RAI: LE MANI DELLA POLITICA,MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE,SULLE ULTIME INCHIESTE SCOMODE DI REPORT E DI RAITRE

in Articoli e studi
1 - DAGO-REPORT E' improvvisamente diventata gelida l'aria per Paolo Ruffini. Secondo il Pd dalemiano si è giunti alla conclusione che i programmi di Fagiolo Fazio e di Serena Dandini, la satira delle Littizzetto e dei Bertolino, abbia portato un solo risultato: Di Pietro e Travaglio alla stelle danneggiando gravemente il Pd, visto il botto elettorale Idv. Dunque, non è solo Palazzo Grazioli a voler far fuori Paolo Ruffini e i compagnucci della parrocchietta. E l'operazione di "dedipietrificare" la rete sarebbe pure semplice, vista la lunga permanenza di Ruffini (oltre 7 anni), i contratti onerosi di Fazio e di Dandini, la scadenza prossima del rapporto con Floris (con quel Crozza detestato da Palazzo), se il ritorno del dalemone Bersani fosse domani ma il congresso del PD inizia a ottobre. 2 - LE MANI SU RAITRE Alessandra Corazzi per La Stampa Le mani su Raitre. Chi ce le metterà? La sinistra che vuole il governo, o la sinistra che vuole la sinistra? E in questo caso, quale sinistra? Prevarrà il buon senso, che sostiene la conferma del direttore Paolo Ruffini (è un interlocutore costante e competente, ha retto gli ascolti e drenato i costi) o uscirà qualche coniglio dal cappello del congresso del pd? E intanto una mail corre sulla rete: sosteniamo Milena Gabanelli. In che senso? Succede che la puntata di Report dedicata ai costi della «social card», titolo Poveri noi, in onda il 5 aprile, sia risultata indigesta al ministro Tremonti. Parte un esposto all'Agcom (l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), contro il programma e la sua autrice: la trasmissione è frutto di idee preconcette, non è così che si fa servizio pubblico, serve una sanzione. L'Agcom archivia l'esposto. E la Rai? Dovrebbe essere contenta, la Rai, che un suo prodotto superi indenne le forche caudine dell'Autorità. Ma la Rai tace, neanche un comunicato. I rumors, tipici di questi periodi caldi che ne preannunciano altri più caldi ancora, dicono che sia stato un imput della direzione generale a fermare la notizia di agenzia che annunciava l'archiviazione. La stessa direzione generale che, ora, vorrebbe togliere la tutela legale a Report (ma anche ad "Annozero" di Santoro). Il programma di inchieste, ormai storico, sempre scomodo, partì tanti anni fa in seconda serata; poi approdò alla prima letteralmente a furor di popolo. Di argomenti tosti, la trasmissione ne ha toccati tanti, e svariate sono state le cause scaturite dalle denunce di malefatte pubbliche e private: ebbene, Report non ne ha mai persa una. Magari gli spettatori hanno talvolta perso il sonno, o almeno la tranquillità: ma un conto è l'inquietudine, un conto la legge. E gli argomenti presi in esame sono talmente delicati, che una compiuta mancanza di tutela legale rischierebbe di condizionare le inchieste. Sembra che, oltre a Report, le trasmissioni sgradite siano quelle della Dandini e di Fazio: barricaderi no, ma liberi sì. Di invitare chi vogliono, per esempio, anche chi critica il governo. Suvvia, come si fa? L'autunno sarà tosto, soprattutto dal punto di vista economico. Non si può «remare contro» gli sforzi della maggioranza, non si può informare liberamente; non si può fare Raitre. Le mani su Raitre. 3 - CURZIO MALTESE MENA I VERTICI RAI (AVVERTITE GARIMBA) PER MENARE IL CORRIERE Fiero intervento di Curzio Maltese in prima di "Repubblica" per difendere le postazioni "democratiche" di Ruffini e Di Bella a Raitre. L'articolo bastona ovviamente l'uomo nero Berlusconi, ha qualche frecciata per il Pd, uno scappellotto a Di Pietro e un affondo che non deve essere passato inosservato dalle parti di Garimba-Garimberti: "I vertici Rai, che invece non brillano né per doti professionali né per fantasia, hanno infine convenuto d'indicare all'opinione pubblica il colpevole più banale: la sinistra. È ormai come dire che l'assassino è il maggiordomo, ma funziona sempre. Sarebbe il Pd a volere il caos della terza rete per poter lottizzare dopo il congresso, secondo il volere del vincitore. L'ipotesi sembra troppo cretina perfino per gli elevati standard di autolesionismo del centrosinistra. Ma Antonio Di Pietro, per esempio, ci crede e dà una mano ad addossare alla sinistra la colpa dell'epurazione voluta da Berlusconi". Ci sarebbe da dire, a onor del vero, che "l'ipotesi troppo cretina" è stata avanzata in primis dal "Corriere della Sera" e da Aldo Grasso... 4 - MENTANA AL TG3 E MIMUN A RAI3: COSI' PARLO' SACCA' Breviario di Antonello Caporale su "Repubblica" "Berlusconi cala l'asso: Mentana al Tg3, Mimun a Rai 3. Faranno un po' di casino... ma passa". (Agostino Saccà, ex direttore di Rai Fiction)

27/08/2009

Documento n.8145

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