Senato. Intervento di E. Lannutti sulla delega fiscale al governo. 27-11-2012

in Articoli e studi

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Lannutti. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signora Presidente, signori del Governo, colleghi, l'Italia, che per ora ha evitato il baratro della Grecia, deve affrontare due questioni grandi come un macigno: una è la corruzione, l'altra è l'evasione fiscale.
Abbiamo tra i 120 e i 180 miliardi di euro di evasione fiscale. Qualche giorno fa, signora Presidente, il Parlamento tedesco ha bocciato l'accordo che era stato stipulato tra il Governo e la Svizzera per il rientro dei capitali tedeschi detenuti nei forzieri delle banche svizzere e nelle cassette di sicurezza. Ricordo che le cassette di sicurezza sono andate esaurite, non c'è più posto. La Germania ha bocciato quell'accordo perché l'aliquota del 27 per cento era considerata un regalo agli evasori, era troppo bassa. Non voglio polemizzare con il precedente Governo, signora Presidente e colleghi, però voglio ricordare che in questo Paese di evasori e di riciclatori di denaro abbiamo fatto scudi fiscali con un'aliquota del 5 per cento in forma anonima. E quei capitali che dovevano rientrare in questo Paese hanno ripreso subito la strada dei paradisi fiscali e legali. E questo non lo dice il senatore Lannutti o l'Italia dei Valori, ma lo hanno confermato studi autorevoli e le statistiche, anche della Banca d'Italia.
Quindi, in questa delega, che noi abbiamo affrontato in Commissione (e io debbo davvero ringraziare i relatori, e anche il Governo per la disponibilità), ci sono luci e ci sono ombre. Le ombre, a nostro giudizio, sono più forti delle luci.
Per esempio, una battaglia che noi abbiamo condotto insieme al senatore Lauro, e che è stata bocciata, riguarda la ludopatia, i giochi e lo Stato biscazziere.
Signora Presidente, noi avevamo proposto, al comma 7 dell'articolo 4, un emendamento chiaro, semplice e trasparente, che chiedeva l'«emanazione di un testo unico sulla disciplina coerente di ogni tipologia di gioco pubblico con vincite in denaro». Ieri ho letto sui giornali un'intervista dove si riferiva che le macchine mangiasoldi e rovina-famiglie che, in caso di gioco compulsivo, dovrebbero essere addirittura bloccate, invece ripartono dopo dieci minuti.
L'emendamento chiedeva che tale disciplina «si uniformi ai principi giurisprudenziali europei e preveda tassazione non inferiore a quella media applicata negli Stati dell'Unione europea, nonché all'esigenza di garantire la totale trasparenza proprietaria delle società concessionarie e di tutti gli operatori del settore, con l'applicazione delle norme antimafia, a partire dalla certificazione antimafia». Signora Presidente, abbiamo infatti visto cosa è accaduto con Corallo e Ponzellini, che gestiscono il settore dei giochi.
L'emendamento chiede di «prevenire l'induzione e la diffusione del gioco d'azzardo patologico». Sono circa 2-3 milioni i malati di ludopatia. Quanto costerà curarli? Bisognerebbe invece prevenire, «con il divieto assoluto della pubblicità ingannevole,» (e invece le macchinette mangiasoldi sono ubicate addirittura vicino alle scuole materne, elementari e superiori) «e con particolari aggravanti nel caso di minori di anni diciotto».
L'emendamento chiede anche di «applicare il principio della risarcibilità dei danni alle famiglie dei giocatori patologici, in caso di responsabilità, anche oggettiva, degli operatori per la mancata tutela preventiva degli stessi, nei luoghi di gioco».
Io ringrazio il senatore Lauro, e mi sono permesso di leggere testualmente questo emendamento, che ci è stato bocciato. Noi lo abbiamo ripresentato, ma sarà posta la questione di fiducia e, probabilmente, neanche se ne parlerà.
Io volevo però dire che in questa delega ci sono ombre, come quella che ho ricordato, ma ci sono anche luci, come quella del contrasto di interessi. Io ricordo la discussione svoltasi in Commissione finanze, fino alle due di notte.
Ma come è possibile che noi scimmiottiamo l'America, dicendo che tutto quello che accade negli Stati Uniti d'America è oro colato, e poi prendiamo dagli Stati Uniti d'America l'azzardo morale dei banchieri che non pagano mai il conto, delle varie Goldman Sachs, e rigettiamo una norma di civiltà come quella di poter scaricare da parte delle famiglie? Tante proposte di legge, infatti, sono state presentate e tante discussioni vi sono state in Commissione finanze.
Per questo ringrazio i relatori e il Sottosegretario ed alla fine, dopo una lunga discussione, mi auguro che queste norme trovino spazio nel maxiemendamento, perché come ho detto altre volte in quest'Aula, signora Presidente, anche l'evasione fiscale minuta è un problema, non solo l'evasione fiscale dei banchieri, quei cinque miliardi di euro di frode fiscale che hanno realizzato con il sistema Brontos le varie Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare ed altre. Per queste, per fortuna, non è stato fatto alcun condono, perché il testo originario di questa legge delega prevedeva il condono per questi banchieri, per i Profumo dei derivati, ma per fortuna questo non è stato fatto e quindi ringrazio per questo.
Resta però il tema del contrasto di interessi: se un artigiano, un falegname, un idraulico chiede 100 euro per un lavoro di mezz'ora, per la chiamata, cosa deve fare la casalinga che deve fare i salti mortali andando ai discount, con la crisi economica che si è mangiata il risparmio delle famiglie, che hanno fatto da ammortizzatori sociali e che hanno oramai esaurito il risparmio dei padri e dei nonni? Non c'è più nulla, se non ci sarà la ripresa, se non si uscirà dalla crisi. Una madre di famiglia che deve comprare i libri per la scuola e deve pagare 30-40 euro di IVA che non si può detrarre, cosa sceglie se non diventare complice suo malgrado degli evasori? Per questo motivo il contrasto di interessi è una cosa seria, che va praticata, al di là dei teorici, dei grandi professori che dalle cattedre dicono che non funziona. Ma sperimentiamolo, questo contrasto di interessi e poi vediamo! Ricordo che in passato c'è stata una sperimentazione. Il senatore Morando è stato padre di una norma per la detraibilità delle ristrutturazioni delle abitazioni e mi pare che abbia funzionato egregiamente.
Per questo, se riusciamo a «portarle a casa» queste norme, se riusciamo ad inserirle nel maxiemendamento, saranno una luce, signori relatori, signor rappresentante del Governo, perché ancora una volta si prevede il voto di fiducia, quindi ci auguriamo che queste norme vengano preventivamente accolte.
Infine, tutti si lamentano. Quelli che viaggiano con i SUV da 70.000, 80.000, 100.000 euro e denunciano 10.000 euro si lamentano e ci sono stati Governi che sono andati a braccetto con gli evasori.
Signora Presidente, colleghi, se riusciamo a fare una seria lotta all'evasione fiscale, se riusciamo a far pagare quelli che non hanno pagato, compresi i banchieri che non pagano mai il conto, sarà una pagina di civiltà, di giustizia sociale e di equità in questo Paese. (Applausi dal Gruppo IdV).

28/11/2012

Documento n.9286

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