Comunicati stampa - Gennaio 2003

in Comunicati stampa
COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) RC AUTO: USCITA IERI UNA CLAMOROSA SENTENZA CONTRO SARA ASSICURAZIONI (TRA LE 22 COMPAGNIE GRAZIATE DAL CONSIGLIO DI STATO !). SE SI CONSOLIDA L?ORIENTAMENTO, 30 MILIONI GLI ASSICURATI DANNEGGIATI CHE HANNO DIRITTO AL RISARCIMENTO! L?INTESA DEI CONSUMATORI (ADOC, ADUSBEF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI) DIFFIDA IL GOVERNO DAL CAMBIARE LE REGOLE DEL GIOCO A PARTITA GIA? INIZIATA CON UNA "LEGGINA" SALVA ASSICURAZIONI! LUNEDI 3 FEBBRAIO ORE 11, INIZIATIVA DI PROTESTA DEI DIRIGENTI DELL?INTESA SOTTO LE SEDI ANIA A ROMA E MILANO! Con sentenza depositata il 30 gennaio 2003 il Giudice di Pace di Lecce, ha condannato la Sara Assicurazioni S.p.A. a pagare ad un associato ADUSBEF Onlus, Giovanni DE GAETANIS, euro 613,57 per il recupero parziale (20%) dei premi pagati negli anni 1995 -2001 oltre a rimborsare euro 632,50 per spese e competenze di giudizio anticipate. Anche a Lecce, dopo anni di vessazioni siamo finalmente giunti alla resa dei conti tra compagnie assicurative e consumatori. L?Antitrust (Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato), il 28 luglio del 2000, aveva comminato a 39 compagnie assicurative gravissime sanzioni. Dopo che il TAR Lazio ha confermato il provvedimento dell?AGCM ed il Consiglio di Stato ha sostanzialmente constatato l?infrazione alle 39 compagnie, ha concentrato la sanzione di 635 miliardi di vecchie lire limitatamente a quelle a cui si è riscontrata un?infrazione grave. La sentenza di Lecce condanna una delle compagnie originariamente sanzionate poiché ritiene sufficiente l?infrazione (anche se non grave) a far scattare la violazione dei diritti dei consumatori e l?obbligo del risarcimento. Il Giudice di Pace, in sostanza, ha ritenuto che l?intesa di cartello costituisca una violazione che va punita, indipendentemente dal grado di colpa di ogni compagnia. La sentenza è innovativa in quanto utilizza la legge quadro 281/98 a tutela del consumatore, integrandola con la normativa civilistica sull?atto illecito (art. 2043 c.c.). La prescrizione, sottolinea ancora il Giudice decorre dalla chiusura del contratto o dall?ultimo versamento: infatti non risulta che le compagnie si siano mai ?pentite? ed abbiano cessato il comportamento illecito eliminando gli effetti. IL difensore dell?utente, che ha vinto la causa, richiederà il pagamento in via bonaria e dopo, in caso di ostruzionismo e mancato rispetto della sentenza, che è esecutiva per legge, procederà al pignoramento delle somme presso le agenzie SARA del territorio salentino. Ci si augura che la compagnia ricorra in Cassazione dove sarà certamente confermato e consolidato un equitativo orientamento giurisprudenziale, che finalmente risarcisce gli utenti dei servizi assicurativi da un galoppante ed ingiustificato aumento dei premi. Inoltre, L?intesa dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) diffida il Governo dal varare ?leggine salva assicurazioni? per cambiare le regole del gioco a partita già iniziata: le competenze sono dei giudici di Pace per tali controversie, non già dei Tribunali come già sancito dall?ordinamento e confermato dall?ultima, limpida sentenza della Corte di Cassazione contro le assurde pretese dell?AXA. Le compagnie riconoscano che hanno danneggiato, con il loro comportamento di rincari ingiustificati, milioni di consumatori, un danno implicito già nel provvedimento Antitrust confermato da Tar e Consiglio di Stato: le tariffe scaturite da uno scambio illecito e continuo di informazioni, sono aumentate molto più di quanto sarebbero aumentate se le Compagnie si fossero fatte una corretta e leale concorrenza ! Altro che la storiella raccontata dall?Ania della sanzione sul ?semaforo rosso?, le assicurazioni, con il loro comportamento illecito, hanno prodotto dal 1995 un ?profondo rosso? ai bilanci di milioni di consumatori ! L?unica strada percorribile è di riconoscere quel ?danno? che le compagnie fanno fatica a riconoscere anche nei sinistri! L?Intesa si dichiara sempre disponibile al dialogo, ma se le compagnie non vogliono sentire, sarà sempre più difficile trovare soluzioni negoziate ed arrestare il grande movimento dei consumatori che rivendica la tutela dei propri diritti con strumenti trasparenti ed i più leciti consentiti in uno Stato di diritto. 31/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) RC AUTO: IN CORSO L?INCONTRO TRA CONSUMATORI, ANIA E MINISTERO DELLE ATTIVITA? PRODUTTIVE. MARZANO RICOSTRUISCE I FATTI, ADUSBEF E CODACONS RIVENDICANO I MERITI DELLA BATTAGLIA Ancora in corso la riunione tra consumatori, Ministero delle attività produttive e Ania sul delicato tema dei rimborsi rc auto. Il Ministro Marzano ha ricostruito le varie fasi della vicenda, partendo dalle denunce all?Antitrust presentate proprio da Adusbef e Codacons. Il Ministro ha fatto poi presente come proprio le due associazioni, ancora prima della decisione del Consiglio di Stato, predisposero i modelli per presentare ricorso contro le compagnie multate. Adusbef e Codacons rivendicando il merito della battaglia intrapresa contro le compagnie di assicurazione, fanno sapere che l?Intesa dei consumatori (di cui fanno parte anche Adoc e Federconsumatori) parla a nome di milioni di cittadini che, proprio grazie all?opera dell?Intesa, hanno maturato il diritto al risarcimento. L?Intesa, infine, fa presente che i finanziamenti delle 4 associazioni giungono dalle iscrizioni di migliaia di consumatori che credono nell?attività delle stesse, e non da imprese e società private. 30/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) RC AUTO: IL LIEVE PESO DELL?ISTAT SUL PANIERE DEI PREZZI (PERALTRO ERRATO PERFINO NEL SALDO TRA VOCI VECCHIE E NUOVE) PARI ALLO 0,4 PER CENTO, E? UN INGANNO PER IL 90 PER CENTO DELLE FAMIGLIE... ...CHE SPENDONO IL 5 PER CENTO DI RC, SE IL REDDITO NETTO E? DI 15.000 EURO, IL 2,5 PER CENTO SU UN REDDITO DI 30.000 EURO! L?INTESA DENUNCIA: SIAMO ARRIVATI AL DISPOTISMO STATISTICO ! Secondo i dati ufficiali (ANIA ed ISVAP),ogni anno soltanto il 10 per cento degli assicurati RC Auto denuncia sinistri ed ottiene risarcimenti (differenziati nel tempo), mentre il 90 per cento degli assicurati ?virtuosi?, oltre a subire aumenti indiscriminati a prescindere dalla loro ?buona condotta?, deve anche subire la beffa dell?Istat, secondo la quale i premi pagati ogni anno, pari in media a 750 euro,?pesano? soltanto lo 0,4 per cento sul paniere. L?Istat nelle sue dubbie approssimazioni di misurare l?incidenza del costo della vita sui redditi, invece che accogliere i suggerimenti dell?Intesa dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) per concordare ed elaborare almeno 3 panieri per diverse fasce di reddito, insiste in uno sterile dispotismo il quale, oltre a screditare la statistica, costringerà i consumatori ad adottare serie misure, comprese ulteriori manifestazioni e sit-in, per non essere presi in giro. L?Istat nell?elaborare il peso sul paniere della RC Auto, afferma che ai costi pagati dagli assicurati, occorre detrarre il monte risarcimenti annui pagati dalle compagnie, ma se il 90 per cento degli assicurati non denuncia sinistri e non ottiene risarcimenti, non è giusto attribuire loro il saldo tra entrate ed uscite: l?Istat,nell?insistere nei suoi macroscopici errori, si comporta peggio di Trilussa nell?attribuzione dei noti ?polli? agli italiani ! Secondo i dati ufficiali, una RC Auto media costa 750 euro l?anno: tale onere comporterà un esborso pari al 7,5 per cento su un reddito netto di 10.000 euro; del 5 per cento su un reddito netto di 15.000 euro; del 2,5 per cento su un reddito netto di 30.000 euro,non già dello 0,40 per cento come l?Istat vorrebbe far credere. E ai consumatori italiani interessa poco se tale ingannevole, manipolata analisi statistica, sia concordata e/o condivisa o meno in Europa ! Attribuire un peso dello 0,40 per cento alla RC Auto è un errore statistico vero e proprio ed una ben congegnata beffa a danno dei consumatori: se la polizza rc auto aumenta del 10 per cento è come se una famiglia con un reddito netto di 15.000 euro pagasse 6 euro di aumento e non 75 euro come è nella realtà: conteggiare il peso dello 0,40 per cento ad un bene primario (tutti sono costretti ad assicurarsi) e sensibile (il cartello assicurativo ha effettuato aumenti del 95,6 per cento negli ultimi 6 anni), costituisce un gravissimo errore statistico,una provocazione inaccettabile ! Alla stessa stregua dei biglietti Eurostar,dei costi per l?abitazione e dei servizi bancari e postali: l?Istat come ha calcolato l'aumento del 29 per cento dei bollettini di pagamento dei conti correnti postali,passati da 0,77 ad 1 euro tondo dal 1 gennaio 2003. Oltre il 60 per cento degli utenti postali utilizza la posta prioritaria che costa il 30 per cento in più della posta ordinaria,ma per l?Istat e per la statistica ufficiale è come se la posta prioritaria non esistesse,mentre esiste e pesa sui portafogli delle famiglie ! Ma c?è di più ! Nelle note ?Statistiche in Breve? sull?aggiornamento del paniere e sulla ponderazione degli indici dei prezzi al consumo, l?Istat comunica che le posizioni rappresentative passano da 568 a 577 essendone entrate 34 ed uscite 21. Ma i conti non tornano: dovrebbero essere 581! Dove sono finite le 4 voci scomparse? Non dubitando sull?abilità aritmetica degli statistici ufficiali, forse l?Istat gioca a nascondino anche con la pazienza dei consumatori ! Sembra strano che,nonostante la crisi dell?Industria automobilistica nazionale,il peso delle automobili italiane salga dello 0,2 per cento mentre quello delle auto straniere scenda dello 0,5 per cento. Il peso della voce ?Canone TV? diminuisce leggermente,nonostante siano stati aggiunti gli abbonamenti per le Pay TV,un consumo emergente rilevante. Non è che l?Istat abbia in tal modo ?annacquato? il peso dell?abbonamento Rai e l?ultimo rincaro del canone,pari a quasi 5 euro,per ottenere un effetto inferiore sul calcolo dell?inflazione ? 29/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) INFLAZIONE: BASTA CON LA PSICANALISI DEI CONSUMATORI, BISOGNA INTERVENIRE SULLE TARIFFE. L?INTESA DEI CONSUMATORI BOCCIA I MINI-ASSEGNI E L?INTRODUZIONE TARDIVA DELLE BANCONOTE DA 1 E 2 EURO E INVITA A NON GIOCARE A "MONOPOLI" SULLE SPALLE DEI CITTADINI L?Intesa dei consumatori chiede di porre fine a questa continua corsa alla psicanalisi del consumatore, alla ricerca di spiegazioni che possano giustificare l?immensa differenza tra inflazione percepita ed inflazione registrata dall?Istat. Ciò che serve non è mettere il consumatore sul lettino e analizzare le sue opinioni sull?aumento dei prezzi, aumenti su cui tra l?altro non vi sono più dubbi, bensì intervenire in maniera diretta per risolvere il problema a monte. Non dimentichiamo infatti, commenta l?Intesa, che non sono solo i prezzi al dettaglio a salire, ma anche le tariffe, che crescono col benestare di istituzioni e authority varie e che colpiscono tutte le famiglie italiane. E? necessario, sostiene l?Intesa, intervenire con riforme strutturali per ridurre le tariffe italiane che sono tra le più alte d?Europa, riducendo l?iva sul gas, introducendo l?acquirente unico per l?energia elettrica, modificando la rete di distribuzione dei carburanti, riducendo il tasso di interesse sui mutui agevolati ecc. ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, inoltre, lanciano un accorato appello: non giochiamo a Monopoli sulle spalle dei consumatori! Idee ludiche come quella dei mini assegni, avanzata dalla Confcommercio, non solo appaiono ridicole, ma non servirebbero assolutamente a nulla, visto che il problema non è la percezione dell?inflazione, ma l?aumento di prezzi e tariffe che, considerazioni soggettive a parte, c?è ed è tangibile per chiunque. Perplessità inoltre sono espresse dall?Intesa anche in merito all?eventuale introduzione di banconote da 1 e 2 euro. I tempi per l?immissione in commercio di tali banconote infatti sarebbero assai lunghi ( solo nel 2007 entrerebbero in vigore) e ciò annullerebbe gli effetti positivi sull?inflazione, senza contare che l?intera operazione avrebbe un costo non indifferente che, manco a dirlo apposta, graverebbe sulle tasche dei cittadini. 29/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) RC AUTO: IL MINISTRO MARZANO DALLE PAROLE PASSI AI FATTI!! TANTI INCONTRI ANNUNCIATI CON LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI MA NESSUNA DATA FISSATA. L?INTESA DEI CONSUMATORI SI E? RIVOLTA A VARI GRUPPI PARLAMENTARI PER RISOLVERE LA QUESTIONE DEI RIMBORSI RC AUTO L?Intesa dei consumatori (ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI) continua la sua battaglia contro le compagnie di assicurazione. Di nuovo nel mirino delle associazioni il Ministro Marzano , che soli pochi giorni fa ha annunciato un incontro con i consumatori per risolvere l?intricata vicenda dei risarcimenti agli assicurati danneggiati dal cartello anticoncorrenza. Incontro per il quale non è stata fissata alcuna data. Ma il Ministro sembra essere un abitudinario delle ?buche?. Infatti Marzano all?inizio di gennaio promise un incontro con le associazioni degli utenti per la questione dell?inflazione e del caro-vita. Incontro che non si è mai tenuto e di cui non si è saputo più nulla... Non vorremmo ? fa sapere l?Intesa ? che il Ministro annunci riunioni con i consumatori al solo scopo di conquistare titoli di stampa e rabbonire gli utenti giustamente in agitazione dopo le vergognose dichiarazioni di chiusura dell?Ania. In ogni caso l?Intesa dei consumatori fa sapere di essersi rivolta a vari gruppi parlamentari, chiedendo loro, alla luce della sentenza della Corte di Cassazione, delle migliaia di cause presentate dinanzi i giudici di pace e dell?atteggiamento dell?Ania, di intervenire per risolvere la difficile questione dei rimborsi rc auto. L?Intesa infine conferma la manifestazione di protesta indetta per il 3 febbraio alle ore 11 a Roma sotto la sede dell?Ania (via della Frezza), per protestare contro il comportamento delle compagnie di assicurazione e distribuire gratuitamente i modelli per ottenere i rimborso del 20% delle polizze pagate. 27/01/2003 CDA RAI: NOTIFICATO L'APPELLO, DECIDERA' IL CONSIGLIO DI STATO. ECCO LE MOTIVAZIONI DEL TAR: NON SOSPENDO PERCHE' NON C'E' DANNO GRAVE E IRREPARABILE. NELL'APPELLO LE ASSOCIAZIONI DELL'INTESA RIBADISCONO CHE SI TRATTA DI UNA BATTAGLIA NON PER UNO SCHIERAMENTO POLITICO MA PER IL PLURALISMO VOLUTO DALLA LEGGE CHE NON CONSENTE,COME GIA' AFFERMATO DALLA CORTE DEI CONTI,UN VULNUS COSTITUZIONALE DI UN CDA A 2 Le associazioni dell?Intesa dei consumatori, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, hanno notificato oggi al Consiglio di Stato l?appello contro la decisione del Tar del Lazio che ha rigettato il ricorso presentato dalle 3 associazioni contro il Cda Rai a 2 soli componenti. Il TAR ha rigettato la sospensiva, su due presupposti: A) che non vi sarebbe danno grave e irreparabile riguardo al codice di autoregolamentazione minori perché anzi sospenderlo peggiorerebbe la situazione lasciando la materia senza una salvaguardia; B) per gli altri atti emessi dal cda invece ha ritenuto che l?impugnativa dovesse essere proposta con autonomo ricorso e non con motivi aggiunti. Nell?appello presentato dalle 3 associazioni si legge: ?Il TAR ha gravemente errato nella decisione in quanto è sfuggito alla principale censura, strumentale rispetto alle altre, ma aventi forza e rilevanza assorbente , ossia quella della errata composizione del cda che se continua, come sta facendo, a restare in carica con il ?vulnus costituzionale? accertato anche dalla Corte dei Conti e ad adottare atti di straordinaria amministrazione , lede gravemente e irrimediabilmente gli interessi di livello costituzionali, parificabili alla libertà personale, sia pure intellettuale e culturale di milioni di abbonati al servizio pubblico rappresentati dalle ricorrenti. [?] La mancata sospensione consente l?adozione di atti di straordinaria amministrazione da parte del cda e la gestione del servizio pubblico con criteri non pluralistici ragion per cui la presente azione non ha alcuna connotazione politica di sostegno alla parte da cui promanavano gli esclusi o i rimasti, ma solo in difesa del diritto dei telespettatori che sono di destra, centro e sinistra di godere di un servizio pubblico pluralista. [?] Quanto al merito si richiamano tutti gli atti di primo grado significando che sulla base della pronuncia della Corte dei Conti gli atti di straordinaria amministrazione non potevano essere adottati, e tanto meno può consentirsi una prosecuzione senza limiti, come appare probabile, del grave vulnus costituzionale?. 27/01/2003 Rimborsi R.C.Auto : basta con i "ventriloqui" dell?Ania L?Intesa Consumatori stenta a credere che oltre a Cittadinanzattiva siano coinvolte altre associazioni nel compito di ?ventriloqui dell?Ania ?, intromettendosi in una giustissima battaglia di equità contro le compagnie assicuratrici che hanno negli ultimi anni portato a sbalorditivi aumenti delle tariffe utilizzando metodi condannati dall?Antitrust, dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato. Ne prendiamo atto con rammarico anche se per Cittadinanzattiva tale pratica era nota a tutti e non solo nel mondo assicurativo . Quello che stupisce è che queste associazioni utilizzano oltre le identiche motivazioni dell?Ania per dire di non fare i ricorsi per il risarcimento RCAuto, anche quelle espresse dal Ministro Marzano, notissimo ?difensore dei diritti dei consumatori?. Ognuno comunque è libero di scegliersi gli amici che ritiene più opportuno. L?Intesa consumatori, comunque cesserà ogni polemica. Non abbiamo tempo da perdere, anche alla luce dei milioni di moduli scaricati dai siti delle Associazioni e dalle trecentomila richieste giunte. 26/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) L?INTESA DEI CONSUMATORI INCONTRA OGGI IL PRESIDENTE DEL BRASILE IGNAZIO LULA. ECCO IL MESSAGGIO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (ADOC, ADUSBEF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI - ITALIA) ALL?INCONTRO DI "PORTO ALEGRE"... ...AFFIDATO AL PROF. GIOVANNI CASELLI, VICE PRESIDENTE ADUSBEF: SOLIDARIETA? GLOBALE ED ISTITUZIONE DELLA "TOBIN TAX" PER I POVERI Si terrà oggi un importante incontro tra l?Intesa dei consumatori, rappresentata dal Prof. Giovanni Caselli di Adusbef, e il Presidente del Brasile Ignazio Lula. L?Intesa porterà il suo messaggio al Presidente che può essere così riassunto: ?Nonostante l?insegnamento della dottrina sociale della Chiesa e le lotte operaie e contadine per l?emancipazione di interi popoli della Terra per evitare lo sfruttamento dei Paesi ricchi, nel mondo circa 300 milioni di bambini lavorano 10-12 ore al giorno con la paga di un dollaro e spesso si addormentano sul tavolo di lavoro per costruire i consumi delle società occidentali. L?Intesa dei Consumatori italiana, costituita da Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori), porta avanti dure battaglie contro monopoli, oligopoli e cartelli anche per far affermare il commercio equo e solidale, ossia lotta contro la povertà, sviluppo economico e sociale, inserimento progressivo dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. Il ruolo del commercio è fondamentale ai fini della creazione della ricchezza e, di conseguenza, dello sviluppo. Il concetto di commercio equo e solidale si applica generalmente ad operazioni commerciali che rafforzano la posizione economica dei piccoli produttori e proprietari in modo da impedire che essi vengano emarginati nell'ambito dell'economia mondiale. Esso riguarda principalmente i paesi in via di sviluppo e si prefigge due obiettivi principali: assicurare che i produttori - inclusi i dipendenti - usufruiscano di una giusta quota del profitto globale; migliorare le condizioni sociali in particolare dei dipendenti sopperendo alla mancanza di servizi sociali adeguati e di una rappresentanza sul lavoro (per esempio rappresentanza sindacale), ecc.. Occorre sensibilizzare i consumatori al commercio equo e solidale e continuare a dialogare con i movimenti che li rappresentano, ad esempio ricorrendo ad una piattaforma istituzionale. Tra i tanti temi che compongono i problemi della finanza etica e del bilancio etico, spesso propagandati per lavare la coscienza ad amministratori coinvolti nel commercio delle armi o nei finanziamenti di prodotti potenzialmente pericolosi, come i generosi finanziamenti all?industria dei brevetti e gli OGM, c'è anche quello del consumo critico. In realtà così non è, perché si fa presto a dire consumare sì ma in modo "critico", ma poi in un modo o nell'altro si finisce col consumare e basta, senza porsi domande su un comportamento basilare della nostra società di consumatori. Consumare criticamente vuol dire basare le proprie opzioni di consumatori su Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Rispetto: 1. Riduzione: è fondamentale partire da un ripensamento della quantità di beni e risorse utilizzate. Risparmio energetico, riduzione dei consumi superflui, diminuzione dei rifiuti prodotti, limitazione dell'uso dei mezzi di trasporto privati a favore di quelli pubblici, risparmio idrico. 2. Riutilizzo: siamo abituati a buttare via molti oggetti ancora utilizzabili creando così inutili costi di smaltimento e spreco di risorse naturali. Prolungare la loro vita prevedendone la riparazione finché è possibile, permette di incidere sensibilmente sulla riduzione del nostro impatto sul pianeta. 3. Riciclo: la Terra ha a disposizione risorse limitate. Prevedere il riciclo dei materiali utilizzati è una misura che rispetta l'ambiente ed i bisogni delle generazioni future. 4. Rispetto: le materie prime e i processi di produzione utilizzati per la realizzazione delle merci includono oltre alle risorse ambientali anche il lavoro di tanti operai e impiegati. Il consumatore può agire affinché i diritti sociali, sindacali, economici dei lavoratori (e quindi anche di se stesso) siano rispettati. Nel consumare criticamente dobbiamo prestare la massima attenzione al valore sociale ed ambientale di ogni prodotto, piuttosto che alla sua rispondenza alla personale convenienza che spesso illusoriamente ci viene indotta dalle campagne di marketing. I consumatori nel momento in cui decidono per un prodotto anziché per un altro esercitano in realtà "un piccolo potere da prendere sul serio", come sosteneva Alexander Langer che, se sostenuto da una corretta informazione, formazione ed auto-organizzazione (tra consumatori), può essere utilizzato per incidere con efficacia sul comportamento di imprese, governi ed istituzioni locali, per ottenere un maggior rispetto dell'ambiente, della giustizia sociale e dei diritti umani di tutti gli abitanti del Pianeta. Se il consumo diventa sempre più un premio da attribuire ai prodotti acquistati è chiaro che ogni acquisto costituisce un voto, si tratta dunque di darlo solo a ciò che per noi ha il necessario valore per meritarselo. Se si decide per un consumo critico in definitiva tocca a noi decidere se attenersi o meno alle regole delle tre Erre citate ogni qual volta si acquista un prodotto nel rispetto dei propri valori. Un segnale tangibile per combattere la povertà e la miseria che affligge due terzi della popolazione mondiale è certamente costituita dall?introduzione della ?Tobin Tax?. Le potenze economiche mondiali hanno il dovere di avanzare soluzioni non effimere per aiutare i Paesi in via di sviluppo, le popolazioni che hanno redditi da fame, serbatoio naturale di manodopera minorile che lavora per 1 dollaro al giorno per costruire i nostri consumi. L?Italia ed i Paesi ricchi, che hanno storicamente contribuito ad assoggettare le ricchezze naturali dei Paesi poveri,non dovrebbero limitarsi a cancellare i debiti lavandosi così la coscienza, ma devono fare di più per contribuire a finanziare stabilmente quelle popolazioni che altrimenti sarebbero condannate a vivere nell?indigenza e ad organizzarsi, per immigrare nei Paesi ricchi, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Già esistono proposte di merito come l?introduzione di un?aliquota fissa,pari allo 0,01 per cento,sui derivati,prodotti finanziari il cui valore esponenziale mette a rischio la stabilità economica degli Stati,le cui quantità complessive sono state stimate dalla BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali) in oltre 300.000 miliardi di dollari,ossia quasi 700 milioni di miliardi di lire, ai cambi attuali. La globalizzazione dei mercati finanziari, indotta dalla crescita della massa monetaria e dei derivati (in alcuni Paesi i derivati sono 10 volte il PIL,in altri ?come la Svizzera-90 volte il Pil), genera sia processi di crescita della massa monetaria che crisi ad effetto domino sul sistema finanziario mondiale: tra l?ottobre 1997 e l?ottobre 1998, la presenza di prodotti finanziari fuori controllo, scatenò turbolenze devastanti sui mercati mondiali. Introdurre quindi un?imposta generale e progressiva sulle transazioni finanziarie e sui futures, mantenendo l?anonimato, non rappresenterebbe alcuna perturbazione sui mercati,ma avrebbe l?effetto di raffreddare la crescita della massa monetaria, ridurre i rischi di crisi finanziarie cicliche, abbassare i tassi di inflazione,ma soprattutto aiutare tangibilmente i Paesi poveri, con interventi sulle fornitura di energia, acque e fognature, sotto l?egida dell?ONU. Secondo alcuni studiosi (Indipendent Commission on Population and Quality of Life, Caring for the future, Oxford University Press,New York), il gettito stimabile dalla Tobin Tax sarebbe pari a 150 miliardi di dollari (345.000 miliardi di lire); secondo altri di 50 miliardi di dollari (115.000 miliardi di lire), l?Intesa dei Consumatori auspica che i potenti della Terra possano prendere in considerazione tale proposta che costituirebbe una buona base di dialogo anche con i movimenti ?antiglobalizzazione?. ? 25/01/2003 COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) VESPA NON...PUNGE LE ASSICURAZIONI E ABUSA DELLA TV COME FOSSE COSA SUA. ESPOSTO DEL CODACONS ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI E ALL?AUTORITA' DELLE TLC CONTRO IL CONDUTTORE Il grande presentatore Bruno Vespa ha recentemente dichiarato pubblicamente che non avrebbe mai invitato il CODACONS in trasmissione a meno che non lo avessero costretto i Carabinieri....E ieri, in una trasmissione sullo scandalo RC Auto, dovendo tenere fede al suo impegno ha fatto un pateracchio da far piangere senza che gli utenti abbiano capito un bel nulla. Spieghiamo le due cose partendo dalla seconda. Per evitare di chiamare in trasmissione l'INTESA DEI CONSUMATORI, all'interno della quale CODACONS e ADUSBEF, come risulta dai verbali e dal provvedimento dell'Antitrust, dalla sentenza del TAR e dalla sentenza del Consiglio di Stato che hanno sancito la sconfitta delle compagnie per cartello anticoncorrenza, hanno condotto, solo loro, la battaglia per gli utenti, ha fatto una brevissima intervista di pochi secondi fuori studio al presidente dell'ADUSBEF Elio Lannutti, unica parola chiara sull'argomento, e poi ha dato spazio ad una struttura, Altroconsumo, che pur definendosi associazione di consumatori, è controllata da una società editoriale di capitali a sua volta controllata da una holding finanziaria multinazionale lussemburghese che edita riviste per i consumatori in tutto il pianeta . La stessa associazione è stata condannata dal TAR del Lazio a restituire i soldi pubblici avuti dallo Stato come associazione dei consumatori per le proprie attività editoriali. E, guarda caso, il Cerchiai, capo dell'ANIA non faceva altro che dar ragione a questa sostenendo, ben supportato, che nel settore RC Auto esiste la concorrenza, tanto che quella struttura ha un servizio a pagamento con cui "aiuta" i consumatori a scegliere la compagnia più conveniente. E tutto questo, mentre dall'altra parte i padrini delle banche, con l?appoggio del Ministro delle Attività Produttive, anche capo delle associazioni dei consumatori, sostenevano che anche le banche sono miti ed economiche e che sono gli utenti i più cattivi di tutti...e meno male che c'era Pupo, a cui è stata delegata la difesa dei cittadini che altrimenti sarebbe stata inesistente. Questo è il pluralismo alla Baldassarre! Ma perché Vespa non inviterebbe mai in trasmissione il Codacons? Semplicemente perché il Codacons, adempiendo ai propri doveri di tutore dei telespettatori e del pluralismo ha dovuto in passato denunciare il conduttore per scorretto uso del mezzo televisivo. Ecco in sintesi alcuni precedenti: 1) in trasmissione trattò il processo delle intercettazioni e corruzioni dei Magistrati mentre in quel periodo vi si trovava coinvolta anche la moglie

31/01/2003

Documento n.3106

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