SANTAINTESA-ALITALIA: PASSERA ED IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA !

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1 - PER PASSERA È INIZIATO IL TOTO...CALCIO DA PARTE DI PRODI (MODIANO AL SUO POSTO?) Nella partita di Alitalia che lo vede schierato in prima fila in favore dell'imprenditore, Carlo Toto, il banchiere comasco si sta giocando infatti le sue fortune. La trave che ha messo nei piedi di Romano Prodi e di Abramo-Bazoli è così grande da rimettere in discussione la vendita della Compagnia. Con una tipica mossa di stampo democristiano, il premier di Palazzo Chigi sta guadagnando tempo e cerca di allentare la morsa nella quale Passera e i suoi fans (primo fra tutti Montezemolone) lo hanno costretto. Palazzo Chigi nega che nel Governo ci sia una spaccatura, ma è una bugia dalle gambe cortissime perchè tutti sanno che a Nizza Prodi ha costruito un bel pacchetto di scambio con Sarkozy dove accanto all'Alitalia per i francesi c'erano importanti impegni di Parigi sull'energia. L'entrata a gamba tesa del 54enne amministratore delegato di BancaIntesa (l'uomo che nel 2006 ha incassato uno stipendio di 4 milioni e 35 milioni di plusvalenze) si può definire un'autentica "turbativa d'asta politica". L'irritazione di Prodi è talmente forte da costringerlo a studiare un copione diverso. Nella sceneggiatura c'è come secondo protagonista Maurizio Prato, l'ex-manager dell'Iri dalle lunghe borse sotto gli occhi, che ha minacciato di presentarsi dimissionario al Consiglio di amministrazione di martedì prossimo. Non bisogna dare molto credito a questa voce che viene invece ripresa con rilievo dal "Sole 24 Ore". Siamo di fronte a un gioco delle parti tra attori della vecchia compagnia di giro dell'Iri che sanno come muoversi. Ed è difficile credere che il Professore di Bologna, maestro supremo di geometrie potenti, si lasci scappare il fedele ex-ufficiale della Finanza di Foligno. Chi rischia di più in questo momento è Corradino Passera che sulla vicenda sta mettendo a dura prova i rapporti con il presidente di BancaIntesa, Abramo-Bazoli. Non a caso hanno preso a circolare in queste ore le voci sulla sua sostituzione come amministratore delegato della Banca. L'esodo non è immediato e comunque per Passera si parla addirittura dell'Eni dove in primavera scade il mandato di Paoletto Scaroni. I rumors più forti raccolti a Milano dicono che il candidato al posto del banchiere sia Pietro Modiano, l'ex-sessantottino felicemente sposato con Barbara Pollastrini, che nella fusione dell'anno scorso tra il SanPaolo e BancaIntesa è stato salvato in extremis da Piero Fassino e dai Ds torinesi. E' un bocconiano che per 27 anni ha lavorato in Unicredit accanto a Profumo e che D'Alema avrebbe voluto sistemare in Capitalia al posto di Matteuccio Arpe. Quando gli arrivò la proposta di Baffino, Modiano si schernì dicendo: "è appena iniziata la fusione tra Intesa e SanPaolo e sono qui da poco tempo". A queste parole D'Alema rispose: "non mi dirai che ti poni dei problemi etici...". Adesso la fusione c'è stata e i problemi etici per Pietro Modiano sono caduti. 2 – NON DITE A GERONZI CHE PROFUMO LIQUIDA MEDIOCREDITO CENTRALE ALLA CDP C'è un progetto che gira da tempo tra le istituzioni e la finanza sul quale sembrava caduto il sipario. Riguarda la possibilità che la Cassa Depositi e Prestiti, la società per azioni controllata dal ministero dell'Economia e per il 30% dalle fondazioni bancarie, acquisti il Mediocredito Centrale. La Cassa Depositi e Prestiti è un'istituzione antica che nasce a Torino nel 1850 con il compito di provvedere al finanziamento degli enti pubblici e nel 2003 si è trasformata in società per azioni. E' uno strumento importante che detiene tra le altre partecipazioni il 35% di Poste Italiane, ed è presieduta da Alfonso Iozzo. Costui è un calabrese di Torre Ruggiero (provincia di Catanzaro) che ha lavorato per vent'anni nel SanPaolo di Torino ed è grande amico di Prodi e di Padoa-Scoppia. Non ha mai avuto fama di grande banchiere; la sua passione politica è sempre stata orientata al federalismo europeo ed è un perfetto numero 2. Dopo la fusione Intesa-SanPaolo che ha messo i torinesi ai margini, Iozzo ha trovato una poltrona prestigiosa dentro la Cassa Depositi e Prestiti dove si ritrova tra i consiglieri Franco Bassanini e Vittorio Grilli. Il Mediocredito Centrale è invece la banca che nel Gruppo Capitalia ha sempre operato per assistere le imprese e agevolarne il credito. Non è un mistero che dopo la fusione Capitalia-Unicredit, Alessandro Profumo abbia cercato di capire dove sistemare questo pezzo della ex-Capitalia nella galassia del suo impero. Inizialmente ha tentato di inserirlo nella complessa struttura di Unicredit dove alcune divisioni importanti fanno capo a manager tedeschi. Adesso sembra che Profumo abbia deciso di venderlo per liberarsi di uno strumento che non sembra omogeneo al core business del suo Gruppo. C'è però un ostacolo rappresentato dal presidente di Mediocredito Franco Carraro, l'immarcescibile padovano, ex-sindaco di Roma ed ex-presidente della Lega Calcio, che riesce a sopravvivere a tutte le novità grazie al rapporto storico con Cesarone Geronzi.

14/12/2007

Documento n.6996

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