LUSSEMBURGO, PASSERA E PROFUMO NON RIDONO – MARGINI RIDOTTI PER LE CONTROLLATE DI UNICREDIT, MA L’UTILE TIENE. PERDITE MILIARDARIE PER INTESA

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LUSSEMBURGO, PASSERA E PROFUMO NON RIDONO – MARGINI RIDOTTI PER LE CONTROLLATE DI UNICREDIT, MA L’UTILE TIENE. PERDITE MILIARDARIE PER INTESA - (Curioso che per trovare credito in un anno in cui gli sportelli sono stati generalmente chiusi in faccia a chiunque sul territorio italiano, una piccola o media impresa italiana abbia dovuto andare in una banca italiana in Lussemburgo per vedersi stendere tappetini rossi)... Franco Bechis per "Libero" I mercati finanziari sono stati una brutta bestia da cavalcare per tutti, nel 2008 come nel 2009. Anche per questo lassù nel Granducato di Lussemburgo i cavalieri italiani sono stati disarcionati nell'ultimo anno tornandosene a casa con le ossa rotte. E' accaduto a Carlo De Benedetti, Luciano Benetton, Luca Cordero di Montezemolo e perfino a Silvio Berlusconi. Non è andata molto diversamente ai grandi banchieri. Complessivamente gli istituti di credito italiano si sono persi fuori confine qualcosa più di un miliardo di euro. E ad uscire dall'avventura lussemburghese con le ossa un po' rotte è stato proprio uno dei due grandi banchieri italiani, Corrado Passera. Mentre è andata meglio ad Alessandro Profumo, numero uno di Unicredit group che è riuscito ad attraversare il primo annus horribilis della finanza mondiale perdendo centinaia di milioni di utili ma senza piegarsi all'onta del rosso. In Lussemburgo Passera aveva tre marchi principali: Eurizon, Fideuram e Intesa San Paolo. Disastrosa la performance di Eurizon Sicav che ha visto deprezzarsi il proprio portafoglio investimenti di 1,3 miliardi di euro, con una caduta del 46,12 per cento rispetto all'anno precedente. Le Sicav sono state fra gli strumenti finanziari più esposti al crollo dei mercati azionari (quasi tutto realizzatosi nell'ultimo trimestre 2008), e infatti non è andata meglio a quella di Banca lombarda (gruppo Ubi banca), che con una raccolta molto inferiore ha comunque lasciato sul campo in Lussemburgo 22,7 milioni di euro. Ma non è solo questione di Sicav: per Passera le uniche notizie non negative sono arrivate dai marchi Fideuram del Granducato: la società anonima di gestione è riuscita a risicare un utile di 1,7 milioni di euro e la banca ha chiuso l'anno con 24,6 milioni di utile, addirittura in sensibile aumento rispetto ai 16, 6 dell'anno precedente. Una performance in assoluta controtendenza: Fideuram bank è riuscita a guadagnare perfino con la gestione degli investimenti finanziari, ottenendo un piccolo utile di 1,3 milioni di euro contro i 3 milioni di perdita del 2007. Fideuram bank ha modificato però notevolmente la sua stessa filosofia di gestione del portafoglio clienti. A leggere la suddivisione geografica del rischio credito, è quasi raddoppiata in un anno la concessione di credito a clienti italiani da 589,7 a 947,9 milioni di euro), lussemburghesi, belgi e francesi mentre si è ridotta sensibilmente l'attività con la clientela del far east, ritenuta probabilmente meno sicura nell'anno della crisi. Dimezzata l'attività con la clientela di Singapore che un anno prima era la più numerosa (da 604,7 a 308,3 milioni di euro), decimata quella con clientela di Hong Kong, azzerati i rapporti con clienti nord americani (Stati Uniti e Canada). Curioso che per trovare credito in un anno in cui gli sportelli sono stati generalmente chiusi in faccia a chiunque sul territorio italiano una piccola o media impresa italiana abbia dovuto andare in una banca italiana in Lussemburgo per vedersi stendere tappetini rossi, ma meglio così che nulla. Va in rosso, e non di poco, la holding internazionale lussemburghese di Passera, creata per gestire soprattutto le partecipazioni bancarie e finanziarie soprattutto (ma non solo) nell'Est Europa. La perdita di 48,9 milioni di euro è conseguenza della maxi-svalutazione (301 milioni di euro) dell'investimento francese in Naitixis per cui nell'ambito dello stesso esercizio era anche stato sottoscritto per 59,84 milioni di euro un nuovo aumento di capitale. Sottoscritto in due tranche da 38,7 e da 56,23 milioni di euro anche l'aumento di capitale di Banca Intesa Belgrado. E' stata aumentata di 18,5 milioni la sottoscrizione nel capitale della Bosnia erzegovina bank. A fronte di tante uscite nel 2008 sono arrivati comunque i dividendi di Sudameris (45,7 milioni) e di VUB bank (55,6 milioni). Le perdite di Intesa San Paolo holding International sa sono comunque di poco superiori agli utili fatti registrare da San Paolo bank sa che ha chiuso l'anno con un profitto di 41 milioni di euro. Risultato questo non entusiasmanter, e non solo per i 65 milioni di utili fatti registrate l'anno precedente, ma perché gli impieghi della banca sono sostanzialmente crollati, passando da 10 a 3 miliardi di euro. Non dissimile il ragionamento che si può fare per la galassia Lussemburgo di Unicredit. Profumo in qualche caso è riuscito perfino a migliorare gli utili delle partecipate rispetto al 2007, ma raccolta e fatturati si sono quasi dimezzati. E' accaduto nella Unicredit Luxembourg Finance sa, che ha portato a casa un profitto di 350.997 euro contro i 229.837 dell'anno precedente, ma con attività scese da 174,8 a 126,5 milioni di euro. Migliorano i risultati e il fatturato di Unicredit International bank Luxembourg, ma qui il motivo principale è la fusione intervenuta con Capitalia luxembourg che ha reso difficili i raffronti reali. Migliorati sia negli utili che nel giro di affari i risultati di Hvb bank sempre controllata da Profumo, che è l'unica testimonianza reale sulla possibilità di fare buoni affari anche in tempo di crisi finanziaria. Miracolo che riesce anche alla lussemburghese della Banca popolare dell'Emilia Romagna, con l'unico prezzo di una lievissima contrazione degli utili. Qualche problema agli istituti di credito italiani in Lussemburgo l'ha naturalmente creato il crack della Lehman, ma le esposizioni dirette non sono particolarmente significative. Nel fallimento della banca americana si sono insinuati Eurizon Capital sa (Passera) per 2,5 milioni di dollari, Fideuram bank Lux (sempre Passera) per 156.577 dollari e la Banca Sella Lussemburgo che si è vista volatilizzare depositi per 3,6 milioni di euro, 561 mila dollari e 152 mila sterline.

19/10/2009

Documento n.8241

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