MIFID: LE BANCHE VORREBBERO ADDOSSARE I COSTI ALLA CLIENTELA !

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Prodotti finanziari, più garanzie per i risparmiatori ( Secolo XIX, Il del 29/10/2007 ) Stampa - Guida Ma c'è il rischio che i costi dell'operazione ricadano sui clienti Da giovedì in vigore la direttiva europea che rende meno facili i "bidoni" Milano. Da giovedì più garanzie per i risparmiatori. La materia è, di per sé, complicata e noiosa. I crack Cirio, Parmalat e Tango bond Argentina hanno minato profondamente la (già fragile) fiducia che il risparmiatore aveva dei prodotti e degli intermediari finanziari. La crisi dei mercati innescata dal tracollo dei mutui subprime ha fatto il resto. La direttiva comunitaria Mifid - Markets in Financial Instruments Directive - ha l'obiettivo di portare trasparenza e concorrenza nei mercati finanziari europei. È stata recepita dall'Italia. Entra in vigore il 1° novembre. Per i risparmiatori, una buona notizia. Nuove regole che disciplinano mercati, servizi e strumenti finanziari, nell'intento di rafforzare la tutela del consumatore e a creare un mercato omogeneo in Ue. Adusbef e Federconsumatori chiedono che i costi derivanti dalla sua introduzione "non siano addossati alla clientela". Le associazioni dei consumatori sottolineano infatti che il decreto Bersani, che introduce novità sui mutui e sui conti corrente, e la Mifid avranno un impatto complessivo sui ricavi delle banche compreso tra l'1,5 e il 4 per cento: il rischio è che a pagare siano i consumatori. Gli otto punti salienti della Mifid riguardano da vicino soprattutto i piccoli risparmiatori. Eccoli. Abolizione della regola di concentrazone. Ogni intermediario potrà creare una propria piattaforma di negoziazione. È un tentativo estremo di aumentare la concorrenza, per ridurre i costi di negoziazione e di compravendita e per migliorare il servizio al cittadino-risparmiatore. Consulenti finanziari. Per le persone fisiche è introdotta la possibilità di prestare servizi di consulenza finanziaria, dopo essersi iscritti a un albo redatto e tenuto da un organismo di tutela e controllo, appositamente costituito, che avrà il potere di sospendere o addirittura radiare chi commette gravi infrazioni. Più vigilanza. Sono ampliati gli obiettivi della vigilanza e definite nuove modalità di collaborazione delle autorità, delle banche e degli intermediari. Il nuovo regolamento congiunto Consob-Banca d'Italia prevede pieno scambio di informazioni sulle banche tra le due autorità. Rapporto intermediario-cliente. È contrattualizzato. Sono previste norme di conoscenza del cliente (in base ai principi di "adeguatezza della consulenza prestata e del servizio di gestione portafoglio offerto" e di "appropriatezza" degli strumenti proposti). Vengono imposte limitazioni a banche e imprese nella ricezione di incentivi da parte di soggetti diversi dai clienti cui si presta il servizio. La Consob pubblicherà il nuovo regolamento degli intermediari, completamente riscritto. Al centro delle nuove norme c'è l'interesse del cliente, tutelato con strumenti più forti, ma anche maggiori responsabilità attribuite agli intermediari nei confronti dei clienti Conflitto di interessi. Del problema si è discusso molto in relazione alle agenzie di rating che vengono pagate da chi emette bond: una prassi destinata a minare la credibilità del giudizio che l'agenzia (teoricamente indipendente) dà di una banca o di un suo prodotto finanziario. Ma conflitto di interesse è anche quello che riguarda le banche e i fondi d'investimento da quest'ultime posseduti. La Mifid stabilisce che le autorità e gli intermediari debbano adottare "ogni misura ragionevole per identificare i conflitti d'interesse e per gestirli in modo da evitare che incidano negativamente sugli interessi dei clienti". Quando il conflitto d'interesse è inevitabile, allora per lo meno deve essere esposto al cliente nero su bianco. Best execution. È l'obbligo imposto agli intermediari di eseguire l'ordine del cliente alle "migliori condizioni anche a danno dei propri interessi". La best execution resta però un concetto fumoso quando lo strumento di riferimento non è l'azione bensì l'obbligazione, a causa dell'opacità dei prezzi delle obbligazioni bancarie strutturate collocate attraverso la rete degli sportelli. Exsecution only. La Mifid tenta anche di responsabilizzare i clienti a caccia di affari facili. Come? Prevedendo - attenzione - che quando è il cliente a farsi avanti per comprare azioni o bond non strutturati, "l'intermediario non è tenuto a effettuare le valutazioni, purché ne abbia comunque informato il cliente". Categorie. L'utenza sarà suddivisa in tre categorie, a seconda della protezione da applicare loro. Le "controparti qualificate", cioé i cosiddetti clienti istituzionali, ai quali non si applica la best execution. I "clienti professionali", che avranno una tutela ridotta rispetto agli obblighi previsti per la prestazione di servizi di investimento. E infine i "clienti al dettaglio": sono i piccoli risparmiatori e avranno la massima garanzia prevista. gilda ferrari 29/10/2007. Ma c'è il rischio che i costi dell'operazione ricadano sui clienti Da giovedì in vigore la direttiva europea che rende meno facili i "bidoni" Milano. Da giovedì più garanzie per i risparmiatori. La materia è, di per sé, complicata e noiosa. I crack Cirio, Parmalat e Tango bond Argentina hanno minato profondamente la (già fragile) fiducia che il risparmiatore aveva dei prodotti e degli intermediari finanziari. La crisi dei mercati innescata dal tracollo dei mutui subprime ha fatto il resto. La direttiva comunitaria Mifid - Markets in Financial Instruments Directive - ha l'obiettivo di portare trasparenza e concorrenza nei mercati finanziari europei. È stata recepita dall'Italia. Entra in vigore il 1° novembre. Per i risparmiatori, una buona notizia. Nuove regole che disciplinano mercati, servizi e strumenti finanziari, nell'intento di rafforzare la tutela del consumatore e a creare un mercato omogeneo in Ue. Adusbef e Federconsumatori chiedono che i costi derivanti dalla sua introduzione "non siano addossati alla clientela". Le associazioni dei consumatori sottolineano infatti che il decreto Bersani, che introduce novità sui mutui e sui conti corrente, e la Mifid avranno un impatto complessivo sui ricavi delle banche compreso tra l'1,5 e il 4 per cento: il rischio è che a pagare siano i consumatori. Gli otto punti salienti della Mifid riguardano da vicino soprattutto i piccoli risparmiatori. Eccoli. Abolizione della regola di concentrazone. Ogni intermediario potrà creare una propria piattaforma di negoziazione. È un tentativo estremo di aumentare la concorrenza, per ridurre i costi di negoziazione e di compravendita e per migliorare il servizio al cittadino-risparmiatore. Consulenti finanziari. Per le persone fisiche è introdotta la possibilità di prestare servizi di consulenza finanziaria, dopo essersi iscritti a un albo redatto e tenuto da un organismo di tutela e controllo, appositamente costituito, che avrà il potere di sospendere o addirittura radiare chi commette gravi infrazioni. Più vigilanza. Sono ampliati gli obiettivi della vigilanza e definite nuove modalità di collaborazione delle autorità, delle banche e degli intermediari. Il nuovo regolamento congiunto Consob-Banca d'Italia prevede pieno scambio di informazioni sulle banche tra le due autorità. Rapporto intermediario-cliente. È contrattualizzato. Sono previste norme di conoscenza del cliente (in base ai principi di "adeguatezza della consulenza prestata e del servizio di gestione portafoglio offerto" e di "appropriatezza" degli strumenti proposti). Vengono imposte limitazioni a banche e imprese nella ricezione di incentivi da parte di soggetti diversi dai clienti cui si presta il servizio. La Consob pubblicherà il nuovo regolamento degli intermediari, completamente riscritto. Al centro delle nuove norme c'è l'interesse del cliente, tutelato con strumenti più forti, ma anche maggiori responsabilità attribuite agli intermediari nei confronti dei clienti Conflitto di interessi. Del problema si è discusso molto in relazione alle agenzie di rating che vengono pagate da chi emette bond: una prassi destinata a minare la credibilità del giudizio che l'agenzia (teoricamente indipendente) dà di una banca o di un suo prodotto finanziario. Ma conflitto di interesse è anche quello che riguarda le banche e i fondi d'investimento da quest'ultime posseduti. La Mifid stabilisce che le autorità e gli intermediari debbano adottare "ogni misura ragionevole per identificare i conflitti d'interesse e per gestirli in modo da evitare che incidano negativamente sugli interessi dei clienti". Quando il conflitto d'interesse è inevitabile, allora per lo meno deve essere esposto al cliente nero su bianco. Best execution. È l'obbligo imposto agli intermediari di eseguire l'ordine del cliente alle "migliori condizioni anche a danno dei propri interessi". La best execution resta però un concetto fumoso quando lo strumento di riferimento non è l'azione bensì l'obbligazione, a causa dell'opacità dei prezzi delle obbligazioni bancarie strutturate collocate attraverso la rete degli sportelli. Exsecution only. La Mifid tenta anche di responsabilizzare i clienti a caccia di affari facili. Come? Prevedendo - attenzione - che quando è il cliente a farsi avanti per comprare azioni o bond non strutturati, "l'intermediario non è tenuto a effettuare le valutazioni, purché ne abbia comunque informato il cliente". Categorie. L'utenza sarà suddivisa in tre categorie, a seconda della protezione da applicare loro. Le "controparti qualificate", cioé i cosiddetti clienti istituzionali, ai quali non si applica la best execution. I "clienti professionali", che avranno una tutela ridotta rispetto agli obblighi previsti per la prestazione di servizi di investimento. E infine i "clienti al dettaglio": sono i piccoli risparmiatori e avranno la massima garanzia prevista. gilda ferrari 29/10/2007. ( Secolo XIX, Il del 29/10/2007 )

29/10/2007

Documento n.6909

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