DECRETO RIFORMA PA: ANCORA INSUFFICIENTI ALCUNE NORME PER TAGLIARE SPRECHI, SPERPERI E CLIENTELE DI ALCUNE 'SEDICENTI' AUTORITA'

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COMUNICATO STAMPA

DECRETO RIFORMA PA: ANCORA INSUFFICIENTI ALCUNE NORME PER TAGLIARE  SPRECHI, SPERPERI E CLIENTELE DI ALCUNE ‘SEDICENTI’ AUTORITA’

In piena Spending Review, con il Paese alla fame e dopo una consultazione pubblica del Ministro Madia i cui risultati chiedono a gran voce una vera e profonda riforma delle c.d. Autorità Indipendenti, sono insufficienti le norme tese a ridurne gli sprechi, se vengono consolidate le ‘clientele’.

ADUSBEF chiede al Governo ed ai partiti di emendare il testo con ulteriori norme anti-spreco e anti-clientele in pieno stile “Cencelli”, come le promozioni di Dirigenti o le immissioni nei ruoli di Dirigenti a contratto. Manovre che, come riportato dalla stampa, sono attualmente in corso in particolare in CONSOB dove si stanno immettendo nei ruoli Dirigenti a contratto anche assunti per chiamata diretta per premiare i soliti ‘amici’ di presidente e direttore generale Caputi,  nonchè all’Autorità per le Comunicazioni (AGCOM) dove per fare posto a nuovi costosi Direttori Generali, vengono destinati ad un “parcheggio dorato” i precedenti Direttori “anziani” (età media 55 anni).

Tutte operazioni che costano salato agli operatori dei rispettivi settori che finanziano il funzionamento delle Autorità, quindi ai consumatori che pagano salate bollette. Pertanto:

1)     va previsto il blocco di qualsiasi azione riorganizzativa o assunzionale o di stabilizzazione del personale fino alla definizione delle convenzioni quadro per i previsti concorsi unici tra tutte le Autorità Indipendenti;

2)     A vigilare sull’operato delle Autorità sotto il profilo della gestione Amministrativa, contabile e dei comportamenti tenuti dai Componenti e dal personale dipendente, vanno definiti degli Organi di controllo (Commissione di Garanzia o il collegio dei revisori, il Comitato Etico e il Comitato di Controllo Interno) comuni a tutte le Autorità ‘indipendenti’ e i componenti devono essere prescelti attraverso delle procedure di evidenza pubblica e deve essere consentita la possibilità di attivazione dei predetti Organi da parte di tutti i soggetti titolari di interessi come anche le associazioni dei consumatori.

3)     Al fine di risparmiare da subito sulle duplicazioni di costi in particolare degli incarichi di componenti di alcune Autorità conferiti a dipendenti pubblici in pensione, occorre applicare il tetto di 240.000 Euro includendo nel computo l’assegno pensionistico. Si chiede pertanto di eliminare dall’art. 1, comma 489 della Legge 147/2013 il seguente capoverso:” Sono fatti salvi i contratti e gli incarichi in corso fino alla loro naturale scadenza prevista negli stessi”.

ADUSBEF chiede al Governo ed ai partiti, in particolare alle opposizioni, di far proprie queste richieste di emendamento al fine eliminare ulteriori sprechi in queste particolari pubbliche amministrazioni lasciate in balia degli inadeguati e politicizzati presidenti pro-tempore, nominati spesso per “Grazia Ricevuta”

                                                                                                                          Elio Lannutti (Adusbef)

Roma, 13.6.2014 

13/06/2014

Documento n.9744

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