GOVERNO: CHE LA MANOVRA SIA PRIVA DI COPERTURE, NON LO DICE SOLO L'UFFICIO BILANCIO DEL SENATO. RENZI RE DEGLI SFASCIACARROZZE
COMUNICATO STAMPA
GOVERNO: CHE LA MANOVRA SIA PRIVA DI COPERTURE, NON LO DICE SOLO L’UFFICIO BILANCIO DEL SENATO. PRESIDENTE RENZI,CHE ACCUSA TUTTI DI DISFATTISMO, E’ IL RE DEGLI SFASCIACARROZZE. RENZI, AFFLITTO DA LESA MAESTA’ DI CAPETTO, ALLERGICO AI CONTROLLI IMPEGNATO A REALIZZARE DISEGNO P2
Che il decreto sul bonus da 80 euro emanato dal Governo di Matteo Renzi, che potrebbe integrare il reato di voto di scambio perché erogato subito dopo le elezioni europee, sia privo di quelle necessarie coperture della misura da 6,7 miliardi, non lo ha notato soltanto il Servizio Bilancio del Senato, ma potrebbe essere evidenziato anche da un modesto ragioniere, oltre che da una associazione rigorosa come Adusbef.
Adusbef concorda con la maggiore aliquota sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia dal 12 al 26% come misura una tantum per cercare di coprire 2,2 miliardi di euro del bonus Irpef, ma tale misura (analoghe ad alcune dei precedenti Governi), potrebbe cadere sotto la scure di evidenti violazioni di precetti costituzionali (articoli 41, 53, 97 della Costituzione), mentre il gettito previsto dall'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20 al 26% (ennesima tassa su correntisti e risparmiatori- conti correnti e libretti di risparmio- già colpiti dai bolli), potrebbe portare a minori incassi con l’evidente mutamento di strategia, quell’effetto denominato in gergo di “sostituzione”, che rischia di provocare un calo delle entrate di almeno 3 miliardi di euro.
Senza contare il rischio che il previsto aumento del gettito Iva per il pagamento di una nuova tranche di debiti della pubblica amministrazione, appostato in bilancio per un paio di miliardi di euro non venga vanificato dal cambio di strategia dei creditori dello Stato, portati ad utilizzare il saldo delle fatture per estinguere i loro debiti pregressi, invece di versarne una parte, visto il precedente del 2013 dove risulta un realizzato del 58,3% del gettito Iva originariamente previsto.
Il Presidente Renzi, che accusa tutto il mondo di disfattismo ed attacca le principali istituzioni bollandole come carrozzoni inutili, si sta caratterizzando come il Principe degli ‘sfasciacarrozze’, afflitto da ‘Lesa Maestà di Capetto’, allergico sia alle regole che ai controlli di legittimità democratica, con la riforma Costituzionale sta portando a compimento il disegno integrale del Piano di Rinascita Nazionale della P2 di Licio Gelli, che aveva proprio al suo epicentro i partiti politici democratici; la stampa, i sindacati, il Governo, la magistratura, il Parlamento.
Il Testo del documento del piano di Rinascita ritrovato e sequestrato nel 1982 alla figlia di Licio Gelli, gran maestro della loggia P2, assieme al memorandum sulla situazione politica in Italia, prevedeva inoltre: “nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.), modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio); stabilire infine un collegamento valido con la massoneria internazionale”.
Elio Lannutti (Presidente Adusbef)
Roma,9 maggio 2014
10/05/2014
Documento n.9696