CONSOB: BENE IL RIPRISTINO A 5 COMMISSARI DI RENZI, PER ARGINARE STRAPOTERE DESPOTA VEGAS. MA LA PROF. ANNA GENOVESE, HA I REQUISITI DI INDIPENDENZA..

in Comunicati stampa

CONSOB: BENE IL RIPRISTINO A 5 COMMISSARI DI RENZI, PER ARGINARE STRAPOTERE DESPOTA VEGAS. MA LA PROF. ANNA GENOVESE, HA I REQUISITI DI INDIPENDENZA, CONOSCENZA, AUTORITA’ ED AUTOREVOLEZZA, NECESSARI  PER ESERCITARE LE FUNZIONI DI COMMISSARIO ? NOMINARE 1 COMMISSARIO INTERNO CONSOB CHE SI E’ OPPOSTO AL CERCHIO MAGICO VEGAS-CAPUTI-STAZI. QUESTA L'ANALISI  OGGETTIVA DELL'ADUSBEF.

 

Genovese chi? In molti non hanno saputo trattenere lo stupore nell’apprendere il nome del nuovo commissario della Consob, scelto dal Governo per completare la terna uscita fuori dal “Salva Italia” di Monti (che, come è noto, aveva ridotto il numero del consiglio di due unità). Stupore perché - diciamolo francamente - il nome di Anna Genovese non “ispirava” gran che, almeno come personalità in qualche maniera impegnata nel campo di azione della CONSOB (quello di tutela dell’integrità del mercato finanziario).

Ai curiosi non è rimasto che fare una ricerca su internet da cui è risultato che la quarantanovenne prof Genovese è titolare della cattedra diritto commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona; che, come tale, è ovviamente cultrice della materia oltre che dei contigui diritti societario e fallimentare; che in questa veste vanta una produzione scientifica (invero non proprio corposissima) e la partecipazione ad organismi di studio (singolare appare la sua partecipazione al “Team per l’Assicurazione della Qualità -Team AQ-); che in passato ha approfondito la materia anticoncorrenziale (avendo, subito dopo la laurea, lavorato all’Antitrust). Tutto qui? Pare di si!

Il nuovo Commissario CONSOB può vantare dunque una totale astinenza da qualunque impegno in qualche misura correlato a quello della CONSOB.

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa è un'asserita autorità amministrativa indipendente che dovrebbe essere preposta alla regolamentazione del mercato mobiliare al fine di prevenire, reprimere e sanzionare abusi in danno degli investitori e, dunque, in ultima analisi, per assicurare efficienza, trasparenza e sviluppo al mercato mobiliare italiano.

Il Governo avrebbe dovuto procedere alla selezione “tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e di indiscussa moralità e indipendenza”(art. 1 l.216/74 istitutiva della CONSOB) e che abbia dato ampia e diffusa prova nella propria attività professionale di perseguire gli obiettivi funzionali della CONSOB.

Mai come oggi la nuova nomina era tanto attesa posto che CONSOB versa in una profonda crisi, che perdura ormai da un quindicennio: almeno da quando si sono abbattuti i famigerati crack finanziari (dal 2001 Argentina, Cirio, Parlamalat, Giacomelli, e poi nel 2008 Lehman Brothers ecc.) che hanno cagionato ingenti perdite al popolo dei risparmiatori e che hanno visto l’autorità sempre laica ad ogni attività di vigilanza nei confronti degli emittenti ed intermediari, mai utile alla benché minima prevenzione informativa. Negli ultimi tempi poi è esplosa una crisi interna devastante tra il presidente ed alcune funzioni dell’amministrazione proprio sul ruolo e sull’esercizio di questa vigilanza con accuse di vera e propria partecipazione diretta del presidente ad alcune operazioni tra le più discusse e criticate come l’acquisizione di Fonsai (dell’ormai disastrata galassia Ligresti) da parte della precaria UNIPOL in funzione di tutela dei crediti di MEDIOBANCA ed UNICREDIT verso cui Fonsai era gravemente esposta. Vegas dunque da presidente dell’istituzione di garanzia avrebbe svolto personalmente un ruolo di consulente di alcune parti in causa dirigendo le operazioni che a parte i clamorosi risvolti giudiziari ( inchiesta della Procura della repubblica di Milano) ha minato alle fondamenta le residua credibilità.

L’oggettiva inefficacia della CONSOB e la crisi devastante nel suo seno hanno suscitato l’interrogativo in non pochi commentatori sugli effetti di una sua possibile soppressione.

In questo contesto dunque la nomina del nuovo commissario ingenerava non poche speranze. Che, bisogna dirlo apertamente, sono andate fortemente deluse. Perché il governo del nuovo si è mosso secondo vecchi canoni consolidati: il nuovo commissario non è chi spicca per terzietà, indipendenza e conoscenza o si è impegnato contro gli abusi degli operatori di mercato ma, pare semplicemente un (aspirante) “fedele” alla causa di Governo.

Secondo Gianni Barbacetto – Il Fatto Quotidiano del 18.06.2014 - la neo-commissaria altri non sarebbe che una tra le allieve predilette dell’avvocato Umberto Tombari, professore di diritto commerciale all’Università di Firenze, amico personale del presidente del Consiglio. Il professor Tombari è fondatore dell’omonimo studio legale tra i più prestigiosi di Firenze, presso cui ha fatto pratica forense la giovanissima dottoressa Maria Elena Boschi, persona di assoluta fiducia del premier e, in quanto tale, creata poi ministro delle Riforme. Tombari è uno stimatissimo professionista presidente di Firenze Mobilità, controllata dal Comune dov’era sindaco Renzi. Presidente anche della Sici (Sviluppo Imprese Centro Italia), partecipata da Montepaschi, Banca Cr Firenze, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di San Miniato oltre che membro di cda di diverse banche (Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno), consigliere indipendente della Ferragamo e di Prelios-Pirelli.

Alla luce di tale ricostruzione giornalistica – che non risulta essere stata contestata e/o smentita dagli interessati - é verosimile immaginare che a scegliere la prof. Genovese al vertice della CONSOB non sia stato il Consiglio dei Ministri quanto piuttosto il prof Tombari che, in ultima analisi, ha “garantito” il Premier.

Saranno stati pur “rottamati” i vecchi ma… Nihil sub sole novum!

La nomina della Prof Genovese appare inopportuna anche perché si aggiunge una commissaria giurista ad altri due membri il Presidente Vegas (notoriamente cultore di diritto ecclesiastico peraltro con lunga e vasta esperienza di diritto parlamentare) il prof. Troiano (Consigliere di Stato e come tale civilista ed amministrativista) anch’essi giuristi.

La CONSOB si occupa di regolamentazione e vigilanza dei mercati finanziari la cui efficacia si fonda necessariamente sulla conoscenza delle tecniche dei mercati finanziari (che studia proprio l’andamento delle quotazioni dei titoli al fine di prevenire e reprimere attività manipolatorie), dell’attività di emissione e collocamento dei prodotti finanziari ecc.: è lecito dedurre che nessuno dei commissari al momento della nomina avessero la benché minima conoscenza delle dinamiche dei mercati finanziari che andavano a regolamentare. E’ l’ultima nomina non sovverte la tradizione.

Trattasi dunque di commissari privi di quelle conoscenze ed esperienze in grado di assicurargli sufficiente autorevolezza ed autorità e destinati quindi ad essere in balìa dei segretari generali, dirigenti e funzionari che continueranno a fare in CONSOB il bello ed il cattivo tempo nell’esclusivo interesse dei soggetti asseritamente vigilati (banche e società d’investimento).

Da un governo che si atteggia a grande innovatore alcuni si sono illusi in un radicale cambiamento magari attraverso nomine di personalità universalmente riconosciute come indipendenti, di specchiata moralità, con trascorsi di lotta aperta per la trasparenza dei mercati e la tutela dei risparmiatori.

E ovvio che per trovare queste persone non si può e non si deve sempre bussare alle porte del mondo accademico che, come è noto ha già di suo grossi problemi di legalità (sono sin troppo note le modalità con cui si conquistano le cattedre…) e tradizionalmente “sensibile” alle ragioni di chi “finanzia la ricerca” (c.d. dottrina “à la carte”). Né tantomeno di quello delle professioni: il prestigiosissimo “Studio Tombari, Corsi D’Angelo e Associati” è un ambiente altolocato molto vicino alle banche ed al potere finanziario. Sotto questo profilo la nomina della neocommissaria è in linea con la famigerata tradizione dei commissari poco (o per nulla) indipendenti, destinata come è ad accrescere il prestigio (e non solo) dello studio Tombari.

Per accreditarla alcuni commentatori hanno letto la nomina in chiave anti –Vegas, senza tuttavia esplicitare la fonte da cui troverebbe la forza e l’autorevolezza ( pare molto difficile un accordo strategico con l’altro commissario che sino ad ora pare essersi costantemente astenuto nelle decisioni facendo prevalere l’unico voto valido, quello del Presidente..).

Bene ha fatto il Governo, a ripristinare la composizione originaria di 5 commissari per arginare lo strapotere di un despota come Vegas,cultore di diritto ecclesiastico, per una Consob che ha fondato le sue ultime delibere sui 'miracolati', ma ora Adusbef si aspetta che invece di aggiungere altri due “professori” o 'avvocati di palazzo', vengano scelte personalità che abbiano un minimo di dimestichezza con la finanza, la tecnica matematica, i prodotti finanziari sofisticati, i derivati tossici, attingendone almeno uno dalle professionalità interne che si sono opposte a Vegas,Caputi ed al suo cerchio magico. Da un uomo di coraggio quale appare Renzi ci si sarebbe attesi che avesse rotto quell’insana tradizione, cominciando ad andare a prendere i nuovi esponenti delle autorità di vigilanza altrove, magari (perchè no?) dal mondo associativo (ad esempio tra i consumatori), tra chi è universalmente riconosciuto per essersi battuto in ogni sede, sul serio senza infingimenti (o cedimenti interessati) per la trasparenza dei mercati e l’affermazione di diritti dei risparmiatori: levi lo sguardo al di là dei famigli e trovi il presidente del Consiglio persone per bene in grado di restituire necessaria dignità alle autorità di vigilanza!

Ma, l’ha già detto qualcuno, Renzi è un giovane vecchio: giovane all’anagrafe, vecchio nei modi e nel pensiero, magari dotato di innato istinto comunicativo congeniale al 21esimo secolo: per questo non poteva non continuare ad utilizzare le autorità per “piazzare” persone a lui vicine e fedeli magari per onorare un debito di riconoscenza personale: questa nomina che non è proprio al centro delle attenzioni mediatiche (un recente sondaggio ha svelato che la CONSOB è ignota alla più parte dei cittadini) è la cartina al tornasole dell’autentica personalità del presidente del Consiglio destinato a ingenerare profonde delusioni in chi – e pare siano tanti – aveva serbato frettolose illusioni.

26/06/2014

Documento n.9752

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