CARO RC AUTO: ALTRA MANINA (ANIA-IVASS?) SCRIVE NORME DL CONCORRENZA,TRUFFALDINE DIRITTI ?

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COMUNICATO STAMPA

CARO RC AUTO: ALTRA MANINA (ANIA-IVASS?) SCRIVE NORME DL CONCORRENZA,TRUFFALDINE DIRITTI ?

    Dopo la delega fiscale, col contestato articolo sulla sanatoria a misura di evasori in ‘modica quantità’ che vale da 16 a 20 miliardi di euro secondo l’Agenzia delle Entrate, il cui famigerato art.19 bis è stato rivendicato dal premier Matteo Renzi, spunta un’altra manina, le cui tracce potrebbero essere facilmente riconducibili ad Ania ed Ivass, nel ddl Concorrenza scritto sotto diretta dettatura dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, riesumando vecchie norme già bocciate dal Parlamento ?

Adusbef e Federconsumatori, dopo aver appreso da un articolo del Fatto di oggi, l’ennesimo tentativo di cancellare la giurisprudenza consolidata nei risarcimenti dei danni, dimezzando gli indennizzi nel caso  di macrodanni (cosiddetti permanenti come la perdita di un arto o la morte), o sui microdanni come il colpo di frusta, le cui tabelle nazionali risarcitorie compilate in maniera scientificamente impeccabile - dal Tribunale di Milano-, furono approvate proprio nel 2011 dalla Cassazione, lanciano l’ennesimo allarme: non si possono continuare ad approvare norme truffaldine su salute e diritti della persona, per favorire gli esclusivi interessi delle compagnie.

  Le assicurazioni che continuano a fare utili con un aumento delle tariffe ed una riduzione dei risarcimenti promosso con l’aiutino dei governi, che già ad inizio 2012 –Monti Passera- stabilì che i danni di lieve entità vanno risarciti solo se in presenza di un "accertamento clinico strumentale obiettivo", offrendo ai medici legali delle compagnie l’arbitrio di non riconoscere mai i piccoli danni tipo il "colpo di frusta", e all' assicurato l' unica scelta di fare esami assai costosi per un risarcimento che potrebbe persino non coprirli, col  risultato che la spesa per quel capitolo di microlesioni è stato ridotti da 2,7 miliardi ad 1 miliardi di euro l’anno, non possono continuare a manovrare i ministri di turno a loro uso e consumo cancellando i diritti.

   Dalla liberalizzazione di metà anni Novanta al 2012 i sinistri sono diminuiti del 40%, mentre i costi per l' utente –come provato da una ricerca Adusbef-Federconsumatori - aumentavano del 245% (da 391 a 1.350 euro), con il 10% del parco auto circolante che non ha l’assicurazione perché non può permettersi di pagare tariffe stellari alle avide ed inefficienti compagnie, i cui interessi sono stati sempre sostenuti prima dall’Isvap, oggi dall’Ivass-Bankitalia.

   Se secondo i dati della stessa Ania, l'indice dei sinistri è calato dal 15% di vent' anni fa al 6,3% del 2013, per quale ragione continuiamo a pagare tariffe sempre più care e le più alte d’Europa.  Spiega l' Antitrust, una delle poche non colluse con i vigilati: "Il settore della Rc Auto in Italia è un mercato con debole tensione competitiva", in cui "le inefficienze vengono trasferite sui premi, con le imprese più efficienti che preferiscono realizzare margini più elevati anziché competere". E infatti, laddove in Francia una quarantina di compagnie si contendono i clienti, in Italia i primi tre gruppi - Unipol/Fon-Sai, Allianz e Generali - si dividono oltre i 2/3 del mercato.

     Ma il ddl Concorrenza, scritto sotto diretta dettatura della longa manus delle compagnie, rendere il mercato più competitivo per ridurre le tariffe, che costano in Italia anche oltre  il 5% del reddito medio netto di 20.000 euro, contro il 2,5% max degli altri paesi europei come Francia, Spagna, Inghilterra e Germania, è un capitolo scottante che non si deve mai affrontare per non disturbare gli assicuratori.

 

                                                                                 Elio Lannutti (Adusbef)- Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma, 22.1.2015

22/01/2015

Documento n.9962

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