SILVIO E VERONICA: DOPO 9 MESI SI SONO INCONTRATI IN PREFETTURA. AI TRADIMENTI DI PAPI, SILVIO REPLICA CON UN "MEMORIALE" DELL’INFEDELTÀ DI VERONICA

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IL 'CORRIERE' RIFILA UN MAXI-BUCO A 'REPUBBLICA' (IL GIORNALE DEL 'VERONICO' CRESTO DINA) - DOPO 9 MESI, SILVIO E VERONICA, IERI, SI SONO INCONTRATI IN PREFETTURA PER 20 MINUTI - LA COMPAGNA LARIO, PER MANTENERE IL SUO TENORE DI VITA, VUOLE 43 MILIONI € L’ANNO! - LUI RISPONDE CON 300 MILA € AL MESE OLTRE ALLA VILLA DI MACHERIO (VALORE DI 78 MILIONI) - AI TRADIMENTI DI PAPI, SILVIO REPLICA CON UN "MEMORIALE" DELL’INFEDELTÀ DI VERONICA - CON UNA SEPARAZIONE IN TRIBUNALE SI FAREBBERO DEL MALE, MOLTO MALE, TUTT'E DUE - DAVANTI AI CINQUE FIGLI, USCIREBBERO TALI NEFANDEZZE DA STRONCARE UNA COPPIA DI TORI tratto da www.dagospia.it Angela Frenda per Corriere della Sera Silvio Berlusconi e Veronica Lario non si vedevano da nove mesi: ieri, per 20 minuti, si sono incontrati in Prefettura a Milano. Ma non erano soli. Con loro, gli avvocati: quattro per lui, uno per lei. Si è parlato naturalmente della richiesta di separazione presentata, lo scorso aprile, dalla moglie del premier. L'incontro tra i legali è durato circa cinque ore, dalle 14 alle sette di sera. È stata una cosiddetta udienza di conciliazione, quando cioè i coniugi vengono convocati dal tribunale per capire se ci sono i margini di un accordo e decidere se si va verso una separazione di tipo consensuale o no. A presiedere la seduta Gloria Servetti, a capo della nona sezione civile del Tribunale di Milano. Può toccare infatti al presidente del tribunale o, come in questo caso, a un giudice da lui delegato presiedere l'udienza di conciliazione. Curiosa anche la scelta del luogo: la Prefettura. Abitualmente le separazioni di personaggi noti si tengono il sabato pomeriggio in Tribunale, per evitare la curiosità dei media. Ma in questo caso, poiché ieri era in corso l'anno giudiziario, si è preferito un luogo neutro, a prova di curiosi. Peccato che le numerose macchine della scorta, che hanno sostato per ore in pieno centro, non siano passate inosservate. Soprattutto il furgoncino blindato che accompagna il premier negli spostamenti, e che ieri era in Corso Monforte. L'udienza è durata cinque ore. Ma il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario venti minuti. Il tempo di guardarsi in faccia per la prima volta dopo mesi di accuse, lettere pubbliche e telefonate mancate. E capire che forse non si vuole più tornare indietro. Lui le contesta orgoglio eccessivo e mancanza di fiducia. Lei, come ha detto più volte, comportamenti poco lineari. Intanto, la macchina da guerra messa in campo dalle due squadre legali è già partita. Veronica Lario ha legato la sua richiesta di separazione con addebito ai presunti tradimenti del marito. Ma ieri i quattro legali del presidente del consiglio (tra cui Ippolita e Niccolò Ghedini, e Cristina Rossello) sono passati all'attacco, presentando un articolato «memoriale» nel quale, sul fronte dell'infedeltà, anche a Veronica non si fanno sconti. Un modo per dimostrare che l'addebito richiesto dalla moglie del premier sarebbe ingiustificato, e quindi anche le sue richieste economiche. Nei mesi scorsi infatti la signora Lario ha chiesto al marito, attraverso la sua legale Maria Cristina Morelli, 43 milioni di euro l'anno, poco più di tre milioni e mezzo al mese, come assegno di mantenimento. Una cifra importante, anche per un patrimonio come quello di Silvio Berlusconi. Ma il principio intorno al quale ruota di solito questo tipo di richiesta è la possibilità, per la moglie, di continuare a mantenere il tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. L'assegno servirebbe quindi a questo. Dagli avvocati del premier, però, la cifra è stata giudicata esorbitante. E la controfferta è stata di tutt'altro tipo: 200 mila euro mensili, con la possibilità di arrivare a 300. Certo, la somma chiesta da Veronica dovrebbe essere considerata negoziale, cioè un punto di partenza, ma è comunque dieci volte superiore alla controproposta. E qui entra in campo nuovamente il «memoriale» presentato ieri, nel quale sarebbe stata ricostruita anche la genesi e la consistenza del patrimonio di Veronica Lario. Un inventario dettagliato di immobili (Milano, Olbia, Londra e New York), società e denaro, che secondo quanto raccontato dal premier ai suoi difensori sarebbe stato messo insieme dalla moglie solo grazie a regalie e liberalità che lui le avrebbe fatto in questi 19 anni di matrimonio e circa 30 di vita insieme. 05 veronica lario silvio berlusconi 1988 ok salute Inoltre sarebbero stati già versati a Veronica tra i 60 e i 70milioni di euro, probabilmente per tutelare gli interessi dei loro tre figli: Barbara (25), Eleonora (23) e Luigi (21). Ai quali negli anni scorsi il Cavaliere ha girato anche il 7,5 per cento ciascuno della Fininvest, la finanziaria posta a capo del gruppo di famiglia. portofino01 silvio berlusconi veronica lario lap E il nodo della separazione ruoterebbe proprio sulla divisione per eredità di Berlusconi dell'impero Fininvest tra i figli di primo letto (Marina e Pier Silvio) e quelli di secondo letto. Veronica Lario vorrebbe per i suoi tre ragazzi un trattamento che li tuteli da eventuali disparità. La prossima udienza si terrà a marzo, ma i margini per un accordo sembrano esigui. Così come è in bilico l'offerta di Berlusconi alla moglie di lasciarle Villa Belvedere, arredi compresi, per un valore di 78 milioni e 156 mila euro. Il premier su questo punto è stato chiaro: se non si trova un'intesa, Veronica dovrà andar via da Macherio.

31/01/2010

Documento n.8459

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