BANKITALIA: ADUSBEF,CHE HA DENUNCIATO A PROCURA E CORTE CONTI,ELEVATI STIPENDI MANDARINI PALAZZO KOCH (495.000 EURO GOVERNATORE E CARTE AZIENDALI
COMUNICATO STAMPA
BANKITALIA: ADUSBEF,CHE HA DENUNCIATO A PROCURA E CORTE CONTI,ELEVATI STIPENDI MANDARINI PALAZZO KOCH (495.000 EURO GOVERNATORE E CARTE AZIENDALI 120.000 EURO ANNUI), CHIEDENDO DI ACCERTARE SE TALI LAUTI PASTI, NON CONFIGURINO REATI,ONORATA DI ESSERE STATA CITATA DA VISCO PER 500.000 EURO, NON SI LASCERA’ INTIMIDIRE.
Dopo la Consob, che ha tentato inutilmente di intimidire le attività di denuncia dell’Adusbef, contro la corruzione, sperperi , sprechi e malefatte quotidiane delle banche e del potere economico a braccetto con i vigilati, poteva mancare la Banca d’Italia ? Non poteva mancare, infatti Adusbef è onorata di essere stata citata dal Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, probabilmente andato fuori dai gangheri, per una circostanziata denuncia inoltrata ad ottobre scorso alle Procure della Repubblica ed alla Corte dei Conti, per gli elevatissimi stipendi ed annesse carte di credito, fino a 120.000 euro l’anno (10.000 euro al mese) assieme all’alta dirigenza come argent de poche per coprire le piccole spese, in aggiunta allo stipendio di 495.000 euro annuo, 41.250 euro mensili, poi ridotti a 450.000 euro.
Adusbef nell’esposto denuncia ed in una puntata andata in onda su Striscia La Notizia del 1.12.2014, denunciava l’iniquità ed i comportamenti farisei di una Banca d’Italia, che chiede flessibilità e controllo delle spese pubbliche anche ai giovani che muoiono di fame, non trovano lavoro o se va bene guadagnano da precari 10.000 euro l’anno, mentre retribuisce con altissimi emolumenti i suoi dirigenti con disponibilità (non smentite) di carte di credito mensile, offerta dalla banca centrale per le spese minute, alla super-casta di Bankitalia, impermeabile a crisi ed austerità a 1.000 dirigenti, che oltre agli stipendi mensili, dispongono di carte di credito aziendali con un plafond mensile da 7.500 a 10.000 euro, per una spesa annua di 91,5 milioni di euro, per caffè, lauti pasti, libri e giornali a spese nostre e della collettività.
La novità sulle spese con carta di credito assicurate ai dirigenti di Bankitalia, spuntava dai documenti relativi a una gara indetta da palazzo Koch, per fornire carte aziendali fino a 1.000 per dirigenti e funzionari di Bankitalia, col massimale mensile di spesa pari a euro 7.500, mentre «per un numero limitato di carte (circa 50) il massimale è pari a 10.000», è l’ennesimo scandalo di sperperi e sprechi di una ‘super-casta’, che con la carta standard può spendere 90.000 euro l’anno; mentre con la carta top, riservata all’altissima dirigenza, come Visco (stipendio di 495.000 euro), il dg Salvatore Rossi (stipendio annuo 450.000 euro) e i suoi tre vice Fabio Panetta, Luigi Federico Signorini e Valeria Sannucci (stipendio annuo 315.000 euro), ben 120.000 euro l’anno, 400 euro al giorno analogo allo stipendio mensile di un precario.
In totale, il (teorico) plafond di spesa delle carte di credito di palazzo Koch sarà di oltre 90 milioni di euro (85,5 milioni per le carte base, 6 milioni per le 50 top), una cifra non irrilevante sul bilancio di via Nazionale, attinta da altre spese per 441 milioni di euro alla voce per ‘spese di amministrazione’, su 1,2 miliardi di costi annui nel bilancio 2013 di Bankitalia quali :
«a) spese di rappresentanza (colazioni di lavoro, piccole consumazioni), con esclusione di quelle alberghiere e di viaggio; b) spese per l’acquisto di carburante o comunque connesse con la gestione dei veicoli aziendali in itinere; c) acquisto di libri e pubblicazioni, anche via rete; d) spese per l’acquisto di beni durevoli e di consumo di valore contenuto», che mette a disposizione di un dirigente con tetto di spesa da 10.000 euro al mese, 400 euro giornalieri per caffè, pranzo, benzina, giornali, libri e ed altri sfizi a spese nostre.
Mentre la crisi sistemica prodotta dall’avidità dei banchieri e dall’omessa vigilanza di Bankitalia, continua a mietere vittime di imprenditori strangolati dalle banche e perseguitati da Equitalia, con lavoratori e pensionati costretti a rinunciare a cure mediche e beni essenziali per i redditi erosi e la perdita di posti di lavoro, questi tecnocrati e cleptocrati di Bankitalia, continuano a navigare nell’oro, consumando lauti pasti a spese della collettività.
Per accertare la genesi di questo enorme scandalo silenziato da buona parte della stampa complice di Bankitalia e delle sue gravissime malefatte, Adusbef che aveva chiesto al Presidente Renzi un immediato intervento per ridimensionare queste assurde spese allegre incompatibili con la spending review, depositando circostanziati esposti alla Procura Generale della Corte dei Conti (danno erariale) ed alle principali Procure della Repubblica (peculato e distrazione di fondi pubblici) dove hanno sede le direzioni regionali della Banca d’Italia, chiedendo di accertare gli evidenti reati di peculato, da parte del Governatore Ignazio Visco e dell’ intero direttorio di Bankitalia.
L’atto di citazione per 500.000 euro, che Adusbef ha ricevuto oggi, firmato dal Governatore Visco, non intimidisce ma onora l’azione trentennale Adusbef contro la corruzione, le malefatte dei banchieri a braccetto con Bankitalia, che ha prodotto disastri e rilevanti danni economici a milioni di risparmiatori.
Elio Lannutti (Presidente Adusbef)
Roma, 18.2.2015
19/02/2015
Documento n.9985