CRISI: TUTTI GLI INDICATORI ECONOMICI (PIL, CONSUMI, DEBITO PUBBLICO, OCCUPAZIONE, EXPORT) SMENTISCONO OTTIMISMO OTTUSO E SMISURATO GOVERNO

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COMUNICATO STAMPA

 CRISI: TUTTI GLI INDICATORI ECONOMICI (PIL, CONSUMI, DEBITO PUBBLICO, OCCUPAZIONE, EXPORT) SMENTISCONO OTTIMISMO OTTUSO E SMISURATO GOVERNO,CHE NASCONDE LA TESTA SOTTO LA SABBIA. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO DI SMANTELLARE LE RENDITE, RENDERE INNOCUE LE CONTIGUE AUTORITA’

  Tutti i principali indicatori economici, quali la crisi dei consumi scesi del -3,7%  secondo l’indagine  odierna del Centro studi Unioncamere;  il Pil calato di un – 0,2 % contro le stime di un + 0,8% del Governo;  la doppia flessione  rilevata dall’Istat per entrambi i flussi di interscambio commerciale, con -1,0%  per l’import,- 0,8% per l’export;  la disoccupazione arrivata al 13% con quella giovanile che sfiora il 44%; il record di aumento del debito pubblico a 2.120 miliardi di euro, con un gravame di 35.569 euro sulle spalle di ogni italiano fine marzo 2014, smentiscono l’ottuso e smisurato ottimismo del Governo, che nasconde la testa sotto la sabbia con promesse di riprese illusionistiche.

   E’ anche vero che l’economia italiana sconta 12 anni dopo l’ingresso nell’euro l’effetto trascinamento, la più grande speculazione del cambio lira euro, una ‘rapina del secolo’ che secondo uno studio di Adusbef e Federconsumatori,  dal 1 gennaio 2002 con un  tasso di cambio vessatorio pari a 1.936,27 lire per 1 euro (che ha così determinato l’equazione di 1.000 lire 1 euro per moltissimi prodotti di largo consumo) imposto all’Italia dai paesi più forti d’Europa, che ha costretto a pagare alle rendite ed alla speculazione bancaria, assicurativa del gas e dell’energia, ben 1.155 euro in più l’anno, con un conto finale in 11 anni di 12.700 euro a carico di ogni nucleo famigliare ed un trasferimento totale di ricchezza pari a 279,5 miliardi di euro.

  Adusbef e Federconsumatori chiedono di tagliare le unghie alle rendite speculative nell’Italia  dei costi più elevati dei servizi bancari, con 371 euro contro una media Europea di 114; di bollette elettriche e del gas più alte del 30%; di tariffe Rc Auto più care dell’80%, dei prezzi dei carburanti più alti di 9 centesimi di euro a litro, dei tassi sui mutui prima casa più esosi di 1,44 punti, che portano un mutuatario italiano a spendere 30.000 euro in più di un cittadino europeo per ogni mutuo trentennale di 100.000 euro, con una pletora di Autorità (Consob, Bankitalia, Ivass, Agcom,ecc.) dai costi stellari impegnate a difendere i favolosi stipendi dei loro componenti e gli interessi dei controllati invece dei diritti dei mercati e dei consumatori, la grave recessione economica è solo destinata ad aggravarsi.

 

                                                                                  Elio Lannutti (Adusbef) Rosario Trefiletti (Federconsumatori)  

Roma, 17.5.2014

17/05/2014

Documento n.9707

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