BANCHE E TASSI: I PRECEDENTI TAGLI DEL COSTO DEL DENARO DELLA BCE, NON HANNO AVUTO ALCUNA RICADUTA SUI CONSUMATORI

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

BANCHE E TASSI: I PRECEDENTI TAGLI DEL COSTO DEL DENARO DELLA BCE, NON HANNO AVUTO ALCUNA RICADUTA  SUI CONSUMATORI, CHE CONTINUANO A PAGARE MUTUI E PRESTITI TRA I PIU’ ALTI D’EUROPA

    L’ennesimo  taglio del costo del denaro allo 0,0,5%, deciso ieri dalla BCE, non produrrà alcun effetto positivo nell’Italia del ‘caro banca’ agli sportelli, con consumatori, famiglie e Pmi,  sempre più salassati perché costretti a pagare costi dei conti correnti, pari a 362 euro l’anno su un conto non convenzionato e mutui più elevati di 131 punti rispetto alla media europea.

   Affermazioni che non rappresentano le supposizioni  di Adusbef e Federconsumatori, ma la realtà messa nero su bianco dai tassi praticati dalle banche nel trimestre luglio- settembre 2014 (quindi in vigore)-, e pubblicati sul sito della Banca d’Italia in ossequio alla legge antiusura per tipologie di finanziamenti, i cui tassi di interesse praticati dalle banche sfiorano il 25% per prestiti erogati a famiglie e imprese.

   Gli scoperti di conto corrente superano  il 24% senza essere considerati usurari;  gli sconti commerciali delle fatture oltre il 15%;  i mutui arrivano al 10,46%; il credito al consumo oltre il 19%;  anticipi e sconti commerciali sono concessi a tassi medi dell’8,90% (fino a 5mila euro), all’8,06% (da 5mila euro a 100mila euro) e al 5,49% (oltre 5mila euro); la soglia d’usura è rispettivamente fissata al 15,13%, 14,08%, 10,86%. Per il factoring (cessione dei crediti) sono stati registrati tassi medi al 7,43% (fino a 50mila euro) e al 4,67% (oltre 50mila euro), con la soglia d’usura rispettivamente al 13,29% e al 9,84%.

  I finanziamenti concessi dietro la cessione del quinto dello stipendio e della pensione (zero sofferenze), fissati a tassi di interessi medi del 12,08% per i prestiti fino a 5mila euro e all’11,50% per quelli oltre 5mila euro; la soglia d’usura è fissata rispettivamente al 19,10% e al 18,38%. Il credito al consumo è erogato al tasso medio del 12,05% per prestiti fino a 5mila euro mentre oltre 5mila euro il tasso medio è al 9,78%; la soglia d’usura è rispettivamente al 19,06% e al 16,23%. Con le carte di credito revolving (gli acquisti con tessere di plastica poi rateizzati) il tasso medio è al 16,97% per prestiti fino a 5mila euro mentre oltre 5mila euro il tasso medio è al 12,31%; la soglia d’usura è rispettivamente al 24,97% e al 19,39%. I mutui ipotecari a tasso fisso vengono erogati con interessi medi pari al 5,17% mentre per quelli a tasso variabile gli interessi medi sono al 3,73%; la soglia d’usura per i finanziamenti immobiliari è rispettivamente al 10,46% (tasso fisso) e all’8,66% (tasso variabile). Per i crediti personali si registra un tasso medio all’11,82% con la soglia d’usura fissata al 18,78%.

   Sulle aperture di credito in conto corrente, i tassi medi registrati sono all’11,48% (fino a 5mila euro) e al 10,06% (oltre 5mila euro); la soglia d’usura fissata è rispettivamente al 18,35% e al 16,58%. Sugli scoperti senza affidamento fino a 1.500 euro, il tasso medio è al 16,25%, mentre oltre 1.500 euro è al 15,01%; la soglia d’usura fissata è rispettivamente al 24,25% e al 22,76%. Sul leasing relativo ad autoveicoli e mezzi aeronavali si registra un tasso medio al 7,92% (fino a 25mila euro) e al 7,52% (oltre 25milla euro); la soglia d’usura fissata è rispettivamente al 13,90% e al 13,40%. Sul leasing immobiliare gli interessi medi sono al 6,52% (tasso fisso) e al 4,87% (tasso variabile);  la soglia d’usura fissata è rispettivamente al 12,15% e al 10,09%. Sul leasing strumentale, i tassi medi registrati sono all’8,43% (fino a 25mila euro) e al 5,88% (oltre 25mila euro); la soglia d’usura è fissata rispettivamente al 14,54% e all’11,35%. Per non parlare dell’istruttoria veloce diventata più esosa dopo che ha sostituito la commissione massimo scoperto.

   La battaglia per la competitività delle imprese passa anche agli sportelli bancari, che continuano a strozzare famiglie ed imprese con tassi, commissioni e condizioni non più sopportabili addossati anche ai giovani che riescono a prendere un mutuo trentennale prima casa di 100.000 euro, che devono pagare un gap di circa 25.000 euro in più  rispetto agli altri giovani dell’Europa a 27.

   Adusbef e Federconsumatori  tornano a chiedere maggiore attenzione sul ‘caro banca’ dai costi ‘conformi’ la cui concorrenza lascia a desiderare, sollecitando anche la portabilità dei conti correnti da una banca all'altra in un tempo stabilito di 30 giorni, ulteriore misura efficace, come quella attivata per la portabilità dei numeri di telefono da un gestore all'altro, per impedire accordi di cartello e clausole vessatorie nei contratti di durata, tese a negare i diritti di consumatori e correntisti.

 

                                                                             Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,5 settembre 2014

09/05/2014

Documento n.9795

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK