bancari”, il 97% ha risposto che è un danno per i risparmiatori; il 2% un presidio di correttezza e trasparenza”, l’1% non sa o non risponde.

  Alla domanda che chiede di esprimere un giudizio sulle banche in generale, il 91% afferma che sono molto scorrette, l’8% convinta che fanno solo i loro interessi; solo l’1% risponde che sono corrette o abbastanza corrette. Alla domanda “Come definirebbe il rapporto con la sua banca”, l’1% lo ritiene “eccellente”, il 5% normale, il 4% “buono”, il 33 % cattivo, il 56% pessimo,l’1 % non sa o non risponde.

   Adusbef, pur ritenendo che il campione di utenti-iscritti consultato periodicamente, non abbia carattere di rappresentatività nazionale secondo i criteri statistici, lo considera un termometro rilevante per giudicare il grado di credibilità ed affidabilità di banche, Consob e Bankitalia, alla luce del ‘risparmio tradito’.

                                                                                                                 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma, 21 maggio 2016

 

21/05/2016

Documento n.10326

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