Banche: troppi i bond bancari nei portafogli delle famiglie. Non vendere i titoli di Stato per investire nel risparmio gestito

in Comunicati stampa

BANCHE: ANCORA TROPPI BOND  BANCARI (200 MLD DI EURO)  NEI PORTAFOGLI DELLE FAMIGLIE ITALIANE, CHE SBAGLIANO A VENDERE I TITOLI DI STATO, PER INVESTIRE POZZO SENZA FONDO ED ALTE COMMISSIONI, DEL RISPARMIO GESTITO.

DOMANI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI ANDRANNO INCONTRO CON NICASTRO

 

 

     L’ultimo bollettino economico della Banca d’Italia del 15.1.2016, che ha pubblicato la notizia -in calce- del decreto salva banche del 22 novembre 2015, ha segnalato che le famiglie italiane stiano vendendo i titoli di Stato, che offrono discreti rendimenti, con quote detenute sul totale dei titoli, ridotta al 5,9%, investendo nel pozzo senza fondo del risparmio gestito, le cui alte commissioni applicate, molto spesso azzerano gli scarsi guadagni.

    Le banche in generale hanno continuato a effettuare in estate rimborsi netti di obbligazioni e le consistenze di bond a novembre erano pari a 410 miliardi (-13,4%), mentre si registra una contrazione delle emissioni di obbligazioni bancarie con minore consistenza nei portafogli delle famiglie italiane ed i risparmiatori retail.

   Secondo il supplemento 'conti finanziari' della Banca d'Italia i titoli a medio lungo termine detenuti dalle famiglie sono scesi a fine settembre attorno ai 200 miliardi di euro contro i 274 dello stesso periodo del 2014 e rispetto ai 204 del secondo trimestre 2015, ma continuano ad essere ancora troppi alla luce  della risoluzione delle 4 banche di novembre che ha visto colpiti gli obbligazionisti degli istituti e al bail- in, entrato in vigore a gennaio che li rende più a rischio in caso di fallimento della banca.

   “Il 22 novembre 2015 il Governo e la Banca d’Italia, in stretta collaborazione tra loro, hanno dato soluzione alla crisi di quattro banche di piccola e media dimensione in amministrazione straordinaria, aventi nel complesso una quota del mercato nazionale dell’1 per cento circa in termini di depositi. Le misure adottate hanno assicurato la continuità operativa e il risanamento delle quattro banche nonché il mantenimento dei rapporti di lavoro nell’interesse dell’economia dei territori in cui gli istituti operano, tutelando pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi e obbligazioni ordinarie. Le perdite accumulate nel tempo da tali banche sono state assorbite in prima battuta dalle azioni e dalle obbligazioni subordinate, come richiesto quale precondizione per la soluzione ordinata delle crisi bancarie dalle norme europee, recepite nell’ordinamento italiano con il decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180”.

Bollettino Economico della Banca d’Italia n. 1 del 2016, pubblicato il 15.1.2016 pagina 41.

   I danni reputazionali e di fiducia sul sistema bancario ed il valore sacro del risparmio sancito dall’art.47 della Costituzione del decreto 22 novembre 2015, adottati da ‘Governo e Banca d’Italia in stretta collaborazione tra loro’, saranno acclarati dai prossimi dati statistici, con gli utenti che non avendo più alcun affidamento sui loro sacrificati risparmi, svuoteranno i loro conti assestando ennesimo colpo all’intermediazione creditizia.

    Adusbef e Federconsumatori, che pur nutrendo una massiccia dose di scetticismo sul presidente delle 4 banche nominato dalla Banca d’Italia, l’ex Unicredit Roberto Nicastro, risponderanno all’invito ricevuto andando all’incontro che si svolgerà domani 19 gennaio alle ore 14,00 nella sede di Nuova Banca Marche, in Via Romagna,17 a Roma, ascoltando quali soluzioni avrà da proporre, per ristorare i gravissimi danni inferti a 130.000 famiglie espropriate.

18/01/2016

Documento n.10221

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