TRENI: OLTRE IL MILIONE L'ANNO E' QUANTO GUADAGNA L'ING. MORETTI.

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IL MILIONARIO – TRA FISSO, VARIABILE, BONUS E CONTROBONUS, LO STIPENDIO ANNUALE DI MORETTI, AD DI FS, SUPERA IL MILIONE – MA UN ARTICOLO DELLA FINANZIARIA POTREBBE “ABBASSARLO” DI MOLTO… Sandro Iacometti per “LiberoMercato” Mauro Moretti starà facendo gli scongiuri, Forse, segretamente, ha anche sperato nella famosa spallata promessa da Silvio Berlusconi. Andato a vuoto l’affondo, ha ricominciato a pregare. Se la Finanziaria dovesse passare così com’è, l’amministratore delegato si ritroverebbe con una robustissima sforbiciata in busta paga. Una cura dimagrante che trasformerebbe i pingui emolumenti in pochi, anoressici spiccioli. L’articolo 91 della legge Finanziaria attualmente all’esame della Camera prevede infatti che i manager pubblici delle società non quotate non abbiano stipendi superiori a quello del primo presidente della Corte di Cassazione. Intendiamoci, non si tratta di bruscolini. L’alto magistrato con tanti anni di studi, di carriera e di professionalità alle spalle prende 273mila euro lordi l’anno. Uno stipendio di tutto rispetto, che però impallidisce di fronte a quello che riesce a raggranellare Moretti nel corso dei dodici mesi. Per la precisione, la busta paga del manager delle Fs nel 2007 conterrà, euro più euro meno, un milione e 100mila euro lordi. La retribuzione destinata all’ad è contenuta, nero su bianco, nel verbale del cda del 17 novembre 2006. Nel dettaglio, a Moretti viene attribuito un compenso per il suo incarico di 600mila euro. A questa cifra, si legge nel documento di cui “LiberoMercato” è entrato in possesso, si aggiungono 150mila euro di premio per il raggiungimento di determinati obiettivi di produzione. Somme che di solito vengono elargite comunque. Ma Moretti oltre ad essere amministratore delegato è anche consigliere. Ed ecco un’altra bella voce di stipendio. Per il lavoro (quale?) che il manager svolge quando dismette i panni dell’ad e si presenta come semplice membro del cda vengono corrisposti altri 200mila euro. A cui si aggiungono ovviamente i soliti 150. Anche un semplice amministratore, del resto, ha i suoi bravi obiettivi da perseguire. Si arriva così alla modica cifra di un milione e 100mila euro. La cosa curiosa è che quegli ultimi 200mila euro non corrispondono esattamente, come si potrebbe pensare, allo stipendio che percepiscono gli altri consiglieri, ma lo ricomprendono. Questo perché l’amministratore delegato, anche come consigliere resta sempre l’amministratore delegato e quindi e ha diritto a un riconoscimento in più. Sennò a che servono le qualifiche. Volete sapere quanto prendono i suoi colleghi-non colleghi del cda? La bellezza di 45mila euro lordi l’anno. Più di 4 volte in meno rispetto allo stipendio da consigliere dell’ad, innumerevoli volte in meno rispetto agli emolumenti complessivi del supermanager. Ma Moretti non è l’unico a dover sfogliare con discrezione la busta paga. Anche il presidente delle Fs Innocenzo Cipolletta ama poco la pubblicità sul suo stipendio. L’ex presidente del “Sole24Ore”, come previsto dalla stessa delibera del 17 novembre 2006, si troverà in busta paga per il 2007 uno stipendio di 600mila euro per l’incarico. A questa cifra si aggiungono poi 300mila euro per i soliti obiettivi manageriali da raggiungere. In totale 900mila euro tondi tondi, senza ulteriori gratifiche non essendo Cipolletta consigliere. In cambio, però, gli è stato concesso di mantenere incarichi in altre società non partecipate dal gruppo. Certo, i tempi di Catania (con i circa 2 milioni di stipendio e, soprattutto, gli 8 di liquidazione ) sono lontani. Ma sembrano anche lontani i giorni in cui le ferrovie usciranno dal tunnel del deficit operativo, gestionale e finanziario. Un’azienda con 21 miliardi di debiti può davvero permettersi di spendere due milioni per pagare due dei 90mila dipendenti? EUROIMBARAZZO PER LE FS Da Panorama - Nella classifica delle top 100 imprese europee del software, presentata a Bruxelles da Viviane Reding, commissario europeo per Informazione e media, figurano 7 aziende italiane. Tra queste non c’è la Sirti, che di recente si è aggiudicata la gara dell’importo di 1 miliardo di euro indetta dalle Ferrovie per la gestione del software e i call center interni. Al numero 13 (prima delle italiane) figura, invece, l’Almaviva, azienda battuta dalla Sirti sulla base di valutazioni di carattere tecnico fatte dalle Fs. L’Almaviva aveva Dagospia 30 Novembre 2007

03/12/2007

Documento n.6973

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