BCE: IGNOBILE ADDOSSARE 326 MILIONI DI EURO COSTI VIGILANZA SULLA PELLE DEGLI UTENTI. BCE MOSTRO GIURIDICO, CHE ESERCITA DITTATURA FINANZIARIA

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COMUNICATO STAMPA

 BCE: IGNOBILE ADDOSSARE 326 MILIONI DI EURO COSTI VIGILANZA SULLA PELLE DEGLI UTENTI.

BCE MOSTRO GIURIDICO, CHE ESERCITA DITTATURA FINANZIARIA ESORBITANTE DAI TRATTATI

 

    E’ ignobile addossare i costi di una vigilanza ‘a la carte’ della Bce, sulla pelle degli consumatori ed utenti sui quali le banche si rivarranno per pagare, come di consueto con i dovuti interessi ‘a strozzo’, 326 milioni di euro ad una oligarchia finanziaria con il visto dell’immunità e che non risponde ad alcuno del suo operato.

    Chiedere alle banche europee, entro l'anno, 326 milioni di euro nel periodo 2014-2015 per sostenere i costi della vigilanza unica, assunta da novembre 2014, ripartendo i costi dell’89% alle 123 banche più significative, il restante 11% pari a 36,3 milioni di euro alle 3.500 banche meno significative, equivale a far pagare le manette agli arrestati durante operazioni di polizia giudiziaria.

   Con quali criteri comprensibili ai consumatori ed utilizzatori finali dei servizi bancari delle censurabilissime decisioni della Banca Centrale, che naviga nell’oro di una sfarzosa e costosissima sede appena inaugurata tra le contestazioni, edificata sul sudato risparmio dei depositanti, la Banca Centrale Europa stabilisce, come nei sistemi feudali delle antiche monarchie, un pedaggio da estorcere alle banche vigilate per richiedere 326 milioni di euro, composti da 30 milioni di euro per i costi sopportati negli ultimi due mesi del 2014 iscritti nel bilancio 2014 della Bce, e da 296 milioni a titolo di anticipo sulle spese per l'intero 2015 ?

   Se aggiungiamo a questa vera e propria richiesta che rasenta l’estorsione, che in caso di default delle banche vigilate dalla Bce e dalle banche centrali nazionali, devono essere ancora una volta utenti e risparmiatori a pagare le evidenti carenze di vigilanza per le bancarotte, come è già accaduto in Italia per il crack più recente del Monte dei Paschi di Siena, evitato con 4 miliardi di fondi pubblici, oltre al danno si concretizza una ben architettata beffa.

   La Banca Centrale Europea, specie sotto la gestione di Mario Draghi, che per la precisione era governatore di Bankitalia e sodale dell’ex presidente dell’Abi e del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari ai tempi dell’acquisizione a debito di Antonveneta e degli allegri ricorsi a derivati tossici per sostenere manie di grandezza, è un mostro giuridico che esercita una dittatura finanziaria, esorbitante dai Trattati, insopportabile per i  cittadini ed i popoli europei.

    Contestare le assurde, spesso illegittime decisioni di Mario Draghi e della Bce, corresponsabile della crisi sistemica che ha taglieggiato utenti, consumatori e Pmi, gettati nelle grinfie dei banchieri, è un dovere morale per tutti gli uomini liberi e le donne coraggiose, che hanno a cuore i capisaldi di quei valori democratici non negoziabili, che hanno caratterizzato il progresso e la civiltà europea.

 

                                                                         Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 29.4.2015              

 

29/04/2015

Documento n.10067

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