BANCHE, VISCO: 'CHI HA VENDUTO TITOLI ILLECITAMENTE PAGHI'. PECCATO CHE SIA STATA LA BANCA D'ITALIA A NON AVER CHIESTO ALLE BANCHE, IL RIACQUISTO DI 67 MILIARDI DI EURO DI BOND SUBORDINATI SU 623 MILIARDI DI BOND BANCARI CIRCOLANTI AL 30.9.2015 ,IL 46,1% IN MANO ALLE FAMIGLIE ESPROPRIABILI CON IL BAIL IN, COME RISULTA DALL'ALLEGATA CIRCOLARE AL DIRETTORIO.

in Comunicati stampa

BANCHE, VISCO: 'CHI HA VENDUTO TITOLI ILLECITAMENTE PAGHI'. PECCATO CHE SIA STATA LA BANCA D'ITALIA A NON AVER CHIESTO ALLE BANCHE, IL RIACQUISTO DI 67 MILIARDI DI EURO DI BOND SUBORDINATI SU 623 MILIARDI DI BOND BANCARI CIRCOLANTI AL 30.9.2015 ,IL 46,1% IN MANO ALLE FAMIGLIE ESPROPRIABILI CON IL BAIL IN, COME RISULTA DALL'ALLEGATA CIRCOLARE AL DIRETTORIO. 

 

Anche oggi il Governatore Visco, nella sua relazione alle commissioni Finanze di Camera e Senato sull'attività di Bankitalia, ha affermato che deve pagare chi ha venduto titoli illecitamente. "Da cittadino è una cosa da stigmatizzare e che va fatta pagare", ha detto il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante un'audizione davanti alle commissioni Finanze della Camera e del Senato, rispondendo a una domanda sulla questione dei bond subordinati delle quattro banche salvate venduti illecitamente".

Peccato che sia stata proprio la Banca d'Italia a fare da palo ai ladri di risparmi, come risulta dall'allegato appunto per il direttorio di Bankitalia del 30 dicembre 2015, con all'oggetto: "titoli di debito subordinati emessi dalle banche italiane", dove  il dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia, fa il punto sui dati relativi ai bond subordinati, sulla consistenza e tipologia dei sottoscrittori, con un aggiornamento imposto  per: "Le recenti vicende legate alla risoluzione delle crisi aziendali di quattro intermediari , che hanno generato una forte richiesta di informazioni sull'ammontare dei titoli subordinati emessi dalle banche".

   Le obbligazioni subordinate in essere  al 31 ottobre 2015- si legge nell'appunto- sono pari a 67 miliardi, l'11 per cento del totale delle obbligazioni emesse dalle banche pari a 623 miliardi di euro alla data del 30 settembre ed il 46,1% di tali rischiosi bond subordinati, espropriabili dal 1 gennaio 2016 con la normativa del 'bail in', erano in mano alle famiglie italiane, contro il 3,3% dei Fondi.

    Bankitalia, perfino da questo documento (classificato come riservato),  sapeva da molto tempo sui  rischi tangibili delle obbligazioni subordinate, e ciononostante non ha attivato alcuna doverosa e trasparente informazione, per offrire la possibilità ai sottoscrittori retail di tali bond spazzatura con la direttiva Ue del bail-in del maggio 2014, quelle famiglie poi truffate ed espropriate dal decreto salva banche del 22 novembre 2015, di prendere cognizione sui loro rischiosissimi investimenti.

   Perché il Governatore, in un atto di umiltà e risarcimento postumo alle famiglie espropriate, non avvia una indagine interna per verificare perché la Banca d'Italia non abbia avvertito doverosamente i risparmiatori del rischio del bail-in, esproprio criminale del risparmio avvenuto a danno di 130.000 famiglie con il decreto salva-banche, del 22 novembre 2015 ? Oppure la direttiva del bail-in, che doveva essere doverosamente conosciuta dai risparmiatori secondo le norme del governo, che ha messo i paletti ai risarcimenti degli espropriati al 12 giugno 2014,  data in cui è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la direttiva europea sul “bail in”, non era conosciuta da Bankitalia ?

Le bugie, che hanno sempre le gambe più corte, non possono essere più tollerate dai vertici delle istituzioni finanziarie, la cui gravissima irresponsabilità ha prodotto il risparmio espropriato a 340.000 famiglie di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara, Carichieti, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, con l'ennesimo ed ultimo dissesto della Cassa di Risparmio di Cesena, che ha ridotto sul lastrico ulteriori 13.000 famiglie.

                                                                 Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,24.6.2016

 

23/06/2016

Documento n.10357

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