CARICHIETI: ADUSBEF DEPOSITA DOVEROSI ESPOSTI-DENUNCE ALLE PROCURE DI ROMA ED ABRUZZESI, CONTRO IL GOVERNATORE DI BANKITALIA IGNAZIO VISCO.

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COMUNICATO STAMPA

 

CARICHIETI: ADUSBEF DEPOSITA DOVEROSI ESPOSTI-DENUNCE ALLE PROCURE DI ROMA ED ABRUZZESI, CONTRO IL GOVERNATORE DI BANKITALIA IGNAZIO VISCO.

 

   In merito allo strano commissariamento di Carichieti da parte di Bankitalia, che un ben informato articolo de Il Messaggero del 21 settembre 2014 firmato da Andrea Taffi, attribuisce ad un "autista che invece dell'auto di servizio, avrebbe guidato da solo la banca", Adusbef ha presentato articolati esposti alla Procura di Roma ed alle competenti Procure abruzzesi contro il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, chiedendo di fare luce su una oscura, illogica, strumentale e tardiva decisione, che ha decapitato i vertici della banca colpevoli di aver adottato azione di risanamento  e  pulizia nei bilanci e di aver affermato, per bocca del direttore generale  Roberto Sbrolli, che non rientrava nei piani del cda, la vendita della Cassa di Risparmio di Chieti, appena risanata.

  Adusbef che non ha mai difeso un solo istituto di credito, tantomeno Carichieti, ma trasparenza e legalità contro ordinari soprusi ed abusi delle banche e della Banca d'Italia, che travalicando il suo ruolo, ha decapitato non solo le banche abruzzesi, ma anche tutte quelle del mezzogiorno per farle colonizzare dalle 'socie' galassie del Nord, denuncia il gravissimo errore di commissariare abusivamente il Banco di Napoli nei primi anni duemila. Il primo caso nazionale di "banca cattiva" che ha riguardato il Banco di Napoli a cavallo degli anni duemila dopo l'acquisizione dell'istituto partenopeo dal San Paolo Imi, il gruppo bancario che servendosi di una bad bank, Società Gestione Attività per recuperare i crediti in sofferenza, riuscì a far rientrare oltre il 94% delle esposizioni che avevano decretato la fine di uno dei più antichi e prestigiosi istituti di credito italiani. 

     Non risulta che Bankitalia ed i suoi alti vertici abbiano mai pagato per quel commissariamento 'teleguidato' ed abusivo, nè abbiano mai chiesto scusa per quella arbitraria decisione, che privò il Mezzogiorno di una antica e solida banca, che aveva erogato fidi con rigidi criteri di onorabilità tali da consentire il recupero di quasi tutta l'esposizione affidata (oltre il 94%),l'esatto contrario del credito 'amicale' offerto dai maggiori soci di Bankitalia, a partire da Banca Intesa di Giovanni Bazoli, di MPS  ed Unicredit agli Zalesky, Zunino e De Benedetti (caso Sorgenia) di turno. 

      Adusbef esaminando il bilancio 2013 di Carichieti,  ha riscontrato un aumento della raccolta diretta, di ricavi da intermediazione e rettifiche, l’abrogazione  di 83 milioni di crediti “non performing”, ossia di difficile riscossione concessi tra il 2008 ed il 2010 dalla vecchia gestione, che richiesero l'ispezione della Banca d'Italia iniziata nei primi mesi del 2011. Oltre l’opera di pulizia dei conti, nel bilancio 2013 si erano registrati impieghi netti  per  2.065 milioni, una raccolta diretta di quasi il 10% in più (9,7% con un volume maggiore di 230 milioni) una riduzione dei costi ed un aumento della redditività, portando  il “core tier 1”, cioè l’indicatore primario di solidità della banca all'8,70%  (dall'8,54 del 2012), a fronte di un requisito minimale dell’8%. 

  Una gestione seria ed oculata del credito e del risparmio, da parte di una banca 'ben patrimonializzata che non presenta problemi di liquidità' - come affermato da Riccardo Sora, ex Bankitalia- uno dei commissari appena insediato-t ale da riscattare la dissennata precedente che doveva indurre Bankitalia a premiare gli sforzi dei vertici bancari, invece di commissariarla.  

     Poiché la misura interdittiva fa riferimento all'articolo 70, comma 1, lett. a) del Testo Unico Bancario per irregolarità amministrative e non di problemi patrimoniali Adusbef, rifiutandosi di credere che Bankitalia abbia commissariato Carichieti  perché “guidata da un autista”, nell’invitare   il vecchio Cda commissariato ad impugnare l'assurda decisione davanti al TAR competente, ha chiesto alle Procure di fare piena luce su una decisione arbitraria ed oscura come al solito del governatore di Bankitalia Visco, che non fa onore all'obbligo di trasparenza e correttezza, alla quale tutta la pubblica amministrazione (Banca d'Italia compresa) deve rispettare.

 

                                                                                                     Elio Lannutti (presidente Adusbef)

Roma,22.9.2014

22/09/2014

Documento n.9825

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