MPS: ADUSBEF TORNA A CHIEDERE LA NAZIONALIZZAZIONE DELLA BANCA,CON DESTITUZIONE IMMEDIATA DI ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 MPS: ADUSBEF TORNA A CHIEDERE LA NAZIONALIZZAZIONE DELLA BANCA,CON DESTITUZIONE IMMEDIATA DI ALESSANDRO  PROFUMO E FABRIZIO VIOLA, E CONSEGUENTE AZIONE CIVILE DI RESPONSABILITA’.

   Nel giorno in cui a Siena, nel processo farsa sui derivati Alexandria, il cui ‘mandate’ sarebbe stato occultato alla Banca d’Italia, con gli ispettori che al contrario sapevano tutto, si attende il verdetto per Mussari, Vigni e Baldassarri  nel filone di inchiesta del ‘mandate agreement’ con Nomura,  Mps  ha perso in 5 sedute oltre un terzo del suo valore, con il titolo a 0,62 capitalizza 3,2 miliardi di euro, meno della metà dei 7,5 miliardi che toccava a luglio, quando condusse in porto un aumento di capitale da 5 miliardi, con le azioni che vennero offerte ad 1 euro, un bagno di sangue per azionisti, risparmiatori, consumatori, lavoratori, sotto la gestione non proprio brillante di Profumo e Viola, due banchieri che restano attaccati alle poltrone come le cozze agli scogli.

   Adusbef già un anno fa, analizzando i dati della semestrale al 30 giugno 2013 del Monte dei Paschi di Siena spacciati come positivi dai massimi dirigenti, poneva forti dubbi sul rimborso di 4,071 miliardi di euro di Monti Bond alla scadenza, a tassi imposti nella media del 10%, analogamente ai capitali richiesti per l’aumento di capitale.

     A meno che non addossi a lavoratori (con il proseguimento di pesanti licenziamenti di bancari, come previsto dal piano industriale), consumatori e risparmiatori (con l’aumento di costi e commissioni già elevati e pari a 291,30 euro per costi di gestione annui di un conto corrente), gli alti costi per rimborsare il debito allo Stato, il piano non potrà funzionare-scriveva l’associazione- 

osservando la tabella relativa al valori economici, patrimoniali e principali indicatori gestionali del Gruppo Montepaschi del primo semestre del 2013. Si evince come "i dati siano tutti negativi, a partire dal margine di intermediazione - 23% al margine della gestione finanziaria ed assicurativa – 22,1%; dai crediti in sofferenza passati da 5,1 al 5,8 e gli incagli arrivati al 5% dal 4,2% di 12 mesi prima, al taglio dei dipendenti, passati a 28.473 (con 1.830 lavoratori cacciati)": in queste condizioni, dunque, "non sembra che Mps possa essere in grado di invertire la rotta, continuando a retribuire i manager che hanno contribuito al dissesto come nababbi.

   “Meglio allora evitare la lunga agonia ed il tentativo di far pagare i costi della crisi a lavoratori, consumatori, risparmiatori con la conversione immediata dei Monti bond, che prevede l’acquisto di azioni da parte dello Stato e quindi una nazionalizzazione dell’istituto”- chiedeva un anno fa- e torna a chiedere oggi l’Adusbef, con la destituzione di Profumo e Viola, la cui gestione poco assennata, dovrebbe essere oggetto di un’azione civile di responsabilità.

                                                                                                                             Elio Lannutti (Adusbef)

Roma, 31.10.2014

31/10/2014

Documento n.9870

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK