BANCA POPOLARE DI VICENZA: ORA CHE E' STATO CONSUMATO IL RICATTO BCE A DANNO DI 117.000 SOCI, CHE SABATO HANNO APPROVATO IL LORO KARAKIRI, LE 4 PROCURE CHE INDAGANO SU ZONIN & SOCI, ANCHE PER REATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, DEVONO FARE GIUSTIZIA, CONCLUDENDO INDAGINI.

in Comunicati stampa

BANCA POPOLARE DI VICENZA: ORA CHE E’ STATO CONSUMATO IL RICATTO BCE A DANNO DI 117.000 SOCI, CHE SABATO HANNO APPROVATO IL LORO KARAKIRI,  LE 4 PROCURE CHE INDAGANO SU ZONIN & SOCI, ANCHE PER REATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, DEVONO FARE GIUSTIZIA, CONCLUDENDO INDAGINI.

 

  

   Ora che è stato consumato il ricatto Bce a danno di 117.000 soci della Banca Popolare di Vicenza, che sabato scorso hanno approvato aumento di capitale, trasformazione in Spa ed il loro karakiri di limitarsi a perdere solo il 90% dei loro investimenti azionari, di  una banca non quotata in Borsa, che era riuscita a raddoppiare il numero degli azionisti da 60 mila nel 2008 a 117 mila nel 2015, nel pieno di una terribile recessione, con una gestione criminale del credito e del risparmio tramite meccanismi estortivi di mancata concessione di mutui  e/o fidi, ma con la droga dei prestiti facili, quasi 1 miliardo di euro, pari a un quarto del capitale della banca, le 4 Procure della Repubblica,  che con molto comodo indagano anche per il reato di associazione a delinquere su Zonin &Soci, hanno il dovere di concludere le indagini ed offrire un minimo di giustizia ai risparmiatori ed azionisti truffati.

      Adesso che Vicenza ha fatto il botto con un valore bruciato quantificato in almeno 10 miliardi di euro tra perdite del valore delle azioni, aumenti di capitali e buchi di bilancio, con Guardia di Finanza e Procure della Repubblica che hanno finalmente deciso di scoperchiare il pentolone maleodorante dei bilanci della Popolare già presieduta da Gianni Zonin, tocca alla giustizia penale individuare colpe e colpevoli dell'ennesimo scandalo bancario annunciato e già denunciato da Adusbef a partire dal 18.3.2008, perché tutto era già scritto da anni nei 18 esposti presentati alle Procure di Vicenza, Prato, Udine, Roma e Trento.

     Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi di stringere le indagini giudiziarie, per offrire un minimo di giustizia a 117.000 azionisti truffati da una gestione criminale del credito e del risparmio, con il prezzo delle azioni gonfiate già nel 2008 rispetto alle altre banche popolari, crollato da 62,5 euro a 6,30 euro, con l’acquisizione ed il sequestro delle perizie redatte dagli esperti incaricati dalla banca afferente il valore della azioni, che invece di essere un atto proprio del Cda, che non rientra nell’ambito di applicazione dell’art. 119 del Tub (Testo unico bancario) che disciplina il rilascio della documentazione- come ha risposto la banca ai soci che le richiedevano- è un atto pubblico la cui congruità deve essere verificata da un Ctu (Consulenze tecniche d’ufficio) indipendente per tutti gli accertamenti conseguenti.

 

                                                                   


 

03/07/2016

Documento n.10262

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