BANCHE: ENNESIMO REGALO AI BANCHIERI PER ESPROPRIARE LE CASE ED AGEVOLARE VENDITE FORZOSE DEGLI IMMOBILI, A PROPRIETARI IN TEMPORANEE DIFFICOLTA' ECONOMICHE. CALPESTATA LA FUNZIONE SOCIALE DEL CREDITO E TUTELE CONTRAENTI DEBOLI, SPOLPATI VIVI.

in Comunicati stampa

BANCHE: ENNESIMO REGALO AI BANCHIERI PER ESPROPRIARE LE CASE ED AGEVOLARE VENDITE FORZOSE DEGLI IMMOBILI, A PROPRIETARI IN TEMPORANEE DIFFICOLTA’ ECONOMICHE. CALPESTATA  LA FUNZIONE SOCIALE DEL CREDITO  E TUTELE CONTRAENTI DEBOLI, SPOLPATI VIVI.

 

  Il Governo Renzi, con l’abrogazione dell’art. 2744 c.c., che vieta il patto commissorio (norma a tutela del consumatore, contraente debole rispetto alle banche nel negoziare un contratto di mutuo), permette alle banche di appropriarsi delle case acquistate con il mutuo o con un prestito, qualora il debitore non abbia pagato 7 rate anche non consecutive, entrando direttamente in possesso dell’immobile senza passare per le normali procedure esecutive.

    Dopo il prestito ipotecario vitalizio (PIV); la bad bank;  la defiscalizzazione sulle perdite; il decreto ‘salva banche’ che ha espropriato 130.000 famiglie, tutti a favore dei banchieri, il decreto legislativo sui finanziamenti ipotecari del ministro Boschi, spiana la strada per espropriare le case dei legittimi proprietari in temporanee difficoltà economiche, agevolando le vendite forzose degli immobili da parte delle banche, senza passare per lo scrutinio di legittimità dei giudici.

    Per accelerare il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il decreto Boschi ha cancellato l’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto "patto commissorio" e cioè "il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore", sottraendo ai consumatori ed alle famiglie le tutele minimali esistenti, per incentivare in tal modo la modifica unilaterale delle condizioni anche a mutui e finanziamenti già erogati.

   Il superamento di tale divieto che sembra scritto dai legali degli istituti di credito, permette quindi alle banche di entrare direttamente in possesso dell’immobile e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito qualora il mutuatario sia in ritardo con il pagamento di 7 rate, anche non consecutive, col risultato di mettere in mezzo ad una strada migliaia di famiglie morose, per temporanee difficoltà economiche dipendenti dalla perdita di lavoro o da altre cause non prevedibili.

    Con l’aggravante della completa defiscalizzazione degli importi incassati dalle vendite forzose degli immobili, come stabilito dall’articolo 16 del provvedimento di conversione in legge del decreto sulla riforma del credito cooperativo e la garanzia sulle cartolarizzazioni delle sofferenze: chi acquisisce gli immobili nell’ambito di vendite giudiziarie per poi rivenderli a un’acquirente finale paga un’imposta sostitutiva di appena 200 euro, contro la tassazione ordinaria del 9%.

 

 

                                  

 

03/01/2016

Documento n.10257

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