DERIVATI: MINE VAGANTI,ARRIVATI A 712.000 MLD DOLLARI NEL TERZO TRIMESTRE 2014 (+ 79.000 MLD SUL 2012). IL DOLLARO FORTE, PUO' ACCELERARE SCOPPIO BOLL

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COMUNICATO STAMPA

DERIVATI: MINE VAGANTI,ARRIVATI A 712.000 MLD DOLLARI NEL TERZO TRIMESTRE 2014 (+ 79.000 MLD SUL 2012). IL DOLLARO FORTE, PUO’ ACCELERARE SCOPPIO BOLLA ?

    La BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali), società anonima per azioni con sede legale a Basilea costituita nel 1930, partecipata da 55 banche centrali e dalla Bce, ha pubblicato uno studio statistico sull'ammontare dei prodotti derivati nel mondo arrivato ormai all'incredibile cifra di 712.000 miliardi di dollari, in aumento del 12,5% rispetto al 2012, massimo storico mai raggiunto prima.

    Come si può vedere dalle tabelle della BRI, al 31 dicembre 1998, l’ammontare nominale di tutti i contratti derivati era 80.317 miliardi di dollari ed il PIL del mondo di 30.561 miliardi di dollari, pertanto i derivati erano 2,63 volte il valore del PIL mondiale. In quindici anni, dal 1998 al 2013 il PIL mondiale è cresciuto del 142%, pari ad un tasso di crescita medio annuo del 9%, mentre i derivati (denaro dal nulla) sono cresciuti del 784%, con un tasso di crescita medio annuo del 52%.  Il PIL di tutti i paesi del mondo al 31 dicembre 2013, secondo i dati pubblicati dal FMI, era pari a 73.982 miliardi di dollari, portando l’ammontare dei derivati a circa dieci volte il valore del PIL mondiale, per la precisione al 9,6%.

     I derivati, la cui maggioranza dei contratti sono negoziato fuori dai mercati regolamentati (OTC-Over The Counter), sono contratti tra due parti i cui valori sono determinati dalle variazione di un prezzo sottostante (obbligazioni, azioni, materie prime, valute), che dovrebbero servire a proteggersi contro le variazioni di prezzo o dei tassi d'interesse, oppure a speculare, mentre il CDS (Credit default swap), serve a proteggersi da un evento (un debitore, Stato o società che va in default).

    Negli Stati Uniti, la maggior parte dei prodotti derivati è in mano a quattro banche (JP Morgan, CitiBank, Goldman Sachs e Bank of America), in Italia al 30 giugno 2014 le banche avevano derivati Over-The-Counter per 8.156,2 mld di dollari; il Tesoro italiano ha derivati per 160 miliardi di euro, con un mark to market negativo per 42 miliardi di euro; in Europa banche francesi e tedesche hanno una concentrazione elevata, con la sola Deutsche Bank che aveva la maggiore esposizione di derivati nel mondo per singola banca con 75 trilioni di dollari (75.000 miliardi).

    Adusbef e Federconsumatori, consapevoli che l’ammontare totale dei derivati Otc mondiali monitorati dalla BRI (l'82%),riguarda prodotti su tassi d'interesse di Usa ed Europa, soggetti a manipolazione delle banche centrali (Fed, BCE,ecc.), ritengono che occorra una regolamentazione più stringente per evitare bolle finanziarie e crisi sistemiche, che possono travolgere le economie, specie in una fase di forte rivalutazione del dollaro sull’ euro ed altre valute.

 

                                           Elio Lannutti (Adusbef- Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma,3.4.2015

04/03/2015

Documento n.10039

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