Commercio: dal 2012 al 2015 consumi -10%. Contrazione della spesa delle famiglie pari a 75,5 miliardi di Euro. I timidi segnali di ripresa sono ancora del tutto insufficienti.

in Comunicati stampa

Commercio: dal 2012 al 2015 consumi -10%. Contrazione della spesa delle famiglie pari a 75,5 miliardi di Euro.

I timidi segnali di ripresa sono ancora del tutto insufficienti.

 

Le vendite nel 2015 tornano, timidamente, ad essere positive. Dopo 4 anni consecutivi di calo, l'aumento medio registrato dall'Istat è del +0,7%.

Aggiornando l'andamento alla luce di questi nuovi dati significa che, dal 2012 al 2015, la contrazione della domanda interna ha registrato una contrazione del 10%.

Tale percentuale equivale a una diminuzione di 75,5 miliardi di Euro di spesa complessiva delle famiglie.

Da tale dato emerge come, nonostante l'accenno di miglioramento registrato nell'ultimo anno, si tratta ancora di un dato marginale rispetto alla caduta avvenuta negli scorsi anni.

Per questo è necessario che il Governo intervenga con determinazione per incoraggiare e rafforzare questo segnale positivo, attraverso una redistribuzione dei redditi ed un serio rilancio dell'occupazione.

Tutti i dati confermano tale urgenza: dalla fiducia dei consumatori alle drammatiche rilevazioni sul calo delle nascite registrate recentemente.

"Il lavoro è la vera priorità: solo attraverso la ripresa dell'occupazione potrà risollevarsi la fiducia nelle prospettive economiche del Paese, fondamentale per rimettere in moto il sistema economico e proiettarlo verso nuove ambizioni di crescita e di sviluppo." - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Guardando al lungo termine, se non si agisce in questo senso,i rischi per la nostra economia sono drammatici: crescono i pensionati (e quindi i costi a carico dell'ente di previdenza nazionale), il lavoro è sempre più un lusso per pochi, le famiglie non fanno più figli (ovvero diminuiscono tutti i consumi relativi alla crescita ed al mantenimento di un figlio, ma, ancora più grave, le nuove generazioni e i nuovi talenti saranno sempre meno numerose).

Per fare in modo che l'economia esca da questa spirale è indispensabile che l'Esecutivo avvii immediatamente degli stanziamenti destinati alla ricerca ed allo sviluppo e miri alla valorizzazione delle eccellenze del nostro Paese. 

25/02/2016

Documento n.10252

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