DERIVATI TESORO: PRESENTATA OPPOSIZIONE A RICHIESTA ARCHIVIAZIONE PM NELLO ROSSI, INDAGINE RIGUARDANTI DIRIGENTE MINISTERO ECONOMIA MARIA CANNATA,

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COMUNICATO STAMPA

DERIVATI TESORO: PRESENTATA OPPOSIZIONE A RICHIESTA ARCHIVIAZIONE PM NELLO ROSSI, INDAGINE RIGUARDANTI DIRIGENTE MINISTERO ECONOMIA MARIA CANNATA, PERDITA DI 2,6 MLD DI EURO A MORGAN STANLEY. DAL 2006 L’ERARIO HA PAGATO 11 MILIARDI DI EURO DI PERDITE A BANCHE AFFARI E TRUFFA.

     I contratti derivati stipulati dal Tesoro  pari a 163 miliardi di euro- che secondo dati diffusi dal Mef hanno un valore di mercato negativo per oltre 42 miliardi di euro, non rappresentano perdite virtuali come si vorrebbe far credere, ma esborsi reali che ci sono già costati 11 miliardi di euro dal 2006,come ha provato il prof. Marcello Minenna, consulente indipendente, nell’audizione alla commissione Finanza della Camera, nell' ambito dell' indagine conoscitiva sui derivati.

   Su 163 miliardi di euro di contratti derivati e sulle perdite, stranamente secretati dal ministero dell’Economia perfino al parlamento, oggetto di una indagine penale della Procura di Roma a carico di Maria Cannata, responsabile del debito pubblico, al n.41089/2014, e nel procedimento penale pendente presso il Collegio per i reati ministeriali, per i quali il pm Nello Rossi ha chiesto l’archiviazione dopo una perizia di un ‘tecnico poco indipendente dalle banche’, stamane è stata depositata la seguente opposizione, corredata da motivazioni tecniche, a richiesta di archiviazione.

 

“Nel proc. pen. n.41089/2014 a carico di Maria Cannata con richiesta di archiviazione  al GIP  (P.M. dr Nello Rossi), e nel procedimento  pendente presso il  Collegio per i reati ministeriali, i sottoscritti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti e legali rappresentanti di Adusbef e Federconsumatori, domiciliati in Roma, Via Farini,62 presso lo studio dell’avv. Lucio Golino, nella loro qualità  di  persona offesa nel procedimento penale di cui sopra;

PREMESSO CHE:

Da lettura di articoli  non smentiti  tratti dai mezzi di informazione risulterebbe una richiesta di archiviazione nei confronti  di Maria Cannata, dirigente del Tesoro-Ministero dell’Economia. Preso atto che il procedimento penale  era già pendente prima  dell’esposto dei sottoscritti con il quale si richiedeva la trasmissione degli atti al  Collegio per i reati ministeriali.

CONSIDERATO CHE:

Si ritiene indispensabile la richiesta specifica in questa sede di indagini suppletive ed in particolare

 In relazione a quanto accaduto con i 2,6 miliardi versati dal governo Monti a Morgan Stanley a gennaio 2012, accertare  se esiste un database di monitoraggio quantitativo delle clausole cosiddette di “ early termination“;

Accertare se Il Mef è in possesso di una contabilizzazione dei rischi prospettici legati a queste clausole, e in particolare a quella relativa al contratto con Morgan Stanley;

Accertare se i  rischi relativi al contratto con Morgan Stanley erano correttamente monitorati, e se  venivano quantificati e trasmessi alla Ragioneria generale dello Stato per la loro contabilizzazione;

Accertare se esistono nella contabilità dello Stato opportuni fondi rischi a fronte dei potenziali obblighi connessi non solo alle clausole di «early termination»,  e in particolare al contratto con Morgan Stanley;

Accertare eventualmente  se, tali rischi non trovino alcuna «disclosure» al di fuori degli uffici del Tesoro, e quindi non siano neppure contabilizzati nel bilancio dello Stato;

Accertare se nel  contratto con Morgan Stanley, a quanto ammontava il relativo fondo rischi in bilancio.

Accertare se tale fondo rischi esisteva, e se c'è stato uno sbilancio tra quanto effettivamente versato (2,6 miliardi) e quanto era stato accantonato;

Accertare se qualora non ci fosse stato alcun fondo rischi, esisteva  presso il Tesoro un sistema di monitoraggio e di informativa quali-quantitativa dei contratti in essere ed in particolare su contratto con Morgan Stanley;

Accertare qual è la composizione del team della direzione Debito Pubblico del Tesoro addetto specificatamente alle attività di «pricing», e quindi di calcolo dei rischi, dei derivati sottoscritti ed in particolare  quello sottoscritto con Morgan Stanley,  qual è il curriculum di queste persone e dove si sono specializzate;

Accertare se si tratta  di esperti con caratura internazionale almeno pari a quelli abitualmente presenti nelle grandi banche controparti, e quanti di loro hanno avuto esperienze di rilievo come responsabili di «desk» operativi delle banche;

Accertare quali sono stati i criteri di selezione e impiego di questi maxi esperti; quali e quante sono le loro pubblicazioni in materia e  quali e quanti concorsi sono stati fatti finora;

Accertare quali sono le dotazioni tecniche dell'ufficio competente, relative alle attività di «pricing» dei contratti derivati all’epoca del contratto con Morgan Stanley, quali software vengono utilizzati, e se sono stati prodotti internamente o sono acquistati da fornitori terzi (in tal caso, scelti come);

Accertare se Il MEF  ha mai chiesto il supporto consulenziale di soggetti terzi per la valutazione dei rischi finanziari connessi;

Preso atto che la direttiva Emir, che tratta il tema di mitigazione dei rischi, impone sistemi di «pricing» alternativi e concorrenti da affiancare a quelli già esistenti, come fanno tutte le banche private, accertare  se  il Tesoro italiano effettua il «doppio check» delle analisi di prezzo e rischio;

Accertare se Morgan Stanley  ha mai fatto in passato consulenza al Tesoro .

Per tutto quanto esposto i sottoscritti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, in qualità di  cittadini esponenti e certamente da considerare persona offesa ai sensi di legge,

DICHIARANO

con il presente atto di proporre ai sensi e per gli effetti degli artt. 408 e 410 c.p.p. opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale sopra indicato presentata al GIP dal P.M. procedente Dott. Nello Rossi.

Per i motivi sopra esposti si ritiene che gli esiti di questi accertamenti possono certamente condurre anche ad una diversa lettura degli elementi presenti nel fascicolo del P.M. sufficienti per l’idoneità dell’esercizio dell’azione penale e ai conseguenti fini dell’ammissibilità dell’atto di apposizione.

Tanto premesso, con il presente atto, si ribadisce l’opposizione alla richiesta di archiviazione, si insiste perché il Signor Giudice per le Indagini Preliminari, in accoglimento della presente opposizione e previa assolvimento degli incombenti di rito, disponga il rigetto della richiesta di archiviazione del procedimento adottando tutti i provvedimenti che ritiene necessari ai sensi degli articoli 409 e 410 cod. proc. pen. 41089/2014 al fine di accertare la responsabilità dell’indagato. Disponibili a fornire,se richiesta, consulenza tecnica indipendente su strumenti derivati del Tesoro”.

   Adusbef e Federconsumatori ritengono che i comportamenti omertosi che circondano i contratti derivati truffaldini, stipulati con le banche di affari già con Mario Draghi direttore generale del Tesoro e successivamente assoldato da Goldman Sachs, già costati almeno 11 miliardi di euro all’erario, oltre alle perdite potenziali per 42 miliardi di euro, non siano più tollerabili. La difesa della segretezza ben praticata dalle cosche e dalle combriccole che fanno della illegalità la loro ragione di esistenza, contrasta con le esigenze di trasparenza, l’interesse generale ed il bene comune del Paese. 

 

                                                         Elio Lannutti  (Adusbef)– Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 15 aprile 2015

15/04/2015

Documento n.10050

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