CREDITO: I PREDONI DEGLI INDEBITATI CRESCONO ! E' LA VOLTA DI SDL, CHE HA CREATO UN BUSINESS SU ANATOCISMO ED USURA.

in Comunicati stampa

COMUNICATO  STAMPA

 

CREDITO: I PREDONI DEGLI INDEBITATI CRESCONO ! DOPO AGENZIE DEBITI, CHE PROMETTEVA DI RIDURRE DEL 70% I DEBITI CONTRATTI CON BANCHE E FISCO, E’ LA VOLTA DI SDL, CHE HA CREATO UN BUSINESS SU ANATOCISMO ED USURA. DOPO LE DENUNCE DI ADUSBEF A PROCURE ED ANTITRUST,APERTA INCHIESTA.

 

   Crescono come funghi i predoni degli indebitati, ossia società di consulenza che garantiscono di risolvere i problemi dei debitori attirandoli in trappola con promesse che non possono mantenere, come Agenzia Debiti, che invece di risolvere aggravava la situazione già critica di migliaia di persone, schiantata dalla Procura di Milano, attivata da ripetute denunce penali dell’Adusbef e dei cittadini caduti nella rete, che procedeva ad arresti per i reati di bancarotta fraudolenta ed associazione a delinquere sulle attività delittuose di soggetti, che promettevano a milioni di famiglie di tagliare i debiti contratti con banche, finanziarie e fisco del 70%, con un versamento iniziale di 390 euro e la firma di cambiali per migliaia di euro.

   Aumenta l’operato di soggetti spregiudicati che si arricchiscono traendo vantaggi economici di decine di milioni di euro, speculando sul bisogno con pubblicità allettanti,  che possono configurare attività delittuose a danno della pubblica fede e dei debitori, già oberati ed indeboliti dalla loro situazione e dai conseguenti profili psicologici di inferiorità, rispetto a soggetti che promettono soluzioni miracolistiche ai loro problemi nei rapporti bancari, finanziari fiscali.

   Dopo aver stroncato l’attività criminale di Agenzie Debiti, Adusbef ha denunciato ad alcune Procure della Repubblica ed all’Antitrust, SDL Centrostudi SpA, che si reclamizza come :”una realtà capace di fornire supporto ad aziende e famiglie, attraverso una metodologia che comprende una prima fase, dedicata a predisporre check-up gratuiti su tutti i suoi prodotti/servizi offerti, al fine di ripristinare la correttezza dei rapporti tra il sistema finanziario/bancario e imprese e famiglie, laddove si siano manifestate asimmetrie informative, usura bancaria e/o vessazioni nei confronti delle aziende e dei privati, al fine di tutelare detti soggetti deboli da aggressioni economiche e giudiziarie. Ristabilendo quell’equilibrio per cui le banche, ora da un lato, e le imprese e le famiglie, dall’altro, riprendano a cooperare e a dialogare per lo sviluppo economico del Paese ed il benessere delle persone”.

   Scrive l’Antitrust nel procedimento PB/783 del 9 luglio 2014, aperto contro SDL-Centrostudi-consulenze legali, a seguito di una corposa denuncia presentata il 9 aprile 2014 ad alcune Procure ed alla stessa Agcm, Sdl che svolge attività di debt agency, con particolare riferimento alla ristrutturazione dei debiti e di recupero crediti, nonché di quella predisposizione di mezzi e servizi per conto di analisi e consulenze contabili, bancarie, finanziarie legali, assicurativi e servizi integrati alle imprese, avrebbe diffuso informazioni oscure in ordine all’attività di ristrutturazione del debito e di recupero crediti, nonché in ordine ad ulteriori servizi finanziari accessori offerti alle imprese in materia di perizia e consulenza contabile.

   Sdl, che si spaccia con la fuorviante qualifica di Onlus, rispetto alla propria natura giuridica ed ai servizi di consulenza finanziaria ed analisi contabili a pagamento, promette ‘check – up gratuiti’ su tutti i suoi prodotti servizi che sono invece a pagamento con costi minimi di 1.575 euro, oltre al 25% del valore che riesce a recuperare nei confronti di banche a seguito del recupero degli interessi passivi anatocistici e/o usurari e delle spese bancarie  ingiustamente addebitate dall’Istituto di credito.

     L’Antitrust  che dovrà concludere il procedimento entro il 9 dicembre 2014, indaga dunque su tale fiorente business di  SDL, fondata dall’avvocato bresciano Serafino di Loreto  e sulla rete di procacciatori (fatturato di circa 20 milioni di euro nel 2013), che avrebbe esaminato  negli  ultimi due anni e mezzo, circa 29mila conti correnti intestati ad aziende, scoprendo che il 90% è afflitto dai problemi di usura ed anatocismo, che vanta di ‘essere  entrato nelle carte di 9.845 imprese, prevalentemente dislocate tra Piemonte,  Lombardia,  Veneto e Toscana con il 90% dei conti che presentava usura e anatocismo, con le  banche che non avevano diritto a percepire tra il 30% e il 70% di quanto prelevato dai conti.

 

                                                                                                                                                   Elio Lannutti (Adusbef)

Roma, 26.7.2014

 

28/07/2014

Documento n.9777

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