AMBIENTE,MANCATA OMOLOGAZIONE FILTRO ANTIPARTICOLATO DUKIC: IMPUTAZIONE COATTA PER 3 DIRIGENTI DEL MINISTERO DEI TRASPORTI, PER IL REATO DI OMISSIONE IN ATTI D'UFFICIO

in Comunicati stampa

 

                                                                COMUNICATO STAMPA

 

AMBIENTE,MANCATA OMOLOGAZIONE FILTRO ANTIPARTICOLATO DUKIC:  IMPUTAZIONE COATTA PER 3 DIRIGENTI DEL MINISTERO DEI TRASPORTI, PER IL REATO DI OMISSIONE IN ATTI D’UFFICIO

 

 

  La lunga battaglia legale portata avanti dalla Dukic Day Dream srl, sostenuta dall’Adusbef, contro Fiat, Pirelli Feelpure, Iveco e il Ministero dei Trasporti, per il rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini, incentrata sulla mancata omologazione del dispositivo Tre"D"CarVan, un sistema elettromagnetico idoneo alla riduzione della massa di particolato emessa dai motori Diesel , ideato, brevettato a livello europeo (brevetto E.P. n.1408227) e prodotto dalla Dukic Day Dream srl, segna l’imputazione coatta per 3 dirigenti del ministero dei Trasporti per il reato di omissione in atti d’ufficio.

  L'esposto presentato dalla azienda vicentina nel 2011 evidenziava il fatto che, per interessi di terzi, il Ministero dei Trasporti aveva negato l'omologazione del dispositivo prodotto, con il riscontro da parte del sostituto procuratore di Terni il quale, dopo aver sequestrato il registro delle omologazioni presso il Ministero dei Trasporti nel 2011 e dopo alcune perizie, aveva trasmesso l'atto di procedimento alla Procura di Roma per competenza territoriale a carico di alcuni alti funzionari del Ministero, per avere procurato un ingiusto profitto dalle omologazioni di FAP (Filtri Anti Particolato) che non rispondono alle normative richieste dalla legge.

  Il dispositivo Dukic Tre"D"CarVan, in grado di abbattere le emissioni inquinanti fino all' 80/90%, che aveva superato le prove di conformità previste dal Decreto Ministeriale n. 42/2008 sull'omologazione e l'installazione dei sistemi idonei alla riduzione della massa di particolato emesso dagli autoveicoli, veniva bloccato dal Ministero per le pressioni ricevute, secondo l'esposto di Dukic, da parte delle big del settore.

   Con tale dispositivo un qualsiasi motore Diesel potrebbe rientrare nei parametri della fascia di appartenenza dell'Euro 4/5, con enormi vantaggi per tutto il sistema e soprattutto per l'ambiente, con una spesa che varia da poco più di 1.000 euro per le autovetture a circa 3.500 per i veicoli pesanti - secondo Michele Campostrini l'inventore del sistema - tutti i veicoli dotati di motore Diesel diminuirebbero considerevolmente l'emissione di gas inquinanti (anidride carbonica, particolato, NO2, HC, NOx...) fino all'80%”.

   Le implicazioni ambientali coinvolgenti un parco auto di 43 milioni di veicoli, la salute per tutti i cittadini e le conseguenze industriali, accresciute dal tempo fatto trascorrere inutilmente per colpa o dolo, aggravando in tal modo gli effetti inquinanti, denunciate negli esposti, hanno segnato un punto a favore  dell’azienda Dukic e dell’avv.ssa Monica Cirillo di Adusbef che ha seguito la vicenda giudiziaria, con l’imputazione coatta a carico di tre dirigenti del ministero dei Trasporti, firmati dalla dott.ssa Paola di Nicola della Procura di Roma, nel provvedimento di 46 pagine.

      

                                                                                                                               

 

 

28/04/2017

Documento n.10523

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