IL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO, NUOVO OPPIO PER DROGARE ANCOR DI PIU' VITE A CREDITO, GETTA SUDATO RISPARMIO INTERE GENERAZIONI NELLE FAUCI DEI BA

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COMUNICATO STAMPA

IL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO, NUOVO OPPIO PER DROGARE ANCOR DI PIU’ VITE A CREDITO, GETTA SUDATO RISPARMIO INTERE GENERAZIONI  NELLE FAUCI  DEI BANCHIERI.

INTERESSI UTENTI E FAMIGLIE NON COINCIDONO CON QUELLI DELL’ABI E DELLE BANCHE.

    La proposta elaborata dall’Abi del ‘prestito ipotecario vitalizio’, approvata oggi definitivamente dal Senato, per consentire di convertire parte del valore della proprietà immobiliare in contanti senza necessità di lasciare l’abitazione o a ripagare il capitale e gli interessi sul prestito fino alla scadenza del contratto, con interessi e  spese ricapitalizzati periodicamente sul finanziamento originario e rimborsati alla data di decesso del mutuatario, ha lo scopo di gettare nelle grinfie dei banchieri migliaia di vecchi ed il sudato risparmio di intere generazioni, rendendo tossico-dipendenti del denaro facile apparentemente elargito gli stessi eredi, che difficilmente riusciranno ad estinguere i debiti bancari, liberare l’immobile dall’ipoteca, vendere l’immobile o lasciare che la banca mutuataria venda l’immobile per rimborsare il proprio credito.

   Il  prestito ipotecario vitalizio, garantito da una proprietà immobiliare che consenta ai proprietari over 65 di convertire parte del valore dell’immobile in contanti per migliorare il tenore di vita, soddisfare esigenze di consumo o anche supportare con l’anticipo i figli nell’acquisto della casa senza perdere la proprietà dell’immobile, approvato oggi è l’ennesimo tentativo di saccheggiare il sudato risparmio dei vecchi, spogliando gli eredi con spese, interessi e provvigioni da parte di un sistema bancario avido e spregiudicato, tra i peggiori d’Europa. Le banche italiane che praticano tassi di interessi più elevati di 139 punti base della media Ue sui mutui prima casa  e costi annui dei conti correnti pari a 321 euro l’anno, contro una media di 114 euro, non contente di saccheggiare i consumatori, le famiglie e le piccole e medie imprese sono – come spiega Zigmunt Bauman nel ‘mondo drogato della vita a credito’ alla ricerca di nuove terre vergini da esplorare: ”Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e decenni di abbondante disponibilità di una droga non possono che portare a uno shock e a un trauma quando la disponibilità cessa. Oggi ci viene proposta una via d’uscita apparentemente semplice dallo shock che affligge sia i tossicodipendenti che gli spacciatori: riprendere (con auspicabile regolarità) la fornitura di droga”.    

   Il prestito ipotecario vitalizio rappresenta l’ennesima fornitura di droga, che si aggiunge alle carte di debito, al denaro dal nulla di plastica e delle carte revolving, per rendere ancora più schiavi milioni di famiglie gettate nelle grinfie di banche e società finanziarie, con l’illusione di condizioni più felici con vite scandite da rate e ratei di interessi anatocistici che non si riusciranno mai a pagare, ipotecando così il futuro di intere generazioni, con il risparmiato di intere generazioni investito nelle proprie abitazioni con duri sacrifici e costosi mutui, che rappresentano ‘quelle nuove terre vergini’ del patrimonio immobiliare privato costituito dalle case, pari a 4.837,8 miliardi di euro, come nuova frontiera da saccheggiare.

   Stupisce che rappresentanti politici la cui tradizione dovrebbero portarli a difendere i diritti, oggi festeggino il futuro esproprio dei cittadini, quei nove anziani su dieci proprietari della casa in cui vivono, già impoveriti da errate politiche economiche e fiscali, dispensando modelli fallimentari di un mondo drogato della vita a credito, che dà dipendenza come poche altre droghe, in sintonia con l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e con le banche, i cui interessi non hanno mai coinciso con diritti ed interessi delle vessate e saccheggiate famiglie italiane.

 

                                                                                                                        Elio Lannutti (Adusbef)    

Roma,20.3.2015       

19/03/2015

Documento n.10018

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