GREXIT: COME SI PUO' AFFERMARE CHE L'USCITA DI ATENE NON AVREBBE IMPATTO SULL'ITALIA ? FA BENE IL GOVERNO GRECO A RIFIUTARE I DIKTAT DEGLI USURAI DEL

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COMUNICATO STAMPA

 GREXIT: COME SI PUO’ AFFERMARE CHE L’USCITA DI ATENE NON AVREBBE IMPATTO SULL’ITALIA ? FA BENE IL GOVERNO GRECO A RIFIUTARE I DIKTAT DEGLI USURAI DEL FMI,DELL’UE E DELLA BCE, MA LA SUA USCITA DALL’EURO AGGRAVEREBBE LA CRISI ECONOMICA, IN PARTICOLARE IN ITALIA.

     Sulla drammatica crisi della Grecia, sia il ministro dell’Economia Padoan:  «Ci potrebbero essere effetti sui mercati, ma questa è una normale attesa. Io ritengo che sarebbero molto limitati»; che il ministro degli Esteri Gentiloni: "Non temo un impatto particolare del caso greco sull'Italia", stanno scherzando col fuoco, cercando di edulcorare l’impatto tremendo sulla fragile ripresa economica  italiana e sullo stesso impianto dell’Eurosistema.

  Se la Grecia dovesse dichiarare default sull'intero debito nei confronti dei creditori ufficiali, Germania, Francia ed Italia dovrebbero dare addio ad oltre 150 miliardi di dollari, con la Germania esposta con 62 miliardi di dollari (oltre a 13 miliardi delle banche tedesche); la Francia con  46,5 miliardi di dollari; l’Italia con ben 42 miliardi di dollari di soldi pubblici, le cui esposizioni verso la Repubblica ellenica, erano in capo prima dell’inizio della crisi greca del 2009, principalmente alle banche dei rispettivi paesi.

  Mentre gli Stati sostenevano la Grecia, erano ancora una volta i contribuenti europei a salvare le banche dei due principali paesi europei che nel dicembre 2009,  avevano una forte presenza degli istituti di credito di Francia e Germania sul territorio ellenico, con un’esposizione rispettivamente pari a 78,8 e 45 miliardi di dollari. Le banche italiane erano esposte per 6,86 miliardi, quelle spagnole per 1,21 miliardi, che sarebbero state facilmente attutite in caso di default della Grecia.

  Nel 2014, gli Stati trasferiscono sui bilanci pubblici i rischi sovrani delle banche,  con la Germania che riduce  notevolmente l’esposizione bancaria (13 miliardi di dollari), aumentando il rischio  pubblico (61,7 miliardi di euro), così come lo Stato francese, esposto per 46,5 miliardi di euro, e con l’Italia  che  ha aumentato la sua esposizione del 510%: dai 6,86 miliardi delle banche nel 2009, ai circa 42 miliardi attuali, quasi tutti esclusivamente soldi pubblici.

   Affermare che l’uscita di Atene non avrebbe impatto sull’Italia, dopo l’aumento degli spread  tra 60 e 70 punti base in pochi giorni, il tracollo delle borse e l’ottovolante dei mercati, come fanno i ministri italiani Padoan e Gentiloni,  è da irresponsabili  

  Poiché il Fondo monetario internazionale ha una responsabilità "criminale" per la situazione in cui versa la Grecia, con condizioni disumane della popolazione specie delle fasce infantili privi di cure mediche e di sostegno a condizioni di vita minimali, Adusbef condivide la linea del Governo greco nel rifiutare i ricatti degli usurai di Troika e Bce, per riaffermare in tal modo la supremazia della politica sovrana sulle tecnocrazie, che i cittadini ed i popoli liberi, devono continuare a sostenere.

 

 

                                                                                                                      Elio Lannutti (Adusbef)

Roma, 17.6.2015

17/06/2015

Documento n.10119

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