VISCO: MA QUANTI BEGLI APPALTI SIGNORA SOGE' (I)

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Marco Menduni e Ferruccio Sansa per “Il Secolo XIX” Il Demanio dello Stato e la Sogei, enti controllati dal ministero dell’Economia, hanno affidato appalti per milioni di euro a una società di cui fino a pochi mesi fa era socio Giovanni Sernicola, capo della segreteria dello stesso viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco. Tra i soci della Gpsc srl (Government procurement services consulting srl) siedono anche l’ex vice-segretario dell’allora ministro delle Finanze e il cugino dell’attuale segretario. La Gpsc ha sede nello stesso immobile in cui si trovano gli uffici della Nens (Nuova economia nuova società), associazione privata fondata dal viceministro Visco insieme con il suo collega Pierluigi Bersani. Coincidenze? Una fonte sicura, che ha accesso a tutti i documenti del condominio, conferma al “Secolo XIX”: «I due appartamenti, quello che ospita la Nens e quello della Gpsc, sono contigui e fanno capo alla stessa proprietà (la famiglia Spitz, cui appartiene il direttore del demanio, architetto Elisabetta Spitz, nominata pochi mesi fa dallo stesso Visco, ndr). Anzi, dal punto di vista amministrativo gli appartamenti risultano come un’unica unità». Il presidente dell’associazione è proprio quel Giovanni Sernicola, segretario di Visco ed ex-socio della Gpsc. E alla guida dell’associazione privata di Visco si trovano alcune persone che siedono anche nei posti chiave della Gpsc, scelta dal ministero dell’Economia per i suoi appalti. Ciliegina sulla torta: uno di quegli appalti è stato firmato proprio da Elisabetta Spitz, direttore del Demanio nominato da Visco e la cui famiglia è proprietaria dell’appartamento che ospita l’associazione Nens. Una catena di conflitti di interesse, una rete di partecipazioni e di appalti che “Il Secolo XIX” è riuscito a dipanare e che ruota tutta intorno alla figura di Giovanni Sernicola e allo stabile di viale Angelico 163 nel quartiere di Prati, a Roma. CHE COS’È LA GPSC - Così si autopresenta la GPSC sul suo sito internet: «La società è nata all’inizio del 2003 per iniziativa di un gruppo di manager e consulenti che hanno guidato con successo importanti operazioni di cambiamento di organizzazioni private e pubbliche». GIOVANNI SERNICOLA E LA GPSC - Prima di diventare l’uomo ombra di Vincenzo Visco, Sernicola ha lavorato per vent’anni come funzionario della Camera dei Deputati, «dove - racconta chi con lui ha condiviso quel periodo - quale addetto agli “uffici di verbalizzazione” ha avuto accesso alle trascrizioni dei lavori di tutte le più importanti commissioni di inchiesta, dalla Lockheed in poi». Oggi è il capo della segreteria del viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco. Sernicola è uomo potente, molto potente, ma preferisce non comparire mai: nessuna intervista, impossibile rintracciare una sua fotografia. Di certo, però, è il braccio destro, l’uomo di fiducia, di Visco. Tanto che Sernicola viene nominato presidente dell’associazione politica, fondata dal viceministro. Sì, proprio la Nens, ospitata in un appartamento di proprietà della famiglia del direttore del Demanio, l’architetto Elisabetta Spitz. Alla richiesta del “Secolo XIX” di fornire dettagli e di dimostrare l’esistenza di un qualsivoglia contratto d’affitto, Visco ha preferito rispondere annunciando querele. Non solo: Visco non ha risposto nemmeno all’interrogazione parlamentare del senatore Andrea Augello che gli chiedeva di mostrare il contratto. Unica replica al quotidiano “Libero”: «Paghiamo 2.500 euro al mese», disse Visco, senza però mostrare i documenti. Ma è soltanto l’inizio: Sernicola, da visure camerali (scheda persona 19605514 e scheda società), risulta essere stato socio della Gpsc fino al primo agosto 2006, quando vendette la sua partecipazione di 5.000 euro a Damiano Lipani, un altro protagonista di questa vicenda. I legami formali di Sernicola con la Gpsc sono quindi conclusi, ma restano contatti di sostanza: suo cugino, tanto per dirne una, è quel Filippo Bucarelli che è ancora socio Gpsc (e che presta servizio in una società del Comune e della Provincia di Roma). GPSC E I SUOI UOMINI - Per capire chi conta veramente nella Gpsc basta andare a consultare il sito della società: www.gpsc.it. Tra i manager troviamo così Fortunato Cocco. È lo stesso Cocco a fornire il suo curriculum: «Responsabile progetti, con alle spalle una lunghissima esperienza nel government, ha precedentemente ricoperto, tra gli altri, i seguenti incarichi». Segue l’elenco, e sono le tappe passate della sua carriera a interessare di più. Perché Cocco è stato, come prosegue la sua scheda sul sito, «Vice Capo di gabinetto del Ministro delle Finanze con incarico di Coordinatore del Comitato guida per l’attuazione della riorganizzazione dell’Amministrazione finanziaria in Agenzie». Insomma, è un ex collaboratore di Visco. Di più: una volta lasciato il suo incarico fu premiato con la nomina a presidente della Consip spa, società controllata al 100 per cento dal ministero dell’Economia. Proviene dal Parlamento e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri anche Piergiorgio Mariuzzo, amministratore unico della società. Così come Silvia Chiaromonte - parente del noto politico Gerardo, maestro di Visco - è approdata tra i manager della Gpsc dopo aver seguito «la nascita e l’organizzazione di diverse agenzie del ministero delle Finanze». NENS E I SUOI UOMINI - Il primo legame tra Gpsc e Nens salta subito agli occhi: i due soggetti hanno sede nello stesso stabile. E il presidente dell’associazione di Visco e Bersani è proprio Sernicola. Ma non sono gli unici elementi che accomunano le due situazioni: dalla scheda società della Gpsc risulta che il 23 dicembre 2004 Salvatore Mariconda acquistò una quota di 5.000 euro della Gpsc. Sfogliando lo Statuto dell’associazione “Nuova Economia Nuova Società”, all’ultima pagina, tra le firme dei fondatori, dopo quelle di Visco e Bersani, compare proprio il nome di Salvatore Mariconda. GLI APPALTI DELLA GPSC - E siamo al punto più delicato della questione: gli appalti, numerosi, che la Gpsc ha ottenuto, li ha avuti da agenzie direttamente dipendenti dal ministero dell’Economia. È lo stesso bilancio della Gpsc (capitolo 4, pagina 18) a spiegare da dove vengano le maggiori entrate della società: «Le più significative voci del fatturato sono rappresentante dai ricavi per i servizi forniti dalla società nello sviluppo di importanti progetti di amministrazioni pubbliche. Si tratta in particolare dell’assistenza all’attività della centrale acquisti della Regione Emilia Romagna, all’istituzione del centro acquisti territoriale della Regione Sardegna, alle attività dell’Agenzia del Demanio e a quelle della società Roma Entrate del comune di Roma». Oltre agli enti locali, tutti retti da amministrazioni di centrosinistra, colpisce il riferimento al Demanio. LA GPSC E IL DEMANIO - “L’avviso di aggiudicazione” (consultabile sul sito del Demanio www.agenziademanio.com) porta la data dell’24 luglio 2007. Oggetto della gara: «L’esecuzione del servizio concernente prestazioni professionali di supporto all’Area dedicata alla gestione dei beni immobili confiscati alle organizzazioni criminali». Importo di aggiudicazione: 602mila euro. La firma in calce all’avviso è di Elisabetta Spitz. Nominata da Visco. La sua famiglia è proprietaria dell’immobile dove ha sede la Nens. LA GPSC E LA SOGEI - Ma è soltanto uno dei casi. La Gpsc riceve un appalto ancora più rilevante dalla Sogei, che dal luglio 2002 è controllata al 100 per cento dal ministero delle Finanze. La Sogei - è scritto sul sito della società - è parte integrante del sistema ”Fisco” per il quale svolge la funzione di ente strumentale preposto al settore dell’Information and Communication Technology (ICT) con la missione di sviluppare e gestire il sistema informativo della fiscalità». Ricordiamo la Sogei è stata toccata anche dall’inchiesta del “Secolo XIX” sullo scandalo slot machine, perché al terminale della società dovevano arrivare tutte le informazioni sulle giocate in Italia. Cosa che, è inutile ricordarlo, non avvenne perché la gran parte delle macchinette non erano collegate. Sogei affida almeno un appalto rilevante alla Gpsc. L’atto (consultabile su internet www.sogei.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1437 ) del 15 giugno 2007 ha come oggetto il «supporto a Sogei nel servizio finalizzato alla definizione ed attuazione di un nuovo modello operativo e organizzativo delle attività di riscossione». La gara viene vinta da un raggruppamento temporaneo di imprese di cui fa parte Gpsc insieme con Pricewaterhouse Coopers Advisory. L’importo indicato sull’avviso di aggiudicazione, come risulta dagli atti, è di 1,9 milioni di euro. La Sogei stipula contratti di consulenza anche con i singoli soci della Gpsc. È il caso dello studio Lipani&Partners (che fa capo proprio a quel Damiano Lipani che ha acquistato la quota di Gpsc da Giovanni Sernicola). Il contratto di consulenza (consultabile su www.sogei.it/flex/files/D.9f5e575456fb8236704b/contratti) ha come oggetto un «incarico professionale di consulenza legale per il supporto alle procedure di affidamento, la redazione di pareri e lo sviluppo degli standard contrattuali». L’importo, spiega Sogei, «è stimato in circa 200 mila euro». Dagospia 06 Novembre 2007

06/11/2007

Documento n.6929

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