DERIVATI: SE NON C'E' OPACITA' NE' SEGRETO DI STATO SU 163 MLD DI EURO DEL TESORO, PERCHE' NON RENDERE NOTI CONTRATTI OPACHI CON BANCHE COSTATI 20,5 MLD EURO TRA 2011 E 2015 ?

in Comunicati stampa

   I derivati del Tesoro, pari a 163 miliardi di euro di valore nozionale, introdotti in Italia da Mario Draghi, quando era direttore generale negli anni Novanta, costati 16,9 miliardi di euro nel triennio 2012-2014, costeranno anche quest’anno almeno  3,6 miliardi di euro, un discreta somma che si mangerà quasi interamente il risparmio per interessi (5 miliardi) pagato sulla montagna del debito pubblico.

"La spesa in derivati nel 2015 grosso modo è analoga a quella del 2014", ha affermato oggi Maria Cannata, dirigente del Tesoro responsabile del debito pubblico. I derivati – ha aggiunto -hanno aumentato la spesa pubblica di 3,6 miliardi nel 2014, circa 4,7 miliardi considerando anche gli aggiustamenti contabili che incidono sul debito pubblico.

  Per pagare alle banche di affari i contratti derivati, stipulati dal ministero del Tesoro a partire dagli anni novanta, che invece di proteggere gli interessi dell’Italia, li hanno penalizzati, aumenta il debito pubblico italiano, che continua a salire, nonostante i tassi d’interesse continuino a scendere.

   Negli ultimi 4 anni infatti, dal 2011 al 2014, lo Stato italiano ha  subìto un incremento del debito pubblico pari a 16,95 miliardi di euro, oltre 4,2 mld di euro l’anno, solo a causa dei contratti derivati che avrebbero dovuto “coprire” il debito stesso dai rischi,  costi reali in gran parte usciti dalle casse dello Stato, che hanno aumentato il fabbisogno e dunque il debito.

   La dirigente del Tesoro ha escluso qualsiasi opacità nella gestione dei derivati sui quali, precisa, "non è mai esistita l'ipotesi di porre il segreto di Stato", come ventilato da alcuni organi di stampa, ma allora perché è stato negato l’accesso agli atti ad Adusbef, Federconsumatori e ad un importante Movimento politico, il M5S ?

     Forse per nascondere contratti capestro, che secondo Eurostat hanno danneggiato l’Italia più di qualsiasi altro paese dell’Eurozona ?

  l confronto con gli altri Paesi: Come mai nessuno ha speso tanto con i derivati.   

   Prendendo ad esempio soltanto i tre anni che vanno dal 2011 al 2013, nei quali in Italia i derivati hanno pesato per 11,5 miliardi effettivi. In quel triennio, in Germania i derivati hanno prodotto un “guadagno” (dunque minor debito) per 556 milioni e in Francia per 3,2 miliardi. E anche in un Paese come la Spagna, che ha subìto la stessa crisi del debito tra il 2011 e il 2012, i derivati non hanno proporzionalmente fatto così male come a noi: Madrid non ha “guadagnato” come Parigi e Berlino, ma ha registrato un costo sui derivati di appena 379 milioni. Insomma: in Italia i derivati hanno avuto un effetto concreto sui conti pubblici rilevante, mentre all’estero no.

   Se tra il 2011 ed il 2015, pagheremo oltre 20,5 miliardi di derivati ‘tossici’ per l’Italia alle banche di affari,  per quale ragione queste informazioni vengono considerate “riservate”, pur trattandosi dei soldi degli italiani?

 

                                                                   Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,30.11.2015

30/11/2015

Documento n.10201

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