PRIVATIZZAZIONI: IL GOVERNO VUOLE FORSE REPLICARE LE SVENDITE DI STATO DEL 1992 SUL BRITANNIA ? ANALOGHE LE CONDIZIONI

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PRIVATIZZAZIONI: IL GOVERNO VUOLE FORSE REPLICARE LE SVENDITE DI STATO DEL 1992 SUL BRITANNIA ? ANALOGHE LE CONDIZIONI: LA CORRUZIONE (MANI PULITE ALLORA, EXPO OGGI) IL DEBITO PUBBLICO. PER RIDURRE DEBITO,VENDERE ORO BANKITALIA;TAGLIARE COSTI; VIETARE PORTE GIREVOLI GOVERNO BANCHE. A quasi 12 anni dal 2 giugno 2002, data storica per il declino dell’Italia dove si consumarono le svendite di Stato appaltate a Goldman Sachs ed altre banche di affari al largo delle coste di Civitavecchia sul Panfilo della Regina Elisabetta ‘Britannia’, con un centinaio di manager pubblici e banchieri tra cui i presidenti di Eni, Ina, Agip, Snam, Alenia e Banco Ambrosiano, alti funzionari dello Stato, l’attuale presidente della Bce Mario Draghi nelle funzioni di direttore generale del Tesoro, l'ex ministro del Tesoro Nino Andreatta che ascoltarono disciplinatamente le relazioni di esponenti delle maggiori banche d' affari, società di consulenza e law firm inglesi che illustrarono in dettaglio condizioni, procedure e tecnicalità delle privatizzazioni british style, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e la sua squadra vogliono forse la replica ? Anche oggi come allora viene evocato il problema del debito: secondo le stime del Documento di economia e finanza (Def) approvato dal Governo Renzi, la crescita della spesa pubblica passerà dagli 802,6 miliardi di euro nel 2014, ad 811,2 miliardi nel 2015; 822 nel 2016; 832 nel 2017, per arrivarea 845,5 miliardi di euro nel 2018; il dramma della disoccupazione prevista quest'anno al 12,8% (dal 12,2% del 2013), che dovrebbe scendere al 12,5% nel 2015 (la disoccupazione giovanile è al 44%); mentre il debito pubblico salirà quest'anno al 134,9% del Pil, per ridursi al 133,3% nel 2015, a 129,8% nel 2016, al 125,1% nel 2017, a 120,5% nel 2018; la spesa per interessi che passerà (nonostante la forte riduzione degli spread) passerà dagli 82 miliardi nel 2014 e 2015 ad 85 miliardi nel triennio 2016/2018. Nel 1992 era appena iniziato il ciclone di Mani Pulite, che tentò di scardinare (senza riuscirci) il sistema di corruzione e delle tangenti pagate dalle grandi imprese pubbliche e private al Pentapartito per far aggiudicare gli appalti pubblici a combriccole amicali; oggi è appena iniziato lo scandalo Expo, con gli uomini degli stessi partiti che sostengono il Governo Renzi, collettori di tangenti e di mazzette in tutti i settori della vita pubblica a cominciare dalla Sanità. Invece di cedere altri pezzi importanti del capitale di Eni e di Enel ed altre aziende pubbliche, magari alle solite banche di affari con l’aggiunta di Black Rock replicando il 1992, inizio del declino dell’Italia con le svendite di Stato a ‘banche amiche’ delle quali si diventa strapagati consulenti, il Governo riduca la spesa pubblica insostenibile, presenti un piano per chiudere Autorità sanguisughe che difendono solo gli interessi dei vigilati invece dei diritti collettivi dei consumatori; presenti un programma per vendere oro e riserve di Bankitalia con un ricavo di 100 miliardi di euro, come da tempo hanno fatto tutti i Paesi dell’Eurosistema; impedisca quei rapporti incestuosi e di interessi, vere e proprie porte girevoli tra Tesoro e Banche, che ha portato gli ex direttori generali del Tesoro ad essere assoldati dalle banche di affari, come Mario Draghi (Goldman Sachs); Domenico Siniscalco, dal 24 aprile 2006 managing director e vicepresidente di Morgan Stanley International; Vittorio Grilli, assoldato proprio oggi da JP Morgan. Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma, 12.5.2014

12/05/2014

Documento n.9698

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