SUPERBONUS: GOLDMAN SACHS PAGA COME MEDIA 595MILA $ A IMPIEGATO (PIÙ DI OBAMA CHE NE PRENDE 400MILA).

in Articoli e studi
OBAMA BACCHETTA WALL ST. – IL SUPERBONE DELLA CASA BIANCA È IN GUERRA CONTRO I SUPERBONUS – MA I “BIG” PROVANO AD AGGIRARE IL DIVIETO DANDO AI TOP MANAGER AZIONI ANZICHÉ CONTANTI - GOLDMAN SACHS PAGA COME MEDIA 595MILA $ A IMPIEGATO (PIÙ DI OBAMA CHE NE PRENDE 400MILA PIÙ 170 MILA PER SPESE)... Glauco Maggi per "la Stampa" La settimana prossima saranno comunicati i dati di bilancio di molte delle banche protagoniste della crisi, e le previsioni sono per un diluvio di stipendi e bonus, conseguenza degli utili realizzati dai trader e dagli analisti di Wall Street. Gli occhi del pubblico sono puntati soprattutto sulla Goldman Sachs, destinata ad archiviare il 2009 come uno dei più profittevoli tra i 141 anni della sua storia: la media della paga per i suoi 31 mila impiegati sarà di 595 mila dollari. A seguire la JP Morgan Chase, che distribuirà ai 25 mila dipendenti una media di 463 mila dollari. Siamo sui livelli del presidente degli Stati Uniti, che prende 400 mila dollari più 170 mila per spese, viaggi e svaghi. Se un'azienda nuota nei profitti, il beneficio in termini di dividendi e di plusvalenza azionaria ricade su tutti (per la Goldman dal suo azionista principe Warren Buffett ai milioni di lavorati e pensionati con i fondi e con i piani previdenziali). Warren BuffetMa è "quanto" guadagnano a fare scandalo, perché è grazie alle tasse che i grandi di Wall Street hanno potuto sfuggire alla regola numero uno del capitalismo: fallire quando le casse sono vuote, come sono fallite migliaia di altre imprese in altri settori, con minore o nullo potere politico. Christina Romer, consigliera economica di Obama, ha detto ieri in tv che eventuali bonus milionari dati ai vertici delle banche salvate dallo Stato sarebbero "ridicoli"e "offensivi". Lloyd Blankfein, Ceo della Goldman, lo sa. Dopo aver sfidato la decenza con i 68 milioni guadagnati nel 2007, per il 2008 si era azzerato il bonus, e per il 2009 ha inaugurato il nuovo trend: i 30 top manager riceveranno il bonus solo in azioni, e ciò dovrebbe evitare loro di imbarcarsi in attività rischiose che mettano a repentaglio la banca e il sistema. Sarà anche ridotta la percentuale degli utili destinati ai compensi dei dipendenti, che è sempre stata la filosofia fondante della Goldman, più generosa delle concorrenti nel premiare i risultati. Così, dal 50% accantonato nel primo trimestre, la quota è scesa al 48% nel secondo e al 43% nel terzo e nel quarto. Anche la Jp Morgan sta frenando la quota ai dipendenti, scesa dal 40% del primo al 37% del terzo trimestre. Tutte le banche ridurranno la parte in cash a favore delle azioni. Il Congresso ha in agenda la riforma delle regole, e Wall Street accelera per migliorare l'immagine, cioè la forza politica necessaria a respingere le restrizioni caldeggiate da Obama sulla finanza e sulle paghe. Tra il singolo dollaro di salario annuo con zero bonus che si è attribuito il Ceo della Citigroup Vikram Pandit e i 10,5 milioni di dollari approvati da Kenneth Feinberg, lo zar degli stipendi di Obama, a favore del Ceo della assicurazione Aig Robert Benmosche per il 2010, gli americani hanno davanti un ventaglio entro cui piazzare la loro soglia ideale di retribuzione ai papaveri della finanza nell'era post-recessione. Citigroup e Aig sono due nomi simbolo del disastro: e se Citigroup è stata tra le ultime a rimborsare il governo delle decine di miliardi avuti dalle amministrazioni Bush e Obama, Aig è ancora controllata all'80% dal governo, che le ha elargito 180 miliardi.

11/01/2010

Documento n.8406

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK