BANCHE:PIANGONO MISERIA DOPO AVER RICEVUTO REGALI ECONOMICI E FISCALI DAI GOVERNI, SENZA AUMENTARE PRESTITI, O ABBASSARE TASSI E COSTI CONTI CORRENTI

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COMUNICATO STAMPA

BANCHE:PIANGONO MISERIA DOPO AVER RICEVUTO REGALI ECONOMICI E FISCALI DAI GOVERNI, SENZA AUMENTARE PRESTITI, O ABBASSARE TASSI E COSTI CONTI CORRENTI PIU’ ALTI 225% UE.

    Abi e banche tornano alla carica con smodata avidità, chiedendo al governo Renzi nuovi favori fiscali, dopo i regali ricevuti a piene mani, a cominciare dai 7,5 miliardi di euro di rivalutazione delle quote di Bankitalia

     Adusbef e Federconsumatori ricordano che il precedente Governo, ha già concesso alle banche i regali fiscali sulla deducibilità delle perdite, le garanzie sulle obbligazioni tossiche appioppate dalle banche allo Stato per un valore di 160 miliardi di euro; la pubblica malleva sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle banche di pagare fior di dividendi alle Fondazioni bancarie; la rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, come gentile omaggio principalmente ad Intesa San Paolo ed Unicredit, comprensivi dei ricchi dividendi già staccati da Bankitalia il 30 maggio scorso alle banche socie.

   Per le Privatizzazioni le banche hanno avuto un dividendo straordinario della Cassa depositi e prestiti, a cui partecipano le banche tramite le loro fondazioni, per la dismissione Sace; lo Sconto fiscale sulle perdite, valutato da Mediobanca 19,8 miliardi di euro per quanto riguarda le sofferenze; e sui derivati in ultimo, la garanzia statale sugli swapi legati a Bot e Btp, dopo che il SalvaItalia del Governo Monti (novembre 2011) aveva offerto garanzia statale di 7 anni per 848 mld di obbligazioni ibride.

   Nonostante queste misure di favore, le banche continuano ad erogare prestiti col contagocce ed a tassi elevatissimi strozzando famiglie ed imprese; aumentano i costi del conti correnti più cari del mondo, in media arrivati a 371 euro in Italia, contro i 114 della media europea; praticano tassi di interesse fuori mercato sui mutui (ultimi dati Bce), pari a 4,62% in Italia, contro il 3,23% della media Ue. Su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro un consumatore italiano paga una rata mensile più elevata di 78 euro, 936 euro l'anno, subendo uno scippo con destrezza di 28.000 euro a fine ammortamento.

    E infine c’è la garanzia della Cassa depositi e prestiti sui finanziamenti a pmi e famiglie per i mutui, inserita nella legge di Stabilità per pubblicizzare rischi e perdite, privatizzando gli utili da girare alle Fondazioni Bancarie anche in caso di bilanci in perdita. Mentre la Cdp, potrà poi acquistare titoli dalle banche ''nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto il credito verso piccole e medie imprese''.

   Prima di chiedere ulteriori regalie e benefici fiscali inaccettabili al Governo, Abi e banche dovrebbero abbattere gli alti tassi di interesse; erogare i prestiti a famiglie ed imprese a costi ragionevoli; calmierare i rincari su costi e commissioni, che portano un correntista italiano senza convenzione che utilizza mediamente il proprio conto corrente, a pagare ben 371 euro l’anno, il 225% in più della media europea pari a 114 euro.

 

                                           Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 18.6.2014

19/06/2014

Documento n.9747

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