REPORT: GABANELLI VINCE. FINORA NON HA MAI PERSO UNA CAUSA INTENTATA DAI POTENTI...E PREPOTENTI CHE SI SERVONO DI GIORNALI E MASS MEDIA ZERBINI

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GABANELLI VINCE: "Era diritto-dovere dei giornalisti rendere note e sviscerare le vicende relative a Geronzi e il servizio TV è stato realizzato nel rispetto della verità dei fatti" - L'ESPOSTO DI TREMONTI - "Report" finora non ha mai persa una CAUSA... Il 4 novembre 2007 Report trasmette un'inchiesta dal titolo "Fin che la banca va". Si parla dei furbetti e di Geronzi, definito nella trasmissione "il più furbo di tutti". Si racconta del suo ruolo nelle note scalate bancarie, dei suoi guai giudiziari, di una ispezione interna a Capitalia appena acquisita da Unicredit, del rapporto con Maranghi e della sua ascesa al tempio italiano della finanza. Il giorno dopo l'unica notizia riportata dai giornali titolava "Geronzi querela la Gabanelli". La causa si è chiusa e il Giudice per le indagini preliminari Giuseppina Guglielmi, nell'ordinanza di archiviazione scrive: "Era diritto-dovere dei giornalisti rendere note e sviscerare le vicende relative a Geronzi e, poichè il servizio televisivo che è stato realizzato nel rispetto della verità dei fatti (nessuna delle notizie è risultata falsa o rappresentata in modo da ampliarne la portata offensiva), anche la critica e la censura all'operato di Geronzi deve ritenersi giustificata....dichiara inammissibile l'opposizione e ordina l'archivizione del procedimento". Report, che nel corso degli anni ha accumulato numerose cause, finora non ne ha mai persa una. 2 - ESPOSTO DI TREMONTI CONTRO REPORT - GABANELLI: È SOLO GIORNALISMO Aldo Fontanarosa per "la Repubblica" Report si congeda dai suoi telespettatori - domani su Rai Tre l' ultima puntata di questa stagione - con una insidiosa coda polemica. Il ministro dell' Economia Giulio Tremonti contesta l' inchiesta sulla "social card" del 5 aprile perché costruita ad arte - sostiene - per screditare la politica economica del governo. L' attacco parte dal servizio, ma finisce con l' investire la filosofia stessa di Report, la sua impostazione, le sue tecniche giornalistiche. La Gabanelli proprio non accetta la bacchettata di Tremonti e ribatte: i nostri servizi - dice in sostanza - certificano che non siamo mai andati in una sola direzione politica; e l' unica colpa del programma è aver sottopostoa verifica le dichiarazioni del ministro sulla "social card". Tremonti firma, di suo pugno, due esposti inviati al Garante delle Comunicazioni e alla Commissione di parlamentari che vigila sulla Rai. Il ministro non può contestare errori materiali del servizio che Giovanna Boursier - una delle giornaliste di Report - dedica alla "social card". Cifre, circostanze sono corrette. Il ministro critica semmai la filosofia del programma, la sua impostazione, la tecnica del montaggio. Scrive Tremonti che Report avrebbe estrapolato brani tratti da conferenze stampa e da audizioni parlamentari. Brani, appunto, che non consentono al telespettatore di «disporre di un quadro completo, accurato». Certo, la giornalista di Report rivolge delle domande a funzionari o politici. Ma il montaggio, anche in questo caso, impedirebbe all' intervistato di «articolare un ragionamento completo», con il risultato di «proporre al pubblico della Rai un' unica tesi, quella del conduttore». Una tesi già pronta, preconfezionata. I colpi bassi del servizio - insiste Tremonti - sono ancora più gravi perché trasmessi da una rete del servizio pubblico televisivo. Milena Gabanelli è tranquilla, ma anche determinata: «Negli esposti del ministro, non c' è un punto in cui mi viene contestato un fatto, un dato, come non rispondente al vero. Quindi ho delle difficoltà a capire». «Avrei violato il pluralismo: su questo ha ragione - aggiunge con un pizzico d' ironia - visto che l' unico politico presente nella puntata era lui» «Il ministro Tremonti - insiste la giornalista- ha raccontato la sua "social card" su tutti i giornali e in tutti i telegiornali e i talk della Rai: solo su Rai Tre, è stato ospitato a Ballarò, a In mezz' ora, a Che tempo che fa. Noi siamo andati ad analizzare passo passo la questione, parlando con l' Inps, le Poste, i Caf. Alla fine ne è uscito un quadro dove il rapporto costi benefici non è così straordinario. Non è consentito?» « Report - conclude la giornalista - può essere gradito o meno, ma certamente non si può dire che andiamo in una direzione sola. Solo l' anno scorso abbiamo causato le dimissioni di due assessori del Pd. Basta andare a vedere la nostra puntata sul Piano Regolatore di Roma o sulla gestione dei rifiuti. Oppure quella, recente, sulla sanità calabrese».

11/06/2009

Documento n.7973

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