AUTORITA' DEL GAS ED ENERGIA: RELAZIONE ANNUALE NOIOSA E DELUDENTE! EVIDENTE CONTIGUITA' CON IMPRESE CONTROLLATE

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COMUNICATO STAMPA

AUTORITA’ DEL GAS ED ENERGIA: RELAZIONE ANNUALE NOIOSA E DELUDENTE !  L’EVIDENTE CONTIGUITA’ CON IMPRESE CONTROLLATE, OLTRE AD AVER  SCIPPATO DA TASCHE CONSUMATORI UN SURPLUS DI CIRCA 15 MILIARDI DI EURO ULTIMO DECENNIO, HA CONSENTITO ABUSI,SOVRAFATTURAZIONI,CONFLITTI DI INTERESSI MUNICIPALIZZATE  E QUOTIDIANI SOPRUSI, CON COSTI DI 600 EURO A FAMIGLIA.

    L’evidente contiguità dell’Autorità per il Gas e l’Energia con le imprese vigilate (senza contare le Parentopoli  tra aziende del gas ed alcuni dirigenti promossi in posti chiave), oltre ad aver scippato dalle tasche dei consumatori un surplus di fatturazione di circa 15 miliardi di euro, ha consentito abusi, sovrafatturazioni ed ordinari soprusi, con costi eccedenti sulle bollette elettriche e del gas di circa 600 euro.

   L’Italia si colloca ai primi posti della classifica dei Paesi che nel secondo semestre 2012 aveva registrato i maggiori aumenti dei prezzi energetici pagati dalle famiglie: secondo i dati Eurostat, infatti, nel nostro Paese l’incremento su base annua è stato dell’11% per l’elettricità e del 10,6% per il gas. Sono dati, soprattutto il primo, più elevati della media dell’Unione Europea, dove l’incremento è stato del 6,6% per l’elettricità e del 10,3% per il gas.  In Italia i prezzi del gas (9,7 euro) sono più alti della media Ue (7,2 euro).

   Gli aumenti tariffari per gas e luce registrati da Eurostat sono dovuti all’assenza di concorrenza e all’inerzia di autorità preposte ai controlli, il cui strabismo noto a favore dei monopolisti, comincia ad essere preoccupante. Se non si inverte la tendenza all’incremento registrato in Italia abrogando oneri di sistema ed oscuri balzelli, spalmati sapientemente sui redditi delle famiglie italiane, che vedono la bolletta elettrica crescere, arrivando a costare circa 600 euro con 3.000 kWh/anno e una potenza impegnata di 3 kW, quella del gas a 1.300 euro in media per un consumo annuo di 1.400 metri cubi,  non si risolve la crisi economica. Per non parlare del settore idrico e delle municipalizzate, dove la relazione annuale dell’Autorità non coglie affatto i conflitti di interessi tra enti locali controllanti ed aziende,specie a Roma con l’Acea che spadroneggia, facendo strame dei diritti.

    Milioni di consumatori, sia elettrici che del gas, sono costretti a sopportare abusi e quotidiani soprusi da parte di gestori arroganti, specie nel settore della sovrafatturazione delle bollette, per assenza di controlli e severe sanzioni da parte dell’Autorità, che sorvola su tali evidenti lesioni dei diritti dei cittadini, che in alcuni casi arrivano all’arbitraria interruzione del servizio energetico. 

   Anche uno studio recente di IBL (Istituto Bruno Leoni) diffuso ieri,  arriva alle stesse conclusioni dell’ Adusbef confermando che: "che gli operatori regolati sono riusciti, in questo frangente, a ottenere remunerazioni nettamente superiori a quelle obiettivo, attraverso una buona politica di finanziamento e/o una sovrastima Le aziende  di trasporto e distribuzione di elettricità e gas nel periodo dal 2007 al 2012 hanno ottenuto un ritorno medio degli investimenti ben superiore al target fissato dall'Autorità per l'energia e il gas con extra profitti complessivi annuali fra 600 e 1.200 milioni. L’eccessiva remunerazione dei principali operatori regolati ha sottratto al sistema risorse preziose, che hanno aggravato la bolletta energetica per il paese. In diversi casi gli operatori si sono potuti avvalere per una quota molto significativa, o addirittura maggioritaria, della possibilità di ottenere una sovra-remunerazione riservata agli investimenti di particolare importanza, urgenza o strategicità. Solo nell'ultimo triennio, dopo un periodo di contenimento dei costi, l'Autorità e il ministero dello Sviluppo economico abbiano mostrato un'eccessiva benevolenza nel determinare le tariffe. "Appare paradossale che tale caratteristica venga riconosciuta a una parte così alta della Rab [gli investimenti che ottengono la remunerazione con le tariffe] dei soggetti regolati: clamoroso il caso di Terna, che nel 2012 ha goduto dell’extra incentivazione per l’82% dei suoi investimenti regolati”. Nelle more di una ulteriore tranche di privatizzazione di queste aziende, lo studio Ibl afferma o che "in vista del nuovo periodo regolatorio [definizione delle nuove tariffe quadriennali] appare necessario riportare i rispettivi parametri di redditività entro livelli accettabili e contenere in tal modo i rincari delle componenti regolate delle infrastrutture elettriche e gas. Gli interventi [correttivi delle attuali tariffe] devono essere diretti sia a limitare il perimetro delle attività regolate, sia a contenere la remunerazione riconosciuta [a trasporto e distribuzione] entro livelli accettabili".

                                                                                                                  Elio Lannutti (Adusbef)

Roma,19.6.2014  

19/06/2014

Documento n.9750

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