CONSOB: LE RELAZIONI PERICOLOSE DI ANGELO APPONI, NOMINATO OGGI DG AL POSTO DI CAPUTI. IL GOVERNO RIFLETTA SE MANTENERE IN PIEDI

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COMUNICATO STAMPA

 

CONSOB: LE RELAZIONI PERICOLOSE DI ANGELO APPONI, NOMINATO OGGI DG AL POSTO DI CAPUTI.  IL GOVERNO RIFLETTA SE MANTENERE IN PIEDI UNA COMMISSIONE CHE NON GARANTISCE I DIRITTI

 

   Il presidente della Consob Giuseppe Vegas, che senza perdere tempo ha sostituito il dimissionario Gaetano Caputi, Angelo Apponi, ha avuto relazioni pericolose con i suoi controllati. Come risulta dall’anomalo incontro Nagel-Vegas,  dalle carte del filone dell’inchiesta sul papello Nagel-Ligresti,  emerge una straordinaria consuetudine di rapporti tra Consob e Mediobanca, così come era già emersa con l’Isvap, l’ex Autorità di controllo sulle assicurazioni travolta dagli scandali dei mancati controlli sul gruppo assicurativo della famiglia Ligresti. Agli atti c’è infatti una serie di intercettazioni sull’utenza di un dirigente di Mediobanca, Stefano Vincenzi, definito dalla procura di Milano il “plenipotenziario di Mediobanca nella definizione della sorte del gruppo Fondiaria”. Ruolo che era emerso con chiarezza nel corso dei contatti con il vicedirettore generale dell’Isvap, Flavia Mazzarella, e che emerge ancora più chiaramente nei mesi successivi, nella gestione dei rapporti con la Consob e in particolare con il responsabile della Divisione Informazioni Emittenti, Angelo Apponi.

  Dalle telefonate emerge una grande confidenza, un gran numero di incontri vis à vis, scambi di informazioni non strettamente legate a quello che dovrebbe essere il normale rapporto tra controllato e controllore. Addirittura scambi di informazioni riservate su altri emittenti. Come risulta da una telefonata, nel dicembre 2013, Vincenzi dice al suo interlocutore – un collega di Mediobanca – che “purtroppo ci salta la riunione con Vegas a Milano […] perché hanno dei problemi in Toscana giganteschi”. L’interlocutore gli chiede di che cosa si stanno occupando e Vincenzi dice che in Consob è andata la Fondazione del Monte dei Paschi, “c’hanno un casino, magari te lo spiego a voce martedì, questi vogliono votare contro […] sono andati là da loro (cioè in Consob, ndr) sembra che si dimettono, succede un casino, cioè non lo so adesso. Questi vogliono costringere a votare a favore con le buone o con le cattive , ma parliamone a voce va…”. Uno scambio davvero inusuale, considerando anche che Monte dei Paschi è una banca quotata e che i funzionari Consob sono obbligati al segreto d’ufficio. Ma non basta.

   Oltre alle informazioni, peraltro preziose, il controllore Consob sembra fare più di un favore al controllato Mediobanca. Da un’altra telefonata di Vincenzi al suo collega, in data 8 gennaio 2014, emerge che su una determinata operazione “non hanno trovato elementi ostativi” e che gestiranno “loro (la Consob, ndr) con Borsa Italiana la cosa senza scoprirci, per ora. Quindi ottengono diciamo un ok di Borsa Italiana sull’operazione di massa e poi andiamo noi a parlarci”. Il collega chiede se la Consob gestirà davvero così la cosa e Vincenzi risponde che la Consob dirà a Borsa Italiana “c’è un’operazione che si potrebbe fare così, secondo noi funziona etc. etc. è meglio, se no poi questi (Borsa Italiana, ndr) dicono magari qualcosa che contrasta con quello che decidono loro, capito?”. Poi precisa: “Dice Angelo (Apponi, ndr) che per ora ha parlato informalmente e non gli ha parlato di Mediobanca, poi, alla fine qualcosa gli dirà. Però per ora non glielo ha detto”. E il collega di Vincenzi risponde: “Sì, ok, mi fido perché lui a te ti dice le cose come stanno”.

  Quanto accaduto in questo ed altri episodi alla Consob  gestione Vegas, che ha nominato oggi, nonostante non sia nella pienezza delle competenze con 5 commissari, il chiacchierato Apponi a direttore Generale, dovrebbe far riflettere il governo ad accelerare lo scioglimento urgente di una commissione, che oltre ad impiegare 2 anni per impugnare il bilancio Carige del 2012, non offre alcuna garanzia di terzietà ed affidabilità al mercato ed ai risparmiatori tutelati da Adusbef e Federconsumatori.

 

                                                                             Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori) 

Roma,12.1.2015

 

13/01/2015

Documento n.9947

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