AUTOSTRADE: RINCARI CALMIERATI ? LE TARIFFE RINCARATE DEL 69,8% DAL 1999 A FRONTE DI INFLAZIONE DEL 37,66% DOVEVANO CALARE, INVECE DI AUMENTI CON BEFF

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COMUNICATO STAMPA

AUTOSTRADE: RINCARI CALMIERATI ? LE TARIFFE RINCARATE DEL 69,8% DAL 1999 A FRONTE DI INFLAZIONE DEL 37,66% DOVEVANO CALARE, INVECE DI AUMENTI CON BEFFA

> Nel 2014 gli aumenti per ciascuna società concessionaria autostradale sono stati in media del + 3,9% così dettagliati:  Ativa +0,82%, Autostrade per l'Italia +4,43%, Brennero +1,63%, Brescia-Padova +1,44%, Centropadane +8,01%, Cisa +6,26%, Autostrada dei fiori +2,78%, Autovie venete +7,17%, Milano Serravalle e Mi. Tang.li +4,47%, Tangenziale di Napoli +1,89%, Rav +5,00%, Salt +3,07%, Sat +5,00%, Autostrade meridionali (Sam) +0,00%, Satap A4 Tronco Novara Est - Milano e Torino - Novara Est +5,27%, Satap Tronco A21 TO-AL-PC +1,66%, Sav (autostrada e raccordo) +5,00%, Sitaf - Barriera di Bruere +4,23%, Sitaf - Barriera di Avigliana +4,31%, Sitaf - Barriera di Salbertrand +3,81%, Torino-Savona +1,60%, Cav - A4 VE-PD, Tang. Ovest di Mestre e racc. con aeroporto Marco Polo e Passante di Mestre +6,26%, Strada dei Parchi +8,28%.

> Dal 1999, anno della privatizzazione della concessionaria statale, e fino al 2014 i prezzi sono cresciuti del 69,8 % a fronte di una inflazione del 37,66% con i governi che hanno fatto a gara nel concedere rincari favorevole ai concessionari, per consentire di scaricare sulle tariffe anche gli extracosti di opere e investimenti che spesso non si sono concretizzati. Nel 2014, a fronte della richiesta di aumenti medi del 4,8 %, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, un funambolo nel gioco delle tre carte, ha concesso «solo» il 3,9%: appena due volte e mezzo l’inflazione programmata affermando che gli automobilisti avrebbero risparmiato 50 milioni di euro. In questi giorni lo stesso Ministro ha affermato che la concessione di rincari entro l'1,5 % sarebbe frutto di un'azione calmieratrice del Governo, che continuando a mistificare, dimentica di aggiungere che il tasso programmato, cioè l’1,5%,  risulta ben superiore a quello reale, con l’inflazione annua pari allo 0,2 %: venti volte inferiore all’aumento medio concesso dal governo .

> Le concessionarie da galline dalle uovo d'oro che gestiscono monopoli naturali - secondo Adusbef e Federconsumatori -, non possono continuare ad addossare sulla pelle degli utenti spremuti come limoni con la complicità dei Governi i futuri investimenti con consumatori e Pmi costretti a finanziare il capitale di rischio, privatizzando gli utili e socializzando le perdite. Adusbef e Federconsumatori, che avevano chiesto una moratoria, un vero e proprio congelamento delle tariffe nel 2015 per alleviare le sofferenze economiche prodotte dalla crisi, auspicando che invece di concedere gli aumenti il ministro Lupi invece del gioco delle tre carte, avrebbe concesso alle famiglie taglieggiate e agli utenti strangolati, una diminuzione delle tariffe facendo così recuperare parte di quegli aumenti concessi che si sono attestati negli ultimi 15 anni al doppio dall'inflazione tra il 1999 ed il 2014.

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> Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

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> Roma, 1 gennaio 2015

01/02/2015

Documento n.9939

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