CRISI: CON CARICHIETI 22 LE BANCHE COMMISSARIATE DA BANKITALIA, RADDOPPIATE IN 10 MESI.

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COMUNICATO STAMPA

CRISI:  CON CARICHIETI 22 LE BANCHE COMMISSARIATE DA BANKITALIA, RADDOPPIATE IN 10 MESI.

    Con Cassa Risparmio di Chieti, commissariata il 19 settembre 2014 dal ministero dell’Economia su proposta della Banca d’Italia, sono 22 le banche sotto procedura di amministrazione straordinaria, raddoppiate in soli 10 mesi (novembre 2013, quando erano 12), se si pensa all’uscita dal commissariamento della BCC di Bene Vagienna dal maggio 2014, ed alla Banca Popolare di Spoleto, passata sotto il controllo di Banca Desio.

   Sul sito Bankitalia è pubblicato l’elenco delle banche commissariate: 1) Istituto Credito Sportivo; 2) Banca Tercas; 3) BCC del Veneziano;  4) Banca dei due mari di Calabria; 5) BCC Euganea; 6) Cassa di Risparmio di Ferrara; 7) Bcc di Alberobello e Sammichele; 8) Banca delle Marche; 9) Banca Romagna Cooperativa; 10) BCC Irpinia; 11) Cassa di Risparmio di Loreto; 12) Banca Popolare dell’Etna; 13) Banca Padovana Credito Cooperativo; 14) Banca Caripe Spa; 15) CRU di Folgaria; 16)  Credito Trevigiano; 17) Cassa di Risparmio di Chieti; 18 Spoleto Crediti e servizi; 19) Medioleasing Spa; 20) Adenium Sgr. Spa; 21); Commercio e Finanza Spa; 22; EstCapital  Sgr Spa.

  Il commissariamento, disciplinato dagli articoli dal 70 al 76 del titolo quarto del Testo Unico Bancario, disposto con decreto dal ministro dell'Economia su proposta della Banca d'Italia, con la durata massima di un anno ed una  proroga di sei mesi in casi eccezionali, ha avuto durate superiori per l’Istituto di Credito Sportivo, commissariato il 28 dicembre 2011 e Banca Tercas, commissariata il 30 aprile 2012.

    In alcuni casi, come Banca delle Marche, i cui amministratori avrebbero prodotto un buco di bilancio di 900 milioni di euro, sono in corso processi penali per il reato di associazione per delinquere, appropriazione indebita e vari reati societari a carico di 37 indagati a vario titoli, tra gli ex vertici della banca ed imprenditori del mattone.

  Si legge sul sito: https://www.bancaditalia.it/: “La Banca d'Italia controlla che gli intermediari bancari e finanziari siano gestiti in modo sano e prudente. Sano, cioè che svolgano la loro attività d'impresa nel pieno rispetto delle regole. Prudente, cioè che per fare profitti non mettano a rischio la propria esistenza e il denaro loro affidato. Indirizza inoltre la propria azione di vigilanza per favorire la stabilità complessiva, l'efficienza e la competitività del sistema finanziario. Tutela infine la trasparenza e la correttezza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari per rendere sempre migliori i rapporti con la clientela.
Per questo:

emana la normativa tecnica e controlla che venga applicata verifica la sana e prudente gestione degli intermediari attraverso l'esame di documentazione e ispezioni presso i loro uffici sanziona i comportamenti scorretti e poco trasparenti nei confronti della clientela.

Banche e intermediari finanziari svolgono la loro attività di impresa all'interno del sistema di regole stabilite dalle leggi e dalla Banca d'Italia. Devono quindi adottare misure di tipo patrimoniale, organizzativo e gestionale per evitare eccessive esposizioni ai rischi e instaurare con il cliente una relazione fatta di comportamenti corretti e trasparenti, offrendo prodotti e servizi adeguati a soddisfare le sue esigenze.

Alla riduzione dei rischi contribuisce anche un cliente consapevole dei suoi diritti, avveduto e informato sui profili di rischio e di costo dei servizi cui accede. Le segnalazioni che i clienti fanno alla Banca d'Italia (esposti) e alle altre autorità di comportamenti anomali e scorretti da parte degli intermediari contribuiscono al miglior funzionamento del sistema finanziario. La Banca d'Italia stabilisce le regole sulla correttezza e la trasparenza degli intermediari e ne controlla l'applicazione, ma non può risolvere le controversie tra intermediari e clienti”.

   Anche se nel peggiore dei casi (bancarotta) i correntisti dovrebbero essere garantiti dal fondo interbancario di tutela dei depositi (conti correnti, conti deposito o libretti di risparmio) per giacenze fino a 100.000 euro (100.000 euro per ciascun cointestatario in caso di conto cointestato),  col rimborso entro 20 giorni lavorativi dalla liquidazione coatta dei beni della banca fallita, Adusbef auspica maggiori controlli preventivi, per evitare che la crisi sistemica  possa coinvolgere ulteriori piccole banche e casse.

                                                                                                                                              Elio Lannutti (Adusbef)

Roma,27.9.2014

 

 

27/09/2014

Documento n.9834

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