MPS: OGGI ABI E PATUELLI SCOPRONO IL “MENDACIO BANCARIO”, DOPO AVER SOSTENUTO UN SISTEMA CHE EROGAVA ALLEGRI FIDI AD AMICI & COMPARI, CHE DENUNCIAMMO ALLE PROCURE COME 'METODO ZALESKY”. BANKITALIA TIRI FUORI ELENCO BENEFICATI DI MPS, BANCA ETRURIA,BANCA MARCHE E SEGNALI A PROCURE REPUBBLICA, TUTTE LE ANOMALIE NELLA CONCESSIONE DEI FIDI CERTAMENTE NON DOVUTI.

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

MPS: OGGI ABI E PATUELLI SCOPRONO IL “MENDACIO BANCARIO”, DOPO AVER SOSTENUTO UN SISTEMA CHE EROGAVA ALLEGRI FIDI AD AMICI & COMPARI, CHE DENUNCIAMMO ALLE PROCURE COME ‘METODO ZALESKY”. BANKITALIA TIRI FUORI ELENCO BENEFICATI DI MPS, BANCA ETRURIA,BANCA MARCHE E SEGNALI A PROCURE REPUBBLICA, TUTTE LE ANOMALIE NELLA CONCESSIONE DEI FIDI CERTAMENTE NON DOVUTI.

 

   Il ruolo attribuito dalla mitologia ad Eleno e Cassandra, che praticarono l'arte profetica, non si addice alle associazioni di consumatori, che però rivendicano di aver denunciato già nel 2008 alle Procure della Repubblica quel ‘metodo Zalesky’ di concessione allegra del credito e del risparmio ad ‘amici e compari’, evocato con 9 anni di ritardo dal presidente dell’Abi Patuelli, che scopre il ‘mendacio bancario’, mettendo sullo stesso piano i buoni dai pessimi, hanno ottenuto i fidi per grazia ricevuta.

   Oltre due terzi delle sofferenze bancarie, vengono generate da concessioni allegre del credito e del risparmio ad amici e compari, che nelle denunce del 2008 alle Procure della Repubblica, Adusbef e Federconsumatori definirono ‘Metodo Zalesky’, per scrutinare gli intrecci incestuosi  tra erogazione dei prestiti bancari ricevuti e conversioni azionarie, visto che tra i creditori di Zaleski, vi erano quelle stesse banche che prestavano soccorso alla Carlo Tassara, che aveva il 5% delle azioni di Intesa, il 2% di Mediobanca, il 2% di Generali con Romain Zaleski ‘amico’ di vecchia data di Giovanni Bazoli, ex Presidente

di Intesa Sanpaolo. Per questo- scrivevamo della denuncia- dopo aver inviato un esposto denuncia sul "metodo Zaleski" di allegre erogazioni dei crediti bancari con criteri "amicali", attende fiduciosa l'apertura di una indagine da parte della Procura di Milano, volta ad accertare se i comportamenti dei banchieri e le allegre concessioni del credito e della raccolta del pubblico risparmio, tanto per cambiare  a loro fiduciari, amici e compari, negandolo al contrario alle attività imprenditoriali, che da quel credito riescono a creare posti di lavoro, non abbia concretizzato aperte violazioni penali. Sarà difficile per le banche sostenere che il soccorso bianco dato a Zaleski sia una ordinaria  ristrutturazione invece di un puntello per occultare l'erogazione di prestiti allegri elargiti dagli istituti di credito, che non possono erogare prestiti per finanziare acquisti di azioni proprie, che vengono poi prese in pegno a garanzia di quei prestiti stessi, nel silenzio complice della Consob e di Bankitalia”.

    Il presidente dell’Abi chiede in questi giorni vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate, invocando una norma di legge sia per le banche risolute sia per quelle preventivamente salvate dallo stato, facendo eccezione alle attuali regole della privacy proprio alla luce del fatto che si tratta di banche nelle quali sul piano della risoluzione o del salvataggio preventivo è intervenuto lo stato o le altre banche e i risparmiatori, con una norma che farebbe più chiarezza e contribuirebbe anche a evidenziare più facilmente i casi di violazione di una norma che si chiama mendacio bancario, attualmente vigente e che si verifica quando qualcuno prende in prestito dei quattrini raccontando cose false alla banca a cui li chiede in prestito.

      Non essendo più tollerabile il potere di banchieri impuniti, che erogano fidi ad amici e sodali, come dimostrato dagli scandali di Zunino, Zalesky, Ligresti e le inchieste giudiziarie dei magistrati, ultima la Procura di Ancona, che ha contestato agli ex amministratori di Banca delle Marche perfino i reati di associazione a delinquere per uso truffaldino del credito e risparmio erogato ad amici e compari, deve essere la Banca d’Italia a pubblicare tempestivamente l’elenco dei nominativi che hanno ricevuto fidi allegri, segnalando  tutte le anomalie alle Procure della Repubblica, peri relativi reati.

   Non è più possibile consentire a questo sistema bancario di negare i prestiti a tanti imprenditori affidabili, che rischiano di fallire per mancanza di ossigeno da parte delle banche, o di revocare gli affidamenti concessi in precedenza con un preavviso di 24 ore, trascinando così nel crack imprese sane, che avrebbero al contrario bisogno di finanziamenti per proseguire le attività, espropriare i risparmi di una vita col bail in e farla franca, con la diretta protezione della Banca d’Italia.

 

                                                                           Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,9.1.2017

 

01/09/2017

Documento n.10459

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK